Mons.Luigi Mansi
Mons.Luigi Mansi
Vita di città

La nostra società è ancora umana?

Duro monito del vescovo Mansi

Un sabato sera mesto e triste, ha visto la comunità canosina duramente colpita e provata per la perdita della cara concittadina Maria Melziade(75 anni), vittima di una rapina tra le mura domestiche, riunirsi nella Cattedrale di S.Sabino a Canosa di Puglia(BT) per pregare, riflettere, meditare su quanto sta accadendo in città, segnata da continui episodi delittuosi. Mons. Felice Bacco, don Vito Zinfollino, tutti i sacerdoti di Canosa, tutte le comunità parrocchiali cittadine, la corale, molti rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni imprenditoriali, culturali e sportive, docenti delle scuole locali, gli studenti ed i boy scout, tantissima gente comune nella Basilica dei Santi patroni che ha sentito l'esigenza di stare insieme vista la precarietà della situazione, un altro atto crudele e violento ha scosso gli animi e il cuore di tutti i cittadini. Momenti di intensa preghiera per condividere il dolore della famiglia Mocelli, affranta e sgomenta, «perché abbia la forza di abbandonarsi nelle mani del Padre misericordioso». In silenzio e con assensi, i presenti accolgono prima le parole di Mons. Felice Bacco e poi la lettera del Vescovo della Diocesi di Andria, Mons Luigi Mansi rivolta alla famiglia Mocelli e agli amati fratelli e sorelle della comunità canosina. «Purtroppo, un gesto di violenza inaudita fa più rumore al contrario dei tantissimi gesti di amore e solidarietà, delle iniziative culturali dell'ultimo periodo per promuovere la storia ed il territorio oscurate dalla cronaca nera» come ha detto Mons Felice Bacco e proseguendo: «Un volto della città che non è il suo, la comunità canosina è sana e onesta, ogni cittadino deve vivere nella legalità e nella sicurezza. Impegniamoci tutti affinché trionfi la legalità, la giustizia. Il passato ci deve dare la forza per guardare al futuro per far germogliare la pace, la solidarietà nei confronti dei più deboli, di operare fattivamente, ognuno di noi nel suo piccolo nella vita quotidiana».

Al termine del rito religioso, Mons Felice Bacco ha letto con molta attenzione e partecipazione la lettera del Vescovo della Diocesi di Andria, Mons Luigi Mansi : «Carissimi, ancora una volta, la vita della cara comunità canosina è stata scossa da un atto violento per il quale facciamo fatica a trovare le parole più adatte per qualificarlo. Ci ritroviamo a chiederci: ma una società nella quale accadono con troppa frequenza cose tanto crudeli e violente è ancora umana? Un contesto urbano, nel quale girano indisturbati pericolosissimi delinquenti che mostrano con i fatti di non aver paura di nessuno e di non aver in alcun conto la vita delle persone, che cosa ha di civile?O ci dobbiamo rassegnare a pensare alla nostra città come a una giungla popolata solo da bestie feroci, dove prima o poi ciascuno arriverà a farsi giustizia da sé? Che cosa deve succedere ancora perché chi di dovere, ad ogni livello, prenda i necessari provvedimenti a tutela della incolumità e della sicurezza delle persone? Ma il nostro non è solo un grido di rabbia, è anche un gesto di affettuosa solidarietà e di vicinanza alla famiglia Mocelli, così duramente provata da questo evento delinquenziale. A tutti un monito, un invito a non lasciarci prendere dallo sconforto, ma a continuare ancora e sempre a testimoniare il nostro amore e il nostro attaccamento alla legalità e alla giustizia, a tener vivo il nostro impegno per costruire una società fondata sull'onesto lavoro di tutti e sulla giusta sicurezza degli onesti che, almeno questo ci è di conforto, sono di sicuro la maggioranza della città. Con un grande abbraccio, giunga a tutti e ciascuno la mia benedizione». All'uscita dalla cattedrale gli intervenuti hanno sostato davanti ai lumini ed ai fiori depositati sotto il poster della città riportante la domanda in rosso come l'alto tributo di sangue di un'altra vittima della violenza : «Cosa sta accadendo?Un pensiero, una preghiera per chi non c'è più …e per chi lotta "per rimanere"».
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