Ministro Franceschini
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Vita di città

L'indicazione di provenienza in didascalia servirà a promuoverne il territorio

Il sindaco La Salvia scrive all'assessore regionale alla cultura

Una lettera aperta all'assessore alla Cultura della Regione Puglia, Giovanni Liviano D'Arcangelo, è stata scritta dal sindaco di Canosa Ernesto La Salvia, dopo le polemiche sorte di recente a proposito dell'esposizione degli "Ori di Taranto" nel padiglione Italia dell'Expo 2015, a Milano. "Gentilissimo assessore – scrive La Salviala storia di questa terra è, come lei sa, antica e molto ricca, bisognosa quindi di essere conosciuta e divulgata. Qualche giorno fa, un incontro tenutosi all'Expo dal nostro ministro Dario Franceschini con i suoi colleghi ai Beni culturali di tutta Europa, ed alla presenza di Matteo Renzi, si è svolto in una sala arredata con i reperti provenienti da scavi archeologici canosini. Nessuno sapeva di questa esposizione ma l'obbligatoria didascalia dei vasi ne riportava a caratteri cubitali la provenienza: Canosa di Puglia. L'interesse suscitato negli astanti ha fatto in modo che ne fosse informato il sindaco di Canosa, a dimostrazione che la pubblicità anche in termini culturali, diventa "l'anima di un commercio" la cui moneta di scambio è la conoscenza. E non solo! La prego quindi: porti il più possibile le collezioni dei musei pugliesi in giro per il mondo. La semplice indicazione di provenienza in didascalia servirà a promuoverne il territorio: la curiosità che genererà nei visitatori porterà beneficio a tutte le piccole città, culle di antichi insediamenti ora siti archeologici. Riteniamo superato dare importanza al "possesso dell'oggetto", in un mondo globalizzato e nel quale ben altre dinamiche spingono i turisti a visitare luoghi e territori. Siamo orgogliosi che le genti di tutto il mondo, passando per le sale del British Museum, del Louvre o dell'Ermitage, trovino indicata la città di Canosa come indicazione d'origine di alcuni ritrovamenti archeologici; è importante che si sappia nel mondo intero della civiltà che ha contribuito a fare la storia antica. Uno studio che non si esaurisce nel vedere semplicemente un reperto, ma nel contestualizzarlo. Molti turisti, ad esempio, corrono a comprare un biglietto per andare a vedere le Piramidi subito dopo aver visitato il museo egizio di Torino. Ci sarà un perché. Ecco: io Le chiedo di farsi promotore di iniziative di questo tipo, di portare quanto più è possibile i nostri reperti archeologici, tesori di Puglia, in giro per il Mondo, affinché un numero sempre maggiore di visitatori vengano a vedere i luoghi dove la storia si è fatta e dove li ha conservati per secoli. Le polemiche di qualche giorno fa sull'esposizione all'Expo 2015 di alcuni ori di produzione tarantina, ovunque ritrovati e custoditi nel Museo nazionale archeologico di Taranto, il "Marta", sono inutili perché si fermano alla superficiale valutazione di dove sono conservati, non già della loro origine che non può essere omessa, in caso di esposizione. Ringrazio quindi Lei e tutti coloro che intenderanno promuovere l'esposizione di reperti canosini nei musei e allestimenti di tutto il Mondo; e perché no, spero possano essere visti anche altrove i preziosissimi ori ritrovati nel nostro territorio, come l'orecchino a navicella con lavorazione in filigrana o il diadema della tomba degli ori di Canosa con una straordinaria decorazione a motivi floreali, oggetti di grande pregio che hanno reso famoso il Museo di Taranto, e che – lo dico per fuorviare ogni dubbio – in occasione dell'Expo, non sono stati portati a Milano (la corona con foglie di quercia non è ritrovamento canosino). La mia preghiera è dunque chiara e sono sicuro sarà accolta: promuova i nostri reperti, li faccia portare in quante più teche museali possibili, affinché i visitatori di tutto il mondo possano conoscere di rimando il nostro ricco territorio: e chissá, anche, venirci".

Nella foto insieme al ministro Dario Franceschini vi è il canosino Luca Acquaviva, dipendente di Finmeccanica in visita all'Expo. Sullo sfondo sono chiaramente visibili alcuni askos e ceramiche canosine.
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