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Culla come collocazione provvisoria

Le riflessioni di Don Salvatore Sciannamea

Pensando alla culla del Bambino, preludio della croce di Gesù, mi è venuto in mente un celebre scritto di don Tonino Bello nel quale, il venerabile vescovo, scriveva come la croce è collocazione provvisoria, poiché il tempo sul Calvario è di sole tre ore e la croce di ognuno è tale, poichè avrà un termine. Pensando a ciò, la mente e il cuore mi hanno sussurrato che anche quella culla è provvisoria. La debolezza del Dio bambino, il suo aver bisogno di tutto, la incapacità di parlare, il bisogno di una madre per nutrirsi o di un padre per avere un nome è solo provvisorio. Sono provvisorie dunque le nostre culle, quelle dove altri sono delegati a prendersi cura di noi, a parlare per noi, ad esporsi per farci stare bene. È provvisoria l'incapacità o il non sentirsi adeguati. È provvisoria la culla della protezione e della comodità. È provvisorio il dover ricevere, come il bambino della culla. Come il bambino è diventato uomo, così anche noi abbiamo l'obbligo di crescere come comunità delle devozioni a uomini e donne della Parola. Le nostre assemblee sacramentali devono farsi lievito evangelico della società, i nostri gruppi diventare adulti in ambienti capaci di fare rete, di essere sale di promozioni sociali. Le culle delle nostre processioni si trasformino in cammini di conversione autentica, dove a cantare è la vita. La culla di chi non parla diventa la condanna di chi tace da adulto, poiché esistono, dopo i silenzi della contemplazione, i silenzi colpevoli di chi, a differenza degli assassini, uccidono lentamente. Non restare piccolo, la culla è collocazione provvisoria. Fatti piccolo, della piccolezza che rende uomini e donne, quella degli umili che, come gli umiliati, a iniziare dalla Madre di Dio, sono resi grandi dal Dio dei poveri e degli abbandonati. La collocazione della culla lasci spazio ai diseredati, agli abbandonati, dietro i quali la culla del bambino è stata simbolo della loro dimora. Dalla croce alla culla tutto è provvisorio, come la tua vita. Auguri dunque perché in questa provvisorietà possa tu riconoscere il Signore che ogni giorno viene a visitarti, per poterlo ospitare nella grotta della tua vita e nella culla del tuo cuore, bambino o crocifisso che sia. Con tutto il mio affetto auguri e Santo Natale!
Don Salvatore Sciannamea
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