Violenza sulle Donne
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Vita di città

Condannato uno stalker per minacce e aggressioni all’ex moglie

A Canosa è operativo il Centro Anti-Violenza Futura

Quattro anni di reclusione all'ex marito violento, oltre al risarcimento dei danni nei confronti della parte civile, quantificati in complessivi Euro 10.000, nonché al pagamento delle spese di giudizio ed onorari in favore dei legali della stessa. Questa condanna è stata inflitta ad un 39enne di Canosa di Puglia dal Giudice dell'Udienza Preliminare di Trani, dott. Luca Buonvino, al termine del processo definito con il rito abbreviato.

L'uomo, accusato di stalking, estorsione, molestia, minaccia e lesioni nei confronti della ex moglie e dei suoi familiari, dopo le plurime denunce sporte dagli stessi, è stato arrestato dagli agenti del Commissariato di P.S. di Canosa di Puglia nel mese di luglio dello scorso anno. Le minacce e le aggressioni contro la donna e i suoi familiari andavano avanti oramai da tempo, a causa dei debiti che il 39enne contraeva per l'acquisto di sostanze stupefacenti. Arrestato in flagranza di reato nel mese di giugno del 2013, in sede di udienza di convalida, il G.I.P. del Tribunale di Trani convalidava l'arresto ma, in parziale accoglimento della richiesta del P.M., applicava nei suoi confronti la misura cautelare personale coercitiva del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. Nonostante la misura cautelare, l'uomo continuava ad affliggere la ex moglie appostandosi nei pressi dell'abitazione, inviandole messaggi minatori e attendendola all'uscita dal lavoro, fino a quando i legali della persona offesa (difesa dagli avvocati Michele D'Ambra e Annalisa Iacobone) hanno ottenuto l'aggravamento della misura cautelare tramutatasi nella custodia cautelare presso il carcere di Trani.

Il giudice - spiegano i suoi legali, anche in qualità di referenti del "Movimento internazionale anti-stalking, anti-pedofilia e pari opportunità" - per lui, ha emesso una sentenza di condanna perché le minacce e le molestie perpetrate nei confronti della donna con cui era stato sposato, le avevano cagionato un perdurante stato di ansia e di paura, nonché un fondato timore per la propria incolumità e per quella dei suoi prossimi congiunti, oggetto di continue vessazioni verbali e non, al punto da costringerla ad alterare le proprie abitudini di vita, infatti la donna usciva di casa sempre accompagnata dai parenti e per alcuni giorni non si è recata sul luogo di lavoro, per paura di incontrarlo.

"Questa condanna – ha dichiarato l'avvocato Annalisa Iacobone, coordinatrice nazionale del Movimento internazionale anti-stalking - rappresenta un successo a coronamento dell'attività svolta dall'associazione anti-stalking sul territorio in difesa delle donne vittime di violenze grazie al volontariato espresso dagli operatori, tutti specializzati come la psicologa dottoressa Titty Minerva e l' assistente sociale dottoressa Mirella Malcangi".

L'equipe del Movimento anti-stalking, inoltre, per rafforzare le attività a contrasto della violenza di genere, dallo scorso gennaio ha messo le proprie competenze a disposizione del Centro Anti-Violenza Futura della Provincia Barletta-Andria-Trani, operativo sul territorio di Canosa di Puglia(BT) il lunedì dalle ore 17,00 alle ore 19,00 attraverso lo sportello ubicato in via Federico II nelle immediate adiacenze della parrocchia "Gesu, Giuseppe e Maria".

- Ufficio stampa Movimento internazionale anti-stalking anti-pedofilia e pari opportunità -
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