Francesco Acquaviva
Francesco Acquaviva
Vita di città

Buon viaggio Nonno!

Nel ricordo di Francesco Acquaviva

In questo pomeriggio afoso di agosto, presso la Chiesa di Gesù Maria e Giuseppe di Canosa di Puglia(BT), Don Carmine Catalano ha celebrato la messa esequiale per Francesco Acquaviva, Cavaliere al Merito della Repubblica, venuto a mancare all'età di 83 anni, a causa di un malore mentre ieri era al mare a Barletta. Al rito funebre, In una chiesa gremita erano presenti tra gli altri la moglie Lucia Malcangio, i figli Giuseppe, Giancosimo e Luca, nuore e nipoti, parenti, amici, rappresentanti della Guardia di Finanza, tra i quali il Maggiore Vincenzo Pesapane del Comando Guardia di Finanza Gruppo Barletta e delle Associazioni d'Arma, che si sono stretti al dolore della famiglia. Francesco Acquaviva(classe 1935) si arruolò giovanissimo nell' Aeronautica Militare e con molto impegno e tenacia conseguì il diploma di ragioniere durante i suoi primi anni nell'Arma Azzurra presso la sede di Lecce dove ebbe l'onore di frequentare l'allora Vescovo Francesco Minerva. Motorista dell'Aeronautica Militare ha servito lo Stato presso gloriosi reparti in epoca di intensissima allerta operativa (Guerra Fredda) quali il sesto Stormo di Ghedi (BS) e il 36° Stormo di Gioia del Colle (BA). La conoscenza della lingua inglese ed il titolo di studio conseguito lo hanno poi portato a ricoprire incarichi di collaborazione con le truppe americane presenti presso le basi italiane. Ha successivamente svolto servizio presso la 1^ Regione Aerea di Milano e dal 1976 presso la Base Aerea di Amendola (FG) dove ha anche ricoperto con grande attenzione e impegno il ruolo di Presidente del Circolo Sottufficiali. Legatissimo alla sua Canosa, testimone dei bombardamenti che l'hanno colpita durante il secondo conflitto mondiale ha intrapreso con tenacia e perseveranza valorose iniziative su base popolare (raccolta di firme) per il conferimento della medaglia al comune di Canosa per i tristi eventi subiti con molte vittime annoverate. Nondimeno le iniziative intraprese per la toponomastica cittadina, di intitolazione di numerose vie a militari canosini di grande valore come il Generale Francesco Rizzi dell' A.M. , il Sergente Maggiore Nicola Capurso ed altri che si sono distinti in operazioni belliche. Pioniere della fondazione della locale Associazione Arma Aeronautica riuscendo nella realizzazione del monumento all'Arma Azzurra a Canosa Alta da dove successivamente - con non poco rammarico da parte sua – lo stesso fu trasferito in via Volturno angolo Via Saffi. Orgoglioso appartenente all'Associazione Nazionale Cavalieri al Merito della Repubblica - ANCRI BAT CANUSIUM ha sostenuto sempre iniziative culturali storiche e militari per la promozione e valorizzazione del territorio al quale ha dato tanto, come hanno ricordato i cavalieri Cosimo Sciannamea e Giuseppe Di Nunno.

Struggente e significativa la lettera scritta dal nipote Francesco Giuseppe per ricordare la figura del nonno paterno, letta al termine della cermonia funebre ed accompagnata da un lungo applauso. "Nasciamo, viviamo e moriamo. Polvere alla polvere, cenere alla cenere. Questa la definizione più semplice di ''vita'' . Concetto, però, tanto lineare quanto arido e scarno:un viaggio non è composto solo da inizio e fine, questi racchiudono il senso statico di un'esperienza dinamica, rappresentano le parti meno coinvolgenti delle nostre scelte, ma sulle quali concentriamo troppo la nostra attenzione. Non voglio parlare della fine del viaggio fisico di mio nonno, ma del suo tragitto, di ciò che ha rappresentato per il suo paese, per la sua famiglia e per me. Spirito di sacrificio e profondissimo senso del dovere, questi i cardini principali su cui Franco ha basato la sua intera vita, sia professionale che privata. Non ha mai abbandonato niente e nessuno, grazie alla sua caparbietà e tenacia è riuscito a divenire non solo un modello esemplare per la propria comunità cittadina, ma anche punto fermo per una famiglia intera. In 83 anni è stato un grandissimo servitore della patria, un padre responsabile, un marito fedele e un nonno affettuoso. Mai visto senza impegni, sempre alle prese con faccende riguardanti la propria città. Non ha mai interpretato la pensione come la fine del suo lavoro, anzi, proprio durante la vecchiaia ha dato il meglio di se stesso: su sua proposta è stata attribuita alla città di Canosa l'unica onorificenza di cui gode, per non parlare di tutte le vie canosine che grazie a lui sono state intestate a personaggi di rilievo del paese. Per Franco l'età era solo un numero, alla faccia delle rughe, delle malattie o dei problemi di memoria, le sue vere paure erano vivere senza giornale o senza sentire la voce dei nipoti. In famiglia rappresentava il collante di tutti i cocci rotti, casa sua era il ritrovo natalizio ed estivo per una famiglia sempre più sparpagliata per l'Italia e la sua voce era un caldo rifugio dalle intemperie della vita. Oltre ad aver cresciuto tre figli, dando loro un futuro raggiante e sicuro, è stato un marito fedele ed esemplare, sempre al fianco di sua moglie Lucia nella buona e nella cattiva sorte, nella giovinezza e nella vecchiaia. Il sentimento che lo legava alla propria famiglia, trascendeva da ogni velleità individualista e personalista, racchiudeva il senso più profondo e nobile dell'amore che ogni uomo prova nei confronti di ciò in cui si vede rappresentato. In noi nipoti ha sempre visto il risultato più florido dei suoi sacrifici, frutto dell'albero della sua vita e, come diceva lui, l'amore dei suoi occhi. Sono nato e cresciuto nel calore delle sue braccia, figlio diretto del suo spirito amorevole e combattivo. Sentire che queste braccia e questo spirito non mi accompagneranno più fisicamente, crea in me uno squarcio atroce, una rottura insanabile e un vuoto incolmabile. Ma io so, mio nonno caro, che la tua vita continuerà in me, in ciò in cui hai sempre creduto, nei giornali accatastati in cucina , nelle carezze che sfioravano il mio viso prima di dormire e in tua moglie che tanto ti ha amato e che tanto continuerà a farlo. So che non mi potrai più augurare la buonanotte o chiamarmi per aggiornarmi sulle trasmissioni culturali da guardare in televisione, ma sono sicuro che adesso in cielo c'è una stella in più che brilla per me. Buon viaggio nonno, e ricorda che il tuo viaggio non è finito, ma che hai solo cambiato binario".
La Redazione di Canosaweb esprime le sentite condoglianze alla famiglia Acquaviva
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