Puglia Pacifista e Popolare
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Regionali 2025 : Proclamare vittorie è un'operazione che distorce la realtà

La disaminina di Puglia Pacifista e Popolare

Poche ore dopo i risultati definitivi, l'analisi del voto regionale in Puglia impone una constatazione generale: la partecipazione democratica è crollata. Il 58,17% degli aventi diritto non ha votato, con oltre mezzo milione di persone che hanno abbandonato le urne negli ultimi cinque anni: centrosinistra - in particolare il M5S - e centrodestra hanno perso rispettivamente, all'incirca, 190.000 e 235.000 voti. Considerare solo le percentuali di voto e proclamare vittorie è un'operazione che distorce la realtà, manifestando una profonda crisi della rappresentanza e della fiducia nelle istituzioni. Questa situazione è ulteriormente aggravata da una legge elettorale costruita per escludere, con sbarramenti irraggiungibili per le forze non legate ai poli di potere consolidati. Abbiamo denunciato fin dall'inizio questa "legge truffa" come oligarchica, che limita il pluralismo e rende impossibile l'accesso al Consiglio regionale per intere aree sociali e politiche, e abbiamo sottolineato con forza la necessità di una riforma del sistema elettorale in senso integralmente proporzionale che si accompagni a una prassi democratica concreta e dal basso.

In questo contesto, il risultato di Puglia Pacifista e Popolare è chiaro e segna un passo in avanti, per il quale ringraziamo i nostri 10.000 elettori, che rappresenta una crescita rispetto ai circa 7.000 voti raccolti dalla sinistra di alternativa nelle precedenti regionali. Questo progresso è stato raggiunto senza scorciatoie, senza strategie di 'entrismo' e senza subalternità ai poli esistenti, nonostante l'astensionismo e la pressione del voto utile. Ringraziamo tutte le compagne e tutti i compagni che si sono candidati, in particolare Ada Donno, per il loro impegno e contributo politico e umano in questa campagna. Puglia Pacifista e Popolare nasce da una convergenza reale tra realtà politiche e sociali, aperta alla società civile, ai comitati e alle lotte quotidiane e dunque questo progetto non può fermarsi e non si ferma qui: da questo punto si riparte collettivamente con maggior determinazione, pazientemente e tenacemente.

Vogliamo rafforzare il radicamento territoriale, costruire un'opposizione politica e sociale fuori dal Consiglio regionale e continuare il processo di organizzazione su base regionale. Amplieremo questo fronte a tutti coloro che si riconoscono in alcuni punti essenziali di convergenza, nei valori di pace, lavoro e giustizia sociale e in azioni politiche concrete e conseguenti. Questo è un punto di partenza per la costruzione costante di una visione e di una speranza, alla quale chiamiamo apertamente tanto chi le condivide, quanto chi non ha votato per protesta. Noi continueremo a stare nelle strade, nelle vertenze e nelle lotte per costruire una vera alternativa pacifista, socialista, comunista e popolare.
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