Infibulazione
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Infibulazione: una ferita aperta nei diritti delle donne

Una riflessione di Savino Sarno

Secondo un rapporto lanciato dall'UNICEF, oltre 230 milioni di bambine e donne in vita oggi hanno subito mutilazioni genitali femminili (FGM). Le stime globali aggiornate mostrano un incremento del 15% del numero totale di sopravvissute alla pratica, ovvero 30 milioni in più di ragazze e donne, rispetto ai dati rilasciati otto anni fa. Female Genital Mutilation: A Global Concern è la più aggiornata raccolta di statistiche sulle MGF, una pratica che viola i diritti umani di ragazze e donne e può lasciare conseguenze fisiche, psicologiche e sociali. Il rapporto mostra che i dati più elevati si riscontrano nei paesi africani, con 144 milioni di casi, seguiti da 80 milioni in Asia e 6 milioni in Medio Oriente, con un numero maggiore di casi stimati nelle piccole comunità praticanti e nei Paesi di migrazione in altre parti del mondo.
Le mutilazioni genitali femminili danneggiano il corpo delle bambine, offuscano il loro futuro e mettono in pericolo la loro vita", ha dichiarato la Direttrice generale dell'UNICEF Catherine Russell. "Stiamo anche assistendo a una tendenza preoccupante: sempre più bambine vengono sottoposte a questa pratica quando sono molto piccole, spesso prima del loro quinto compleanno. Questo riduce ulteriormente il margine di intervento. Dobbiamo rafforzare le azioni per porre fine a questa pratica dannosa".
Le infibulazioni dei genitali femminili (o mutilazioni genitali femminili, MGF) sono pratiche tradizionali dannose che comportano il parziale o totale danneggiamento dei genitali femminili esterni, spesso senza alcun motivo medico. Queste pratiche sono profondamente radicate in alcune culture e tradizioni, ma sono ampiamente riconosciute come violazioni dei diritti umani. Sono illegali in molti paesi e sono universalmente condannate dalla comunità internazionale, comprese le organizzazioni come l'ONU e l'OMS.
Le MGF non solo provocano danni fisici immediati, come emorragie, infezioni e difficoltà durante il parto, ma causano anche gravi danni psicologici a lungo termine, tra cui traumi emotivi, ansia e depressione. A livello sociale, sono anche strumentalizzate come mezzo di controllo del corpo femminile e della sessualità, in quanto sono spesso legate a norme patriarcali che mirano a limitare la libertà e l'autonomia delle donne.
Una riflessione sulle infibulazioni implica riconoscere il contrasto tra tradizioni culturali e i diritti fondamentali delle donne, come la libertà, la salute e l'autodeterminazione. La lotta contro le MGF richiede un approccio che promuova l'educazione, il rispetto per le diversità culturali, ma anche la protezione dei diritti delle donne e delle bambine, coinvolgendo le comunità locali nel processo di cambiamento. Il supporto alla salute mentale e fisica delle donne che hanno subito queste pratiche è essenziale per aiutarle a superare i traumi vissuti e dare loro il supporto necessario per una vita sana e dignitosa.
Savino Sarno
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