Alberi monumentali
Alberi monumentali

Gli alberi monumentali della Puglia, patrimonio verde delle comunità

Sono 252 gli esemplari censiti nell’albo nazionale

Sono 252 gli alberi monumentali della Puglia, censiti nell'albo verde nazionale, esemplari che raggiungono anche i 40 metri di altezza e oltre 800 centimetri di circonferenza, ma è allarme per la Piana degli Ulivi Monumentali sotto attacco del batterio killer Xylella fastidiosa. E' quanto afferma Coldiretti Puglia, in relazione all'aggiornamento degli alberi monumentali iscritti nell'albo verde nazionale, esemplari che si contraddistinguono per l'elevato valore biologico ed ecologico (età, dimensioni, morfologia, rarità della specie, habitat per alcune specie animali), per l'importanza storica, culturale e religiosa che rivestono in determinati contesti territoriali, per il loro stretto rapporto con emergenze di tipo architettonico, per la capacità di significare il paesaggio sia in termini estetici che identitari. Tra le iscrizioni spiccano per numerosità i cedri, le querce, i platani e i faggi, mentre fanno la loro prima comparsa nell'Elenco alcune specie come l'acero palmato rosso, la camelia e l'anagiride. Negli 88 piccoli comuni regionali si staglia il 21% degli alberi monumentali censiti in Puglia, di cui il 47,7% nelle aree protette, una patrimonio di biodiversità, che conta anche tutte le 10 varietà di querce presenti in Italia, da tutelare per l'enorme valore storico, biologico, ambientale ed ecologico. Nel cuore della provincia di Taranto, a Martina Franca, comune noto per la produzione del Capocollo P.A.T., nella Riserva Statale delle Murge Orientali, cresce un maestoso fragno secolare che ha raggiunto i 16 metri di altezza. In Italia questa specie si trova soltanto nelle Murge pugliesi e materane, dove rappresenta una delle presenze arboree più caratteristiche del paesaggio.

Spostandosi verso la provincia di Foggia, nel piccolo comune di Volturino, sopravvive una delle ultime roverelle superstiti tra quelle che un tempo formavano le fitte foreste sulle propaggini che dai Monti Dauni scendono verso il Tavoliere delle Puglie. L'albero, che offre rifugio a pipistrelli, uccelli e rettili, si trova lungo il tratturo Lucera–Castel di Sangro, una delle principali vie della transumanza, antica pratica di migrazione delle greggi riconosciuta dall'UNESCO come bene immateriale dell'umanità. Sempre in provincia di Foggia, ma lasciando il paesaggio rurale in favore di quello urbano, nel piccolo comune di Rodi Garganico, noto per la produzione di agrumi certificati IGP come l'arancia del Gargano e il limone femminello, in una piazza affacciata sul mare cresce un magnifico pino d'Aleppo secolare, simbolo verde del centro costiero.

Scendendo infine in provincia di Lecce, nel piccolo comune di Supersano – il cui nome deriva dal latino super sanum per indicare la salubrità del luogo – si trova la celebre quercia della masseria di Macrì, un albero che per anni è stato al centro di un acceso dibattito botanico volto a definirne la specie di appartenenza. In un primo momento si riteneva fosse un esemplare di Quercus dalechampii, ma oggi, grazie ad analisi approfondite, sappiamo che si tratta di un ibrido tra Quercus virgiliana e Quercus amplifolia. Più che per l'altezza, che raggiunge i 19 metri, la quercia di Macrì colpisce per l'ampiezza della chioma: in estate offre un riparo fresco e ombroso, mentre in autunno regala uno spettacolo di colori che spaziano dal rosso spento al giallo e all'arancio.

Nella Piana degli Ulivi Monumentali è altissima la concentrazione di ulivi millenari con ben 250mila esemplari di pregio straordinario che potrebbero fregiarsi del prestigioso riconoscimento di ' patrimonio dell'Unesco'. Si stima che alcuni potrebbero addirittura avere un'età fino a 3.000 anni, con circonferenze che superano i 10 metri. Una ricchezza dal punto di vista storico e turistico sino ad oggi mantenuta in vita soprattutto grazie all'impegno di generazioni di agricoltori, anche a prezzo di sacrifici considerevoli. La gestione di un ulivo monumentale è, infatti – rileva la Coldiretti Puglia - molto più complicata, con rese produttive notevolmente più basse rispetto a una normale pianta, ma anche la necessità di procedere a una raccolta esclusivamente manuale e maggiori difficoltà a livello di potatura e di trattamento. L'Elenco degli Alberi Monumentali d'Italia è – conclude Coldiretti - una iniziativa importante per far crescere la cultura del verde, del bello e della memoria storica dei territori, di cui gli alberi monumentali sono una testimonianza straordinaria.
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