
Export: Brilla il distretto dell’olio extravergine di oliva e della pasta 'Made in Puglia'
L’analisi di Coldiretti Puglia, sulla base dei dati del Monitor sui distretti industriali del Mezzogiorno di Intesa Sanpaolo
mercoledì 14 maggio 2025
16.49
iReport
Brilla l'export del distretto dell'olio extravergine di oliva e della pasta della provincia di Bari con un aumento del 47,6% nel 2024, con il settore agroalimentare Made in Puglia che compensa le perdite del polo aerospaziale della Puglia che segna un calo dell'8,1%, ma servono gli accordi di filiera per garantire produttori, industria di trasformazione e distribuzione. E' quanto emerge dall'analisi della Coldiretti Puglia, sulla base dei dati del Monitor sui distretti industriali del Mezzogiorno di Intesa Sanpaolo. L'olio svetta sul podio con un aumento del 48% , sulla base dei dati ISTAT del commercio estero, il vino fa un balzo del 9% e la pasta segna una crescita del 7%, una performance in crescita costante negli ultimi 10 anni. Ma perché il valore delle esportazioni abbiano reali ricadute positive sul territorio, occorre invece ridurre la dipendenza dall'estero e lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali. Per questo all'interno di Filiera Italia è nata Filiera pasta, con l'obiettivo di tutelare l'intero settore italiano della pasta e valorizzare il Made in Italy di qualità, proprio nel momento storico in cui sale l'import in Italia con 1,5 miliardi di chili di grano straniero per produrre la pasta, proveniente principalmente da Canada, Turchia (e quindi indirettamente Russia) e Kazakistan. Arriva dunque la costituzione di una realtà che risponde alla necessità di creare una nuova struttura finalizzata a rafforzare la tutela degli interessi dell'intera filiera della pasta e promuovere la sua distintività nel mercato nazionale e mondiale, quando continuano a crescere gli acquisti all'estero di pasta Made in Italy fatta in Puglia, trainati dalla tendenza dei consumatori mondiali a cercare prodotti fatti in Italia.
L'andamento sui mercati internazionali potrebbe però ulteriormente migliorare – sottolinea la Coldiretti – con una più efficace tutela nei confronti della "agropirateria" internazionale il cui valore è salito a 120 miliardi, anche sulla spinta della guerra che frena gli scambi commerciali con sanzioni ed embarghi, favorisce il protezionismo e moltiplica la diffusione di alimenti taroccati che non hanno nulla a che fare con il sistema produttivo nazionale. A pesare sul Made in Italy a tavola nel mondo ci sono anche il probabile arrivo delle prime richieste di autorizzazione alla messa in commercio di carne, pesce e latte sintetici alla minaccia delle etichette allarmistiche sul vino fino al semaforo ingannevole del Nutriscore che boccia le eccellenze tricolori. Si tratta di un sistema di etichettatura fuorviante, discriminatorio ed incompleto che – aggiunge la Coldiretti – finisce paradossalmente per escludere dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta. I sistemi allarmistici di etichettatura a semaforo si concentrano esclusivamente su un numero molto limitato di sostanze nutritive (ad esempio zucchero, grassi e sale) e sull'assunzione di energia senza tenere conto delle porzioni, escludendo paradossalmente dalla dieta ben l'85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine. Il contributo della produzione agroalimentare Made in Italy alle esportazioni potrebbe essere nettamente superiore con un chiaro stop alla contraffazione alimentare internazionale, conclude Coldiretti nel sottolineare che serve cogliere l'opportunità del Pnrr per modernizzare la logistica nazionale ed agire sui ritardi strutturali dell'Italia sbloccando tutte le infrastrutture per migliorare i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo.
L'andamento sui mercati internazionali potrebbe però ulteriormente migliorare – sottolinea la Coldiretti – con una più efficace tutela nei confronti della "agropirateria" internazionale il cui valore è salito a 120 miliardi, anche sulla spinta della guerra che frena gli scambi commerciali con sanzioni ed embarghi, favorisce il protezionismo e moltiplica la diffusione di alimenti taroccati che non hanno nulla a che fare con il sistema produttivo nazionale. A pesare sul Made in Italy a tavola nel mondo ci sono anche il probabile arrivo delle prime richieste di autorizzazione alla messa in commercio di carne, pesce e latte sintetici alla minaccia delle etichette allarmistiche sul vino fino al semaforo ingannevole del Nutriscore che boccia le eccellenze tricolori. Si tratta di un sistema di etichettatura fuorviante, discriminatorio ed incompleto che – aggiunge la Coldiretti – finisce paradossalmente per escludere dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta. I sistemi allarmistici di etichettatura a semaforo si concentrano esclusivamente su un numero molto limitato di sostanze nutritive (ad esempio zucchero, grassi e sale) e sull'assunzione di energia senza tenere conto delle porzioni, escludendo paradossalmente dalla dieta ben l'85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine. Il contributo della produzione agroalimentare Made in Italy alle esportazioni potrebbe essere nettamente superiore con un chiaro stop alla contraffazione alimentare internazionale, conclude Coldiretti nel sottolineare che serve cogliere l'opportunità del Pnrr per modernizzare la logistica nazionale ed agire sui ritardi strutturali dell'Italia sbloccando tutte le infrastrutture per migliorare i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo.