Ospedale Canosa
Ospedale Canosa

Canosa: Intraprendere azioni propositive sull’organizzazione e strutturazione dei servizi sanitari

L'intervento della dottoressa Nunzia Boccaforno, Medico di Sanità Pubblica a riposo

Leggo spesso sui social il livore alquanto generalizzato da parte dei cittadini di Canosa di Puglia riguardo la costruzione del nuovo ospedale ad Andria in Contrada "Macchia di Rosa". Tale presidio di 2° livello dovrebbe servire l'area della BAT che comprende anche il comune di Canosa di Puglia. Il fatto che nel 2025 i canosini si chiedano perché si costruisca un nuovo ospedale e non si riattivino gli ospedali declassati in passato quale ad esempio quello di Canosa mi lascia molto perplessa. La disinformazione sulle basiche politiche strategiche sanitarie è voluta o solo frutto di incuria e/o negligenza da parte dell'Autorità sanitaria locale?
Provo allora ad esprimere basiche opinioni sull'opportunità di costruire un nuovo ospedale.
  1. La struttura dell'ospedale di Canosa come credo quella di Andria è datata e quindi non è antisismica. Pertanto non è accettabile che in una eventuale calamità sismica il presidio sanitario non sia in grado di rispondere alle esigenze emergenti dei cittadini perché anch'esso colpito. Canosa ha un indice di rischio sismico 2.
  2. Oggi la gestione organizzativa di un ospedale che risponda alla emergenza/urgenza ha caratteristiche molto diverse da quelle passate. Infatti in molti ospedali e policlinici che servono grandi bacini di utenti, sono state costruite nuove strutture che ospitano i DEA Dipartimenti di Emergenza /Urgenza. Ciò al fine sia della sicurezza della struttura in caso di calamità che di organizzazione tecnico/gestionale che consenta la presa in cura delle cosiddette patologie tempo-dipendenti (infarto del miocardio, ictus, politraumi e in generale gli accidenti vascolari) da parte di equipe multidisciplinari (medici d'urgenza, rianimatori, infermieri, chirurghi, radiologi ecc.).
  3. L'organizzazione ospedaliera di tale livello non è solo estremamente costosa ma necessita anche di ottimi professionisti formati e sempre aggiornati che vale la pena "spendere" su ampi bacini di utenza.
Per questo dobbiamo abbandonare l'idea di avere sotto casa il presidio ospedaliero in grado di rispondere a tutti i nostri bisogni; ciò non significa che se non abitiamo vicino a un policlinico o a un ospedale di 2° livello siamo spacciati!

Qui entra in campo l'organizzazione sanitaria ovvero l'ASL attraverso anche i distretti socio-sanitari di concerto con le amministrazioni cittadine. In primis la costruzione di un nuovo ospedale di 2° livello che debba rispondere alle necessità di un vasto bacino d'utenza non è appannaggio solo della Regione che partecipa ai finanziamenti o del comune su cui insiste l'opera (Andria). Tali decisioni vengono prese all'interno della Conferenza dei Sindaci a cui partecipa la regione e la Dirazione Generale dell'ASL quando si discute di sanità.
Le scelte vanno effettuate oltre che sul sostegno dei costi, anche sulla base della sicurezza delle cure per la cittadinanza di riferimento. In questi casi il nuovo presidio deve poter garantire l'accesso ai servizi per le patologie tempo-dipendenti (politraumi, patologie neonatali, cerebrovascolari ecc.) con i tempi della "golden hour";-letteralmente l'ora d'oro- si riferisce al periodo di tempo, (non necessariamente di un'ora) che va da pochi minuti a diverse ore, dopo un trauma o l'insorgenza di una patologia, in cui vi è la più alta probabilità che il tempestivo trattamento sanitario possa evitare la morte e/o complicanze permanenti.
Essendo il comune di Andria il più popolato all'interno della provincia è evidente la scelta della collocazione; deve comunque essere garantita l'accessibilità da parte dei cittadini dei comuni limitrofi di riferimento secondo i dettemi di sicurezza esposti.
Ma l'assistenza sanitaria non è solo emergenza/urgenza. La gran parte dei bisogni sanitari dei cittadini possono essere affrontati in presidi ospedalieri di 1° livello e/o strutture ambulatoriali.
È qui che a mio parere si "gioca" il ruolo dei cittadini attraverso le singole amministrazioni locali in sinergia con le funzioni del Direttore del Distretto che "rappresenta punto di riferimento e coordinamento di tutte le attività sanitarie svolte nel proprio ambito territoriale nei confronti dei cittadini, degli operatori, dei Sindaci dei Comuni nello stesso ricompresi ( Funzioni del Distretto Sanitario, ai sensi dell'art.14 della Legge regionale n.25 del 3 agosto 2006; dal Manuale Organizzativo dell'ASL BT punto 3.8-3.9).
La dottoressa Domenica Montanaro, direttrice del distretto 3 Canosa, Minervino Murge, Spinazzola conosce bene il suo ruolo; infatti al suo insediamento avvenuto con deliberazione n.1627 del 28.09.2023, esordisce sulla stampa: "L'attività nei distretti è complessa e diversificata. I distretti sono sempre più spesso interfaccia diretta per i cittadini cronici e non che necessitano di servizi primari di assistenza, sostengono e promuovono la continuità assistenziale con l'ospedale, collaborano con i comuni per l'erogazione dei servizi socio-sanitari. Per questo il distretto è a diretto contatto con tutti i cittadini".
Pertanto cari concittadini è utile che vengano intraprese azioni propositive sull'organizzazione e strutturazione dei servizi sanitari a Canosa.
Come per altri comuni della provincia è impensabile e anacronistico far nascere i bambini, effettuare ricoveri per patologie o intrventi chirurgici ad alta complessità nelle attuali strutture.
È invece utile, a mio avviso, "stressare" la Direzione Aziendale" dell'ASL sulla prossimità di molte attività sanitarie eseguibili in sicurezza anche a Canosa. E non è solo la riabilitazione.
Ogni città ha l'ospedale che si merita, recitava una vecchia massima; in virtù anche del fatto che la struttura sanitaria rappresenta per alcune città il più importante opificio, capace di creare indotto economico e occupazionale. Che struttura vuole Canosa?
Oggi la sanità è cambiata molto; se da una parte richiede tecnologie e strutture molto complesse per patologie ad alta complessità, dall'altra è in grado di affrontare prese in cura quasi ambulatoriale sia in ambito clinico che chirurgico per interventi procrastinabili o per la cronicità.
Piccola chirurgia: cataratta, tunnel carpali cisti ed altro possono essere effettuate in sicurezza in una struttura quale quella di Canosa, cosi come patologie degenerative e riabilitative di natura neurologica, cardiologica ecc.
L'assioma è che ogni patologia va affrontata nel luogo idoneo. Questo vale per chi si deve spostare per accedere ai presidi per patologie intensivistiche che per quelli che necessitano di strutture di livello intermedio per patologie croniche o interventi chirurgici a bassa complessità.
Qui deve trovare il suo ruolo la sanità a Canosa. Costruire nuove sale operatorie costose sia per dotazione tecnologica che di personale nei nuovi ospedali per tutto il bacino di riferimento, determina che gli interventi a bassa complessità vengano decentrati nelle strutture limitrofe liberando spazi e organizzazioni; non si possono spendere soldi della comunità in maniera impropria.
Questo significa dare un maggior impegno gestionale alla direzione dell'ASL che di norma, se non "stimolata", procede su economie di scala al minor costo organizzativo.
Per questo esistono momenti di confronto e di valutazione politico-sanitario; le direzioni aziendali si valutano in base ai risultati di qualità ed efficacia dell'assistenza non solo di mera produzione numerica di prestazioni.
Mi permetto queste riflessioni perché vedo inutili lagnanze sulla sanità canosina senza alcun confronto costruttivo con i decisori. Mi chiedo se documenti al servizio della cittadinanza per la valutazione dei servizi che rendano più intelleggibili i processi decisionali e le programmazioni sanitarie possano risultare inesistenti sul portale dell'ASL BT : Carta dei servizi e standard di qualità; Il contenuto di questa sezione fa riferimento all' Art.32, c.1 del D.Lgs n.33 del 14 Marzo 2013 in aggiornamento..PTA Nessuna informazione disponibile
Nunzia Boccaforno- Medico di Sanità Pubblica a riposo
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