Torremaggiore e Canosa, sulle vie di 'storia patria' di San Sabino
In omaggio alla neo “Città d’Arte” della Puglia
lunedì 2 giugno 2025
13.12
Con entusiasmo ed interesse, una delegazione di 40 cittadini di Torremaggiore ha visitato Canosa di Puglia la scorsa domenica, nel legame al Patrono San Sabino. A capo della delegazione il dottor Ciro Panzone, collaboratore amministrativo dell'Ufficio del Sindaco Emilio Di Pumpo, autore di opere di studio di cultura e storia delle città nel territorio pugliese e nazionale. La visita ha fatto tappa a Palazzo Sinesi, sede del Museo Archeologico Nazionale, poi, presso la Cattedrale di San Sabino, Vescovo e Patrono di Canosa di Puglia e di Toremaggiore, nelle origini del Centro Monastico benedettino. L'arrivo nella "piccola Roma" è stato annunciato dal dottor Ciro Panzone, nel corso di una telefonata al mattino la visita al Maestro Giuseppe Di Nunno, che "impedito nelle membra" ha accolto "ai piedi della sua abitazione" la comitiva di torremaggioresi. Per l'occasione ha presentato il sito archeologico di Giove Toro, i cui marmi furono oggetto di reimpiego nella Cattedrale di San Sabino. Lo stesso Maestro Peppino Di Nunno, cultore del patrimonio archeologico e sabiniano ha offerto stampe dell'opera di studio recente di San Sabino a Orvieto, che aveva comunicato già al Parroco della Chiesa di Santa Maria della Strada, Don Antonio Soccio, cui aveva offerto l'anno scorso stampe della predella del Boccati, originarie da Orvieto. Con i Saluti al Sindaco e al Parroco, la comunità canosina rappresentata dal Maestro Giuseppe Di Nunno, da Savino Mazzarella e dalla guida turistica Cinzia Sinesi ha salutato gli amici della Daunia e della Capitanata, evocando in dialetto anche le "nevole" di Torremaggiore o cartellate di Canosa , evidenziando inoltre che "le pietre museali sono un ponte di cultura di Chiese e di paese", in omaggio a Torremaggiore neo "Città d'Arte" pugliese.
Infatti, con Determina Dirigenziale n. 119 del 22 maggio 2025, la Regione Puglia ha ufficialmente riconosciuto il Comune di Torremaggiore come "Città d'Arte". Si tratta di un traguardo prestigioso che certifica il valore del patrimonio culturale, monumentale e artistico della nostra comunità. «È un risultato che ci riempie di orgoglio – dichiara l'Assessore alla Cultura Enzo Quaranta – e che premia il lavoro sinergico portato avanti in questi anni dall'Amministrazione Comunale e dalla tecnostruttura dell'Ente. Abbiamo fortemente voluto questo riconoscimento per rafforzare l'identità culturale di Torremaggiore e costruire nuove opportunità in ambito turistico, progettuale e di promozione del territorio. Questo titolo ci consente ora di entrare nella rete regionale delle Città d'Arte e accedere a strumenti mirati di valorizzazione e sviluppo».
L'istruttoria condotta dagli uffici regionali su istanza della nostra tecnostruttura Comunale, ha accertato che il Comune di Torremaggiore possiede ben quattro requisiti sui tre minimi richiesti dalle Linee Guida per ottenere il riconoscimento; tra questi rientrano la presenza di un patrimonio architettonico e monumentale di rilievo, come il Castello Ducale, Castel Fiorentino, il Teatro al Castello Ducale De Sangro e la Palazzina Rurale, oltre ad una significativa dotazione di opere d'arte dichiarate di interesse storico e artistico, tra cui il Cristo crocifisso, la Madonna del Rosario, il Dossale di San Nicola e altre importanti testimonianze custodite nelle chiese e nei luoghi identitari della Città. A questi si affianca un'articolata offerta culturale, rappresentata dalla Biblioteca comunale "Michele De Angelis" e dalla Biblioteca Storica Torremaggiore, nonché da un calendario consolidato di eventi culturali e tradizionali, come la rassegna "Torrestate", i "Falò di San Giuseppe", la "Stagione di Prosa", "Suggestioni sub Flore" e le mostre patrocinate da enti pubblici. A testimonianza di questo fermento culturale che caratterizza l'organizzazione cittadina, è ancora in corso presso il Castello Ducale la mostra "Dal Cristo Bruciato al Cristo Rivelato", inaugurata lo scorso 14 aprile e che si estenderà fino al prossimo 31 agosto; dal prossimo 20 giugno, infine, la Città ospiterà una importantissima mostra internazionale del noto artista Banksy.
«Questo riconoscimento – afferma il Sindaco Emilio Di Pumpo – è il frutto di una visione di lungo periodo che punta sulla cultura come motore di sviluppo e coesione. Torremaggiore è una città ricca di storia e bellezza: oggi questo valore viene certificato dalla Regione Puglia e rappresenta un'opportunità concreta per accrescere la nostra attrattività e generare nuove economie locali. Ringrazio l'Assessore Quaranta e tutta la struttura comunale per l'impegno e la qualità del lavoro svolto».
«Voglio ringraziare – conclude Quaranta – tutti i funzionari comunali e i tecnici che hanno lavorato con serietà e competenza alla predisposizione dell'istanza, in primis i funzionari dell'Ufficio Tributi e l'Ufficio Cultura. Questo non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza per una strategia di sviluppo culturale integrato, che sappia coniugare tutela, fruizione e innovazione».
Infatti, con Determina Dirigenziale n. 119 del 22 maggio 2025, la Regione Puglia ha ufficialmente riconosciuto il Comune di Torremaggiore come "Città d'Arte". Si tratta di un traguardo prestigioso che certifica il valore del patrimonio culturale, monumentale e artistico della nostra comunità. «È un risultato che ci riempie di orgoglio – dichiara l'Assessore alla Cultura Enzo Quaranta – e che premia il lavoro sinergico portato avanti in questi anni dall'Amministrazione Comunale e dalla tecnostruttura dell'Ente. Abbiamo fortemente voluto questo riconoscimento per rafforzare l'identità culturale di Torremaggiore e costruire nuove opportunità in ambito turistico, progettuale e di promozione del territorio. Questo titolo ci consente ora di entrare nella rete regionale delle Città d'Arte e accedere a strumenti mirati di valorizzazione e sviluppo».
L'istruttoria condotta dagli uffici regionali su istanza della nostra tecnostruttura Comunale, ha accertato che il Comune di Torremaggiore possiede ben quattro requisiti sui tre minimi richiesti dalle Linee Guida per ottenere il riconoscimento; tra questi rientrano la presenza di un patrimonio architettonico e monumentale di rilievo, come il Castello Ducale, Castel Fiorentino, il Teatro al Castello Ducale De Sangro e la Palazzina Rurale, oltre ad una significativa dotazione di opere d'arte dichiarate di interesse storico e artistico, tra cui il Cristo crocifisso, la Madonna del Rosario, il Dossale di San Nicola e altre importanti testimonianze custodite nelle chiese e nei luoghi identitari della Città. A questi si affianca un'articolata offerta culturale, rappresentata dalla Biblioteca comunale "Michele De Angelis" e dalla Biblioteca Storica Torremaggiore, nonché da un calendario consolidato di eventi culturali e tradizionali, come la rassegna "Torrestate", i "Falò di San Giuseppe", la "Stagione di Prosa", "Suggestioni sub Flore" e le mostre patrocinate da enti pubblici. A testimonianza di questo fermento culturale che caratterizza l'organizzazione cittadina, è ancora in corso presso il Castello Ducale la mostra "Dal Cristo Bruciato al Cristo Rivelato", inaugurata lo scorso 14 aprile e che si estenderà fino al prossimo 31 agosto; dal prossimo 20 giugno, infine, la Città ospiterà una importantissima mostra internazionale del noto artista Banksy.
«Questo riconoscimento – afferma il Sindaco Emilio Di Pumpo – è il frutto di una visione di lungo periodo che punta sulla cultura come motore di sviluppo e coesione. Torremaggiore è una città ricca di storia e bellezza: oggi questo valore viene certificato dalla Regione Puglia e rappresenta un'opportunità concreta per accrescere la nostra attrattività e generare nuove economie locali. Ringrazio l'Assessore Quaranta e tutta la struttura comunale per l'impegno e la qualità del lavoro svolto».
«Voglio ringraziare – conclude Quaranta – tutti i funzionari comunali e i tecnici che hanno lavorato con serietà e competenza alla predisposizione dell'istanza, in primis i funzionari dell'Ufficio Tributi e l'Ufficio Cultura. Questo non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza per una strategia di sviluppo culturale integrato, che sappia coniugare tutela, fruizione e innovazione».