Scavi nell’area archeologica “Giove Toro”
Tra gli obiettivi, la realizzazione del rilievo aggiornato del complesso templare, eseguito tramite le più innovative tecnologie
martedì 2 dicembre 2014
18.46
Nuove ed interessanti indagini archeologiche a Canosa. "La nostra città – annuncia Sabino Facciolongo, assessore al ramo - uno dei principali siti archeologici della Puglia, non finisce mai di stupire. Il 27 ottobre scorso, infatti, è stata avviata la prima campagna di scavo archeologico nell'area del tempio di Giove Toro (in pieno centro cittadino), acquisita di recente dall'Amministrazione comunale. L'intervento, volto ad acquisire maggiori informazioni su quello che notoriamente era uno dei maggiori complessi templari d'Italia in età imperiale, è stato avviato grazie ad un concorso di volontà, che lo hanno reso possibile: a partire dalla concessione di scavo del MIBACT, auspicato da Marisa Corrente della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia, all'intervento economico del Comune di Canosa". Lo scavo è stato organizzato dal dipartimento di "Scienze dell'antichità e del tardo antico" dell'Università degli Studi di Bari "Aldo Moro", con il coordinamento di Marcella Chelotti.
Le attività, eseguite da una equipe di archeologi guidati da Raffaella Cassano, responsabile del progetto, proseguiranno fino al 5 dicembre e costituiscono un lavoro fondamentale per la pianificazione di un progetto di ricerca di più ampio respiro, di durata pluriennale, volto principalmente alla valorizzazione del sito. I responsabili dello scavo sostengono che "tra gli obiettivi perseguiti in questa fase preliminare c'è innanzitutto la realizzazione del rilievo aggiornato del complesso templare, eseguito tramite le più innovative tecnologie, nonché la georeferenziazione del sito stesso. Inoltre, nella zona occidentale del complesso, sono state impostate due diverse aree di scavo in corrispondenza del podio del tempio e dell'abside paleocristiana, mirate all'analisi di uno spazio mai indagato sistematicamente e non intaccato dagli invasivi interventi edilizi pregressi".
"Si tratta di un'operazione di altissima portata culturale" sostiene ancora l'assessore Facciolongo "che ci vede fieri di essere partner di un'istituzione di livello, qual è l'Università degli Studi di Bari, e sopratutto di personalità scientifiche del calibro delle professoresse Raffaella Cassano e Marcella Chelotti. Il nostro compiacimento aumenta se consideriamo il fatto di avere contribuito alla realizzazione di un progetto che ha radici molto antiche che sino ad oggi, per ragioni disparate, non si era riusciti a far partire e contemporaneamente di vedervi al lavoro un'equipe di giovani archeologi che stanno svolgendo il proprio compito con passione e dedizione".
"È la logica conclusione di un percorso che questa Amministrazione comunale ha perseguito sin dal suo insediamento - conclude il sindaco, Ernesto La Salvia - cioè sin da quando si è adoperata in ogni modo per completare l'acquisizione dell'area archeologica al patrimonio comunale affinché fosse finalmente possibile intervenirvi. Un'area di tale interesse storico non poteva, infatti, rimanere più a lungo trascurata. Era, infatti, necessario che la Città se ne riappropriasse nel modo più corretto: conoscendola attraverso l'indagine archeologica perché poi se ne potesse studiare in modo coerente il percorso di valorizzazione. Noi, ringraziando ancora una volta l'Università degli Studi "Aldo Moro" per la serietà con cui stanno operando: non possiamo che impegnarci a fare quanto è in nostro potere affinché l'area del tempio di Giove Toro possa al più presto essere inserita in quel Museo diffuso canosino di cui tutti auspichiamo la costituzione".
ufficio stampa
Francesca Lombardi