Maltempo: tornado e grandine si abbattono su vigneti e oliveti
Gli eventi meteorologici estremi stanno mettendo seriamente in difficoltà la tenuta della filiera agricola in Puglia
domenica 17 agosto 2025
10.14
Un tornado ha spazzato via pali di sostegno e i grappoli dei vigneti di uva da vino a Mottola, ma la gradine ha fatto il resto colpendo anche a Laterza, Crispiano e Castellaneta l'uva e le olive, con un bollettino di guerra in campagna nelle vigne e negli oliveti dopo pochi minuti di eventi estremi e imprevedibili. E' il bilancio di Coldiretti Puglia, dopo le prime verifiche tecniche a seguito dell'ondata di maltempo con pioggia, grandine ed un tornado che hanno colpito masserie e campagne in agro di Mottola, Laterza, Crispiano e Castellaneta, provocando smottamenti, muretti a secco divelti, pali dei vigneti da vino abbattuti, grappoli di uva strappati via, con i danni da grandine che sono visibili sulla fascia fino alle statale 100 sull'uva e sulle olive. Secondo il report di Coldiretti Puglia, da gennaio si sono verificati 28 eventi meteorologici estremi – tra nubifragi, grandinate, tempeste di fulmini, tornado e bombe d'acqua – che hanno colpito la regione. Oltre a questi, desta forte preoccupazione la siccità, che inaridisce i terreni ancor prima delle coltivazioni. L'impatto di tali fenomeni, aggravato dalla fragilità idrogeologica del territorio (con l'89% del suolo a rischio), sta mettendo seriamente in difficoltà la tenuta della filiera agricola regionale. Gli ultimi eventi estremi hanno reso impraticabili diversi ettari coltivati, costringendo molte aziende a ricorrere a raccolte manuali straordinarie o, in alcuni casi, alla perdita totale del prodotto.
Coldiretti Puglia ha già avviato le prime verifiche tecniche nelle aziende danneggiate e sollecita interventi strutturali urgenti. Tra le richieste: l'approvazione immediata della legge sul consumo di suolo zero per proteggere le terre agricole, l'attuazione di progetti di adeguamento idrogeologico – con sistemi di drenaggio e bioritenzione – e il rafforzamento delle misure assicurative collettive agevolate, accompagnate da strumenti fiscali e contributivi specifici. "Quello che stiamo vivendo non è un caso isolato, ma rappresenta a tutti gli effetti il paradigma del cambiamento climatico in corso – afferma Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Taranto – ed è per questo che è necessaria una risposta tempestiva e lungimirante: servono strumenti normativi adeguati, assicurazioni accessibili e infrastrutture adeguate, affinché le nostre imprese agricole possano resistere e continuare a produrre."
Un danno economico ed occupazionale rilevante ma che colpisce anche l'ambiente, poiché con la scomparsa dei frutteti viene a mancare il prezioso ruolo di contrasto dell'inquinamento e del cambiamento climatico svolto proprio dalle piante, capaci di ripulire l'aria damigliaia di chili di anidride carbonica e sostanze inquinanti come le polveri PM10. Non a caso recenti studi hanno sottolineato il ruolo positivo della frutticoltura nella tutela dell'ambiente – conclude Coldiretti – proprio per la capacità di catturare Co2, ruolo che potrebbe ulteriormente crescere con l'adozione di tecniche colturali finalizzate non solo alla produzione di frutta ma anche allalotta all'inquinamento.
Coldiretti Puglia ha già avviato le prime verifiche tecniche nelle aziende danneggiate e sollecita interventi strutturali urgenti. Tra le richieste: l'approvazione immediata della legge sul consumo di suolo zero per proteggere le terre agricole, l'attuazione di progetti di adeguamento idrogeologico – con sistemi di drenaggio e bioritenzione – e il rafforzamento delle misure assicurative collettive agevolate, accompagnate da strumenti fiscali e contributivi specifici. "Quello che stiamo vivendo non è un caso isolato, ma rappresenta a tutti gli effetti il paradigma del cambiamento climatico in corso – afferma Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Taranto – ed è per questo che è necessaria una risposta tempestiva e lungimirante: servono strumenti normativi adeguati, assicurazioni accessibili e infrastrutture adeguate, affinché le nostre imprese agricole possano resistere e continuare a produrre."
Un danno economico ed occupazionale rilevante ma che colpisce anche l'ambiente, poiché con la scomparsa dei frutteti viene a mancare il prezioso ruolo di contrasto dell'inquinamento e del cambiamento climatico svolto proprio dalle piante, capaci di ripulire l'aria damigliaia di chili di anidride carbonica e sostanze inquinanti come le polveri PM10. Non a caso recenti studi hanno sottolineato il ruolo positivo della frutticoltura nella tutela dell'ambiente – conclude Coldiretti – proprio per la capacità di catturare Co2, ruolo che potrebbe ulteriormente crescere con l'adozione di tecniche colturali finalizzate non solo alla produzione di frutta ma anche allalotta all'inquinamento.