Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato

Il messaggio di Mons.Giovan Battista Pichierri

sabato 16 gennaio 2016 14.37
Nella giornata di domenica 17 gennaio, in tutte le parrocchie, si celebrerà la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato che quest'anno avrà un particolare momento celebrativo nella regione Lazio ed in particolare a Roma. Domenica, infatti, circa 7.000 migranti e rifugiati, provenienti dalle 17 diocesi del Lazio, di almeno 30 nazionalità, saranno in piazza San Pietro per partecipare alla preghiera mariana dell'Angelus presieduta dal Santo Padre Francesco. Tra loro ci saranno anche 200 richiedenti asilo del C.A.R.A. di Castelnuovo di Porto, con le bandiere delle diverse nazionalità presenti al Centro. Dopo l'Angelus i migranti, attraversando la Porta Santa, parteciperanno, nella Basilica di S. Pietro, ad una solenne celebrazione liturgica presieduta da S.Em. il Card. Antonio Maria Vegliò, Presidente del Pontificio Consiglio per i Migranti e gli Itineranti, durante la quale consacrerà, per l'occasione, oltre 5.000 ostie realizzate da alcuni detenuti del carcere di Opera di Milano. In Basilica sarà presente la Croce di Lampedusa, simbolo che richiama le circa 4.000 vittime, tra cui oltre 750 bambini, che lo scorso anno hanno perso la vita nel viaggio verso le nostre coste. La Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2016 diventa un momento particolare, un gesto concreto che caratterizza il Giubileo della Misericordia voluto da Papa Francesco, il quale, più volte, ha richiamato tutti all'accoglienza. Per l'occasione, S.E. Mons. Giovan Battista Pichierri, Arcivescovo di Trani Barletta-Bisceglie ha fatto pervenire il seguente messaggio:
«Carissimi fratelli e sorelle,
la Giornata Mondiale del Migrante e dei Rifugiati ha nel messaggio del Papa Francesco un'intonazione particolare in questo Anno Straordinario della Misericordia: "Migranti e rifugiati ci interpellano. La risposta del Vangelo della misericordia". É dovere di tutti i cristiani leggere i documenti del magistero ordinario del Papa. Per cui, non mi permetto di sintetizzare il messaggio, ma invito a leggerlo per intero, estraendolo da internet www.vatican.va nella sezione Messaggi. Vi offro qualche dato concreto relativo all'impegno della nostra arcidiocesi relativo alla pastorale dei migranti e dei rifugiati.In una rilevazione richiesta dalla segreteria della CEI, la Caritas diocesana e la Commissione migranti ha rilevato questa situazione:
- Una struttura di "prima accoglienza richiedenti asilo" convenzionata con la Prefettura BAT per 60 ospiti, presso la Fondazione Villaggio del Fanciullo in Trinitapoli;
- Un centro di prima accoglienza "Casa della speranza" presso la parrocchia San Ferdinando Re in San Ferdinando di Puglia con la possibilità di 12 posti.
Abbiamo in corso l'impegno di ristrutturazione della Casa di carità "don Giuseppe Rossi" in Trani, per l'allestimento di un dormitorio con la disponibilità di 25 posti letto. Personalmente ed insieme con voi provvederemo all'arredo della struttura. Il fenomeno delle migrazioni perdura nel tempo e si corre il rischio dell'assuefazione dinanzi alle immagini drammatiche trasmesse dalla TV, per cadere nell'indifferenza. Papa Francesco interviene e ci dice: «Su questo è indispensabile che l'opinione pubblica sia informata in modo corretto, anche per prevenire ingiustificate paure e speculazioni sulla pelle dei migranti. Nessuno può fingere di non sentirsi interpellato dalle nuove forme di schiavitù gestite da organizzazioni criminali che vendono e comprano uomini, donne e bambini come lavoratori forzati nell'edilizia, nell'agricoltura, nella pesca o in altri ambiti di mercato. Quanti minori sono tutt'oggi costretti ad arruolarsi nelle milizie che li trasformano in bambini soldato! Quante persone sono vittime del traffico d'organi, della mendicità forzata e dello sfruttamento sessuale! Da questi aberranti crimini fuggono i profughi del nostro tempo, che interpellano la Chiesa e la comunità umana affinché anch'essi, nella mano tesa di chi li accoglie, possano vedere il volto del Signore «Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione» (2 Cor 1,3)». Esorto insieme con il Papa a pregare, perché si aprano i cuori dei cristiani all'accoglienza e alla condivisione dei fratelli richiedenti ospitalità. È opportuno di tanto in tanto celebrare la santa Messa per i migranti; per i profughi e gli esuli; e di esercitare la carità verso i forestieri tenendo presente quello che ci dice Gesù: «ero straniero e mi avete accolto » (Mt 25,35).La Vergine Maria, madre dei migranti e dei rifugiati; san Giuseppe custode e patrono di tutto il genere umano ci aiutino ad essere "Chiesa-famiglia aperta all'accoglienza di quanti bussano alle nostre porte". Vi benedico con affetto. »