Chiusura scuola “San Giovanni Bosco”

L’assessore Facciolongo fa chiarezza sulle polemiche

mercoledì 11 novembre 2015 21.25
L'assessore alla cultura e pubblica istruzione, Sabino Facciolongo, fa chiarezza a proposito delle polemiche di una parte dell'opposizione consiliare (Conservatori e Riformisti) in seguito all'ordinanza sindacale che ha disposto la chiusura della scuola "San Giovanni Bosco", dopo il cedimento del pavimento. "L'argomento che l'opposizione chiama in causa dichiara Facciolongo - per criticare l'operato dell'amministrazione è, stavolta, la momentanea chiusura dell'edificio scolastico San Giovanni Bosco, disposta per ragioni di sicurezza dall'ordinanza sindacale n. 140 del 30 ottobre 2015. Commentando il provvedimento, il gruppo "Conservatori e Riformisti", ossimoro presumibilmente riferito ad una parte del Consiglio comunale di Canosa, si produce in una spericolata "caduta dal pero", tradotta in una speculazione politica in puro stile "opposizione a tutti i costi. Il gruppo in questione afferma che si sapeva ormai da tempo dei problemi della "San Giovanni Bosco" e non si è intervenuti in tempo. Magari, già all'inizio dell'anno scolastico. In realtà, i problemi strutturali che hanno portato al provvedimento si sono manifestati solo di recente in maniera seria e che i lavori in corso da diversi giorni presso la scuola erano considerati compatibili con l'attività didattica finché, richiedendosi ulteriori approfondimenti, tale convivenza non è stata più considerata salutare per i piccoli alunni. Di qui il trasferimento. Altrimenti, tutti gli attori: dal dirigente scolastico al sindaco, all'ufficio tecnico comunale, sino alle insegnanti, sarebbero stati degli incoscienti avendo scientemente messo in pericolo la sicurezza dei bambini. Non si può non dire però che non ci sarebbe stato alcun disagio per famiglie ed alunni se gli edifici scolastici sostitutivi della San Giovanni Bosco fossero stati al pieno della loro agibilità, che non è carenza maturata negli ultimi tre anni ma risale almeno ad un decennio fa. E perciò del tutto evidente che una manutenzione straordinaria delle scuole canosine non sia stata una priorità politica per la nostra città per diversi anni. Questo rende poco credibile lamentare solo ora, una situazione di disagio per gli edifici scolastici cittadini, da parte dell'opposizione, che ne è per lo meno corresponsabile. Si afferma inoltre, senza ombra di pudore alcuno, che in tempi passati davanti ad una situazione del genere si sarebbe agito diversamente. Molti di noi ricordano come si gestì all'epoca un'emergenza simile: ad esempio collocando una scuola media di nuova istituzione in locali a destinazione commerciale affacciantisi direttamente sul piano stradale. Scelta non dettata certo da esigenze di sicurezza, come accaduto oggi, ma giustamente per dare ad un quartiere popoloso un servizio che mancava. All'epoca la situazione fu risolta in modo cosi "creativo" solo grazie al concorso di tutti: docenti, famiglie e opposizione del tempo, che nulla ebbe a che ridire sulla faccenda, non facendo speculazione politica su una necessità reale, per quanto non emergenziale.Tutto ciò accadeva mentre non si pensava che la scuola "Foscolo" stesse deperendo sempre più o si tollerava che bambini di scuola dell'infanzia stessero nei locali non più idonei di via Bovio; oppure che un intero edificio di scuola dell'infanzia rimanesse sottoutilizzato in via Settembrini. Tutto andava bene purché non se ne parlasse e, certo, nessuno aveva la sensazione di essere bistrattato dagli amministratori comunali, forse perché non sapeva neppure di esserlo! Giusto per ristabilire la verità: abbiamo finalmente posto la Scuola e la sicurezza degli alunni fra le priorità, rinunciando a qualche festa in piazza in più per trovare risorse per l'adeguamento degli edifici scolastici, rimediando ad una situazione pregressa. In concreto: il rifacimento del tetto della "Bovio"; il recupero integrale della "Losito", in via Bovio, destinata a sede dei Servizi sociali e del Centro per l'impiego; i lavori di manutenzione straordinaria alla "Foscolo"; la dotazione di un servo–scala atteso da tempo alla "Carella"; il finanziamento per il recupero della "Dell'Andro"; la razionalizzazione dell'utilizzo della "Mazzini"; la presa in carico, in maniera seria e non pasticciata, della carenza di aule del Liceo "Fermi"; gli stessi lavori in corso alla "San Giovanni Bosco", prima del trasferimento, sono "fatti" che questa amministrazione può vantare. Non ci sembra troppo sperare ora che una difficoltà non prevista e, (checché se ne dica) prevedibile, non sia oggetto di "cadute dal pero" o speculazione politica da parte di un'opposizione "a prescindere".
Ufficio Stampa Francesca Lombardi