Canosa Calcio 1930
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Canosa: A Poliuto Bilenchi, una targa commemorativa allo 'Stadio San Sabino'

E' stato il primo presidente patrocinatore del Canosa Calcio

Sabato 31 maggio alle ore 10:00 presso lo Stadio Comunale "San Sabino" si terrà la cerimonia di inaugurazione della targa commemorativa in memoria di Poliuto Bilenchi, primo presidente della storia del Canosa Calcio degli anni '30 e fondatore storico della società. E' questo quanto proposto dal "Gruppo di operatori dell'informazione sportiva" composto da : Paolo Pinnelli, giornalista professionista; Sabino D'Aulisa, giornalista pubblicista; Pino Grisorio, telecronista sportivo e radiocronista; Bartolo Carbone, responsabile dei servizi sportivi di Canosaweb; Michele Di Ruggiero e Marino Pagano, ricercatori storici dello sport e del calcio canosino; con parere favorevole della Commissione Toponomastica (Cristina Saccinto, delegata alla Toponomastica, Pasquale Ieva, Antonia Sinesi, Elia Marro, Nicola Luisi, Giuseppe Tomaselli, Giovanni Suriano). La targa sarà posizionata all'ingresso principale della Tribuna "Mauro Lagrasta" in occasione della manifestazione "Partita del Cuore" alla presenza: dell'Assessora allo Sport, dott.ssa Antonietta Cristiani, della famiglia Bilenchi, del presidente dei rossoblù Alessandro Di Nunno e di tutti coloro che vorranno prendere parte alla cerimonia.

Poliuto Bilenchi nato a Colle Val d'Elsa (Siena) nel 1896 e deceduto a Canosa di Puglia nel 1978, è colui che, giunto a Canosa nel 1923 da Livorno, ha organizzato la prima squadra calcistica della città, portandola poi a competere nei campionati dell'epoca, in particolare nei gironi provinciali e regionali. La passione per tale sport, ma soprattutto per i colori del Canosa Calcio da parte del Bilenchi, è negli anni accresciuta realizzando, anche con risorse economiche personali, il primo campo sportivo della nostra città, intitolato a "Sabino Marocchino", giovane sportivo e prima vittima canosina nella guerra in Africa, al quale Bilenchi era legato in quanto commesso nel suo negozio, in Corso G. Garibaldi. Nel prosieguo degli anni, la nobile figura di Poliuto Bilenchi non è stata mai adeguatamente celebrata, nonostante suo figlio Gianfranco per anni abbia ricoperto il ruolo di "Corrispondente per lo sport della Gazzetta del Mezzogiorno" e, pertanto, molto vicino alla squadra calcistica. Tra il 1930 e il 1940, la squadra ha partecipato ai campionati federali; in particolare nel 1941 il Canosa fu ufficialmente iscritto al campionato di seconda divisione pugliese. In quegli anni le squadre, sempre sotto la guida di Poliuto Bilenchi, sono formate da calciatori canosini, ai quali spesso erano affiancati da quelli di località anche lontane che, per motivi militari, erano dislocati presso le casermette di Trani. Tra questi giocatori si ricorda Raffaele Costantino, classe 1907, giocatore del Bari e della Nazionale Italiana di calcio, fino al 1939, successivamente stimato allenatore di squadre importanti come Bari, Foggia, Lecce, Taranto. Proprio Raffaele Costantino verrà in seguito a Canosa per dispensare consigli tecnici e organizzativi all'amico Bilenchi, la cui stretta amicizia e collaborazione è suggellata in una foto, databile intorno al 1933.

Non solo, perciò, Poliuto Bilenchi "Primo presidente", ma generoso caposcuola del Canosa Calcio e, come i giocatori più anziani hanno ricordato in alcuni incontri dedicati alla storia della squadra: "Un giovane esuberante innamorato del pallone che, insieme ad alcuni imprenditori canosini, oltre a organizzare e far iscrivere la squadra ai campionati, pensò bene di utilizzare un terreno comunale per destinarlo e allestirlo come il campo sportivo: quello della zona di viale 1° Maggio". La storia personale e civica di Poliuto Bilenchi è, quindi, fortemente legata al calcio, al Canosa e alla città. «Rammentare la memoria storica – spiega l'Assessora allo Sport, dottoressa Antonella Cristiani - è un nostro dovere civico e morale che assume una valenza ancora maggiore in virtù dei risultati che la squadra sta conseguendo. Si ringrazia la Commissione Toponomastica e gli uffici che si sono adoperati. ».
La cittadinanza è invitata
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