Stilus Magistri

La Sacra Spina di Andria nella Cattedrale di San Sabino

I nostri occhi dinanzi alla reliquia della Crocifissione

La Sacra Spina di Andria viene esposta alla venerazione nella Cattedrale di San Sabino a Canosa nei giorni 20 e 21, 29 e 30 marzo 2014, nell'itinerario spirituale della Quaresima.
Con la celebrazione eucaristica, il calice del sangue di Cristo, viene elevato dalle mani sacerdotali accanto alla reliquia della incoronazione di spine.
In Cattedrale mons. Felice Bacco, coadiuvato da don Nicola Caputo, presenta la Sacra Spina, con la proiezione del documentario storico del prodigio avvenuto il 25 marzo del 2005, mentre i fedeli tutti si accostano con venerazione alla reliquia, una spina di circa 7 centimetri, proveniente dall'area geografica della Terra Santa.
La Sacra Spina giunse con i Crociati in Francia nel 1200 e fu custodita dai d'Angiò, finchè Beatrice d'Angiò, sposa del Duca di Andria dei del Balzo, la donò al Capitolo della Cattedrale di Andria nella primavera del 1308.
La Sacra Spina manifesta il suo prodigio di arrossamento delle macchie di sangue, di infiorescenze che sbocciano sulla spina e sulla punta, di altri fenomeni inspiegabili scientificamente, che si sono verificati il 25 marzo del 1910, il 25 marzo del 1932, il 25 marzo del 2005.
In questa calendarizzazione, il 25 Marzo, giorno dell'Annunciazione coincide con il Venerdì Santo e la Divina Misericordia manifesta il prodigio nel giorno del concepimento di Gesù e della sua Crocifissione, nel primo ed ultimo giorno di sangue del Signore, che si fa carne (et Verbum caro factum est) e che viene Crocifisso per la Redenzione dell'umanità.
Nella recente data del 2005 fu composta una Commissione, che comprendeva anche medici e filosofi agnostici, come Michele Palumbo, cui va il nostro rispetto ed apprezzamento.
Mons Giuseppe Ruotolo da Andria raccolse il pensiero del docente agnostico, dopo il prodigioso fenomeno: "non ho parole!".
In fondo noi tutti non abbiamo parole, perché è la Parola del Signore, che fa memoria storica e vita di fede della Passione d Cristo, anche nella sua crudeltà: "e i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo" (Giovanni, cap. 19, v. 2).
Quegli aculei dei rovi selvatici del luogo, formarono il pileus, il casco di spine, che ha lasciato sul telo della Sacra Sindone ben 80 trafitture di sangue sul capo di Gesù.
È il sangue che ha intriso la Sacra Spina e la terra del Golgota; è il sangue salvifico di Gesù, morto e risorto per la Redenzione.
Il prossimo prodigio avverrà il 25 marzo del 2016 e successivamente nel …2154.
Nell'attesa viviamo questo momento di storia e di fede in preparazione alla Pasqua, offrendo le nostre umane spine di sofferenza, ai piedi della Sacra Spina, che rinnova il suo messaggio e la sua testimonianza.
Ti ringraziamo, o Signore, per la Tua Parola, perché noi "non abbiamo parole!", ma abbiamo il nostro cuore di amore, dinanzi a Dio "che ha tanto amato il mondo".

maestro Peppino Di Nunno
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