Stilus Magistri

La Madonnina della Colonna di Canosa

La domanda è segno di un forte legame popolare

La Madonnina della Colonna di Canosa: alle soglie del restauro dell'antico monumento.

Per le strade di Canosa, come in ambienti culturali e religiosi e nello stesso portale di www.canosaweb.it nel forum, ci si chiede, anche con impazienza, del restauro del monumento dell'Immacolata e del ritorno della statua di marmo, mentre da mesi è situata l'impalcatura: la domanda è segno di un forte legame popolare, che conferisce dignità alla nostra gente.

· La gente si chiede
Mi è capitato di raccogliere alcune richieste e sollecitazioni verbali nel legame tra la Civitas, l'Ecclesia e l'Obelisco della Concezione "di publico ossequio monumento perenne" radicato a Canosa da tre secoli, già dalla seconda a metà del '700, se consideriamo, nel "restauro" della memoria storica oggetto dei miei studi, le fonti archivistiche non solo del Comune di Canosa, ma dell'Archivio di Stato di Bari, le cui fotoriproduzioni sono state acquisite grazie alla collaborazione dell'arch. Francesco Specchio e alla gentilissima collaborazione della Dirigente dott.sa Grazia Maiorano e della responsabile della Sala Studio, dott.sa Ciancia.

· La Colonna antica del '700
Una nota dell'Ispettore onorario Nunzio Maddalena del 1953 attesta le radici della "monumentale Colonna ex voto del Principe di Canosa Fabrizio Capece Minutolo".
Questi acquistò il feudo di Canosa nel 1704 e ottenne nel 1712 il titolo di Principe di Canosa, povero agglomerato di circa 7.000 abitanti, insignendo la nostra città dell'Obelisco della Concezione in analogia architettonica, culturale e devozionale all'Obelisco della Concezione di Piazza del Gesù Nuovo di Napoli, allora nostra Capitale.

· I quattro lumi di ottone accesi a mano ogni sera da devoti
"In una cassa di legno da Napoli a Canosa" furono trasferiti i "quattro lumi (non più esistenti) di antica divozione a Maria Santissima che si alluminano da devoti ogni sera", che venivano accesi nelle calzettelle a petrolio da devoti ogni sera. I quattro lampioni si riferiscono al restauro innovativo dell'Obelisco della Concezione del 1854, in coincidenza casuale e provvidenziale del dogma di Papa Pio IX, quando il Comune di Canosa nella persona del Sindaco Ferdinando Lopez, prima dell'Unità d'Italia del 1961, provvedette a sopraelevare la stele con la statua su un basamento di pietra calcarea con la spesa di 494 Ducati.

· Il primo restauro della statua dell'Immacolata
In quella data la statua dell'Immacolata, già "rosa dall'intemperia dell'aria", esistente già da un secolo, viene restaurata con la spesa di 18,36 Ducati "per la pulitura e restaurazione della statua".
Qualcuno oggi si chiede dove sia la statua che, senza segreti, è esposta e custodita nella Chiesa dell'Immacolata in attesa di essere riposizionata sulla monumentale Colonna.

· Pregiudizi e informazione
Ho recepito con tristezza anche alcune parole di pregiudizio politico e culturale, in ambienti laici e sacri, distorti nell'informazione addebitati al disimpegno da parte dell'attuale Amministrazione e del Sindaco attuale sul completamento del restauro, per cui è opportuno riportare comunicazioni oggettive in merito non per difesa d'ufficio o di schieramento contrapposto, ma per condivisione e spirito di cultura e verità.

· L'Istituzionalità del restauro
La precedente Amministrazione municipale nella persona del Sindaco Francesco Ventola ha recepito le reiterate petizioni verbali e scritte, provvedendo al restauro della statua. Ma in una visione d'insieme gli Organi dell'Ufficio Tecnico Comunale nella persona dell'ing. Sabino Germinario, di concerto con la Soprintendenza, hanno posto in evidenza la necessità inderogabile di restaurare non solo il nuvolato sottostante la statua, ma anche il capitello e soprattutto l'inchiodatura superiore ed inferiore della Colonna monumentale, per conferire staticità e sicurezza alla stele e consegnare alla città e alle nuove generazioni un'opera completa.
Se pensiamo allo stato di corrosione dei chiodi ferro, corrosi dalla ruggine e sottoposti soprattutto nella base a traumi meccanici, possibili nelle oscillazioni di fenomeni sismici, dobbiamo condividere questa fase successiva di restauro, che ha impegnato l'Attuale Amministrazione comunale, nella persona del Sindaco Ernesto La Salvia, sensibile e attento nelle parole e nei fatti con l'Assessore Sabino Facciolongo, con l'assunzione spesa in un periodo di precarietà finanziaria dell'Ente locale e il parere della Soprintendenza. Ringrazio personalmente la dott. Antonella Di Marzo di Bari, che con la sua squisita e competente accoglienza, informata sempre della memoria storica dei miei studi, ha collaborato alla continuità dell'opera.
Come per l'Ospedale, anche per questo monumento cittadino emerge un esempio di "Istituzionalità" tra il Sindaco precedente Ventola e l'attuale Sindaco La Salvia, il quale ha posto i propri occhi sulla magnificenza della statua già all'indomani della propria elezione, recandosi con la mia persona e con la Madre Superiora Suor Maddalena Tufo nella Chiesa dell'Immacolata, e provvedendo oggi a "suggellare" l'icona sacra e monumentale di marmo bianco. Si provvederà presto al completamento del restauro con l'auspicio del ritorno della Madonnina per la festività dell'Immacolata dell'8 dicembre, che esprime coesione tra società civile e religiosa in tutte le città d'Italia.

· La Madonnina michelangiolesca
Un'immagine che alleghiamo, fatta volontariamente dalla Studio D'Alessandro, è già esposta in un cartellone nella Cattedrale San Sabino con la condivisione di mons. Felice Bacco e attesta la pregevole fattura di una statua, non tanto "Madonnina", ma michelangiolesca nella maternità, la cui "fattura pare della Scuola del 500", di altezza di pal. 6½ circa, che con il nuvolato di marmo argentino di pal.2½ si presenta imponente. Considerando la misura di un palmo napoletano prima del 1840 di circa cm. 26,26, la statua si presenta ai nostri occhi con mt. 1,60 quasi al livello della nostra statura.

· Il monumento al centro della piazza in un progetto del 1958
La centralità civile, religiosa, architettonica del monumento dell'Immacolata di Canosa, riportato anche nella tela del 900 nell'abside della Chiesa di San Francesco, emerge anche in un progetto del 1958, a firma del Sindaco Vito Rosa, mio maestro nella Scuola Elementare Giuseppe Mazzini.
Il progetto sindacale con allegate planimetrie della piazza proponeva alla Soprintendenza ai Monumenti una "nuova posizione dell'Obelisco isolato al centro della Piazza in modo da armonizzare con la sistemazione della Piazza stessa .. con la stele della Madonnina".
La rimozione e ricollocazione al centro della Piazza dell'Obelisco dell'Immacolata non furono approvate dalla Soprintendenza con nota manoscritta del 18 maggio 1958, che proponeva di realizzare sul basamento "un piccolo tappeto verde", ma l'idea del Sindaco Vito Rosa comunque sosteneva la centralità del monumento nella Piazza.

· Una tesi di laurea per la Madonnina
Questa continuità troverà riscontro anche in una tesi di laurea di una giovane concittadina sulla statua, di "publico ossequio monumento perenne", a significare che i marmi bianchi dell'Immacolata, impregnati della devozione del popolo, consacrati dalla preghiera della Chiesa locale, impreziositi dalla cultura delle Istituzioni civili, intessuti dai visitatori dei bambini e dei giovani di Scuola, sono pietre che parlano di storia, di arte e devozione popolare ed educano alla spiritualità, alla bellezza, al patrimonio dei beni culturali.

· Parleranno anche le pietre
Le pietre non sono mute, danno anche lavoro e parlano "anche se taceranno gli uomini": non è il parere di un modesto maestro di Scuola o della Soprintendenza; è il pensiero del divino maestro di Nazareth nel Vangelo di Luca (cap, 19, 40) . E le pietre di Piazza Colonna parlano, parlano dal basolato messo sotto i piedi nel tempo, ai marmi granitici della Colonna di epoca romana, alle pietre lapidee epigrafiche, ai marmi bianchi dell'Immacolata, a tutte le pietre che fanno lezione a Canosa, dai ciottoli di fiume dell'Ofanto dell'Eneolitico, alle chianche scritte in civiltà millenarie, alle pietre musive paleocristiane dei Cervi e del Pavone, alle pietre tufacee dei capitelli scolpiti sulle colonne ellenistiche e granitiche cristiane, alle pietre sabiniane, alle pietre tufacee degli Ipogei canosini, alle pietre degli architravi delle nostre abitazioni del 900, alle pietre sepolcrali di ieri e di oggi, fino alle pietre che rendono onore alle donne a gli uomini caduti per servizio della Patria. Vorremmo un pietra incisa come nei secoli con il messaggio "OB AMOREM PATRIAE" da apporre in una piazza o pubblico edificio , come "Chianca scritta" di Canosa di Puglia.
Guardatela la Madonnina prima che venga riportata in alto sulla Colonna, disegnatela, studiatela: in essa c'è anche l'anima dei Canosini, che "plaudenti ristaurano, devoti consacrano" come è scritto sulla lapide storica del monumento.
Con l'auspicio di ritrovarci insieme festanti ad esprimere il nostro plauso per l'8 dicembre per il ritorno della Madonnina sulla Colonna, rileggiamo la storia maestra di vita del monumento.

· Anno Domini 2012
A.D. 2012: è un anno significativo nel 12, che non si associa alla fine apocalittica del mondo nel Calendario dei Maya, ma suggella in cielo e in terra, in Piazza della Repubblica l'umano e il divino, il tempo e l'eterno delle 12 stelle del diadema originario di argento ispirato all'iconografia dell'Apocalisse di San Giovanni.
Sventolano dodici stelle zodiacali sulla bandiera azzurra d'Europa, brillano le dodici stelle sul Capo dell'Immacolata nello sguardo materno sulla nostra Canosa, ritornate sui marmi di granito della storia e sui marmi bianchi della statua, nell'Anno 2012, nella speranza che presto sia così!

Grazie gente operosa di Canosa, Grazie Madonnina!

Canosa, 23 novembre 2012
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