Stilus Magistri

I Sacri Bronzi: Il Campanile della Chiesa dell'Immacolata

A cura del maestro Peppino Di Nunno

CHIESA DELL'IMMACOLATA
Il Campanile risplende con i Sacri Bronzi

Le nicchie del Campanile della Chiesa dell'Immacolata di Canosa di Puglia sono illuminate anche di sera, mentre ci apprestiamo alla solennità dell'Immacolata dell'8 Dicembre con la Chiesa gremita da una secolare devozione popolare. Il Campanile in pietra tufacea della Chiesa della seconda metà dell'800 risplende con il tetto dopo il restauro sostenuto dal contributo della Regione Puglia, progettato dall'arch. Lino Casieri, eseguito dalle maestranze "Costruzioni Facciolongo".
Dieci anni fa sono salito sul Campanile, accolto dal sorriso francescano della Suora Campanara, Teresina Polidori, che riposa nella Casa del cielo. Oggi sono risalito con il costruttore Francesco Facciolongo, con suo figlio Antonio, mio valente ex alunno e con un giovane amico Sabino Casamassima, rileggendo con più cura le campane ripulite.

Sono tre campane di diverse dimensioni poste nelle nicchie ad Est (la piccola), ad Ovest (la media), a Nord (la grande); sono oggetti sacri che conferiscono al Campanile le sembianze di una Cappella piantata sul tetto della Chiesa, risanato anche nella copertura delle tegole, sui cui si staglia nell'apice della facciata una Croce in ferro battuto, identica alla Croce della cuspide del Campanile della Cattedrale San Sabino. Questa corrispondenza deriva dalla fattura delle campane avvenuta nello stesso decennio e proveniente dalle fonderie di Sant'Angelo dei Lombardi in provincia di Avellino.
Le tre campane dedicate alla Vergine Immacolata della Chiesa omonima sono state forgiate nel 1976-77 dalla premiata fonderia di Antonio Ripandelli , il più noto campanarista santangiolese (1822-1886), di cui abbiamo ricevuto una immagine in stampa dallo storico Michele Vespasiano della Città di Sant'Angelo dei Lombardi.

La campana piccola ad Est riporta l'iconografia degli Angeli della città di provenienza con l'effigie mariana e con l'iscrizione: ANTONIO RIPANDELLI DI S. ANGELO LOMBARDI FECE A.D. 1876.La campana media ad Ovest riporta l'iscrizione della fonderia e l'anno con l'effigie, affacciata al tramonto del sole, dell'Immacolata forgiata con la corona delle stelle sul capo. E' l'immagine emblematica tratta dall'Apocalisse di San Giovanni (cap, 12,1):"Nel cielo apparve una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle".Ai lati del manto dell'Immacolata sono riportate due lettere, R R, a significare Regina del Rosario, invocata nelle litanie lauretane in Latino.

La campana sul lato interno riporta l'effigie di San Giuseppe, la cui devozione è presente anche nella statua del Santo all'interno della Chiesa. La campana grande del 1877 posta nella finestra a Nord su via Caprera riporta l'effigie dell'Immacolata con la Luna sotto i piedi e con un'aureola di fiori sul capo, che richiamano le rose di Lourdes ed il Santo Rosario. Il numero sei dei fiori richiama i raggi della STELLA MATUTINA (Stella del Mattino), attribuita alla Vergine Maria.Va considerato che la Chiesa fu eretta nel 1862 nella dimensione spirituale di Lourdes avvenuta nel 1858, in cui Nostra Signora proclamò a Bernadette: "Io sono l'Immacolata Concezione".

La grande campana riporta il nome della committente: SIGNORA MARIA PETRONI A. D. 1877.
E' la storia di una madre, moglie di Leopoldo Ferrara, trafitta dal dolore filiale, "fatta miserrima desolata all'unigenita sua carissima CATTERINA FERRARA, che da feral morbo percossa alla quindecima primavera …tornavasi in seno a Dio nel dì XXII Dicembre MDCCCLII (1852). Alla memoria della figlia unigenita Caterina, deceduta a soli 15 anni, la madre Maria Petroni dedica questa memoria facendo riportare sulla campana l'effigie di Santa Caterina d'Alessandria, raffigurata con la palma del martirio. E' la storia del dolore di una madre che si trasforma nella fede cristiana in un atto di donazione, dove la Chiesa, Cappella gentilizia di Famiglia diventa Chiesa del popolo e Rettoria della Parrocchia Gesù, Giuseppe e Maria.

Anche la memoria della Famiglia Ferrara verrà riportata nella fondazione della Scuola Materna EUGENIO FERRARA, zio di Caterina. Ho potuto rintracciare il discendente pronipote , dott. Eugenio Ferrara che ha fatto visita all'Asilo e alla Chiesa nel legame affettivo e spirituale degli antenati Ferrara provenienti dall'Abruzzo verso la Daunia sui tratturi della transumanza .
Il suo legame, come ci ha precisato, deriva anche dal fatto che nell'800 furono due sorelle, Maria e Anna Petroni, a sposare due fratelli, Leopoldo e Gesualdo Ferrara, trisavolo del contemporaneo Eugenio Ferrara.

La cuspide del Campanile, restaurata in cocciopesto, si fa apprezzare anche per la sua forma ricurva che richiama i campanili della chiese orientali greco-ortodosse, mentre il Campanile si illumina nel doppio ordine di finestre e risuona con i Sacri Bronzi nella devozione popolare all'Immacolata e a lode di Dio, mentre in Chiesa si eleva l'AVE MARIA del Rosario dalla Chiesa gremita e dalle mani di fraternità delle Suore Francescane Alcantarine, con la Superiora Suor Maddalena, custodi nel progresso di questo insigne patrimonio al servizio della comunità.

maestro Peppino Di Nunno
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