Stilus Magistri

È deceduto don Vincenzo Sica

Nei passi che accedono alla città celeste

All'età di 94 anni, il 22 aprile del 2014, ha reso l'anima a Dio, il canonico don Vincenzo Sica, nato il 23 febbraio del 1920, mentre oggi riposa nella pace eterna la salma esposta nella Chiesa di Santa Teresa a Canosa di Puglia.
Ci rechiamo a porgere l'estremo saluto, incontrando il Parroco, don Vito Zinfollino e la nipote Michelina Sica, congiuntamente all'affetto familiare degli altri nipoti.
Ma la sua nuova famiglia, come per ogni Sacerdote, è la Chiesa, dove ha profuso il suo servizio con silenziosa semplicità, con affettuosa cordialità, con il sorriso, con la Santa Messa, con i passi claudicanti, ma testimoni di tracce spirituali sul suo cammino.
Un cammino, un pellegrinaggio sacerdotale, che lo portò nelle radici della sua formazione e vocazione in Campania, a Vietri sul Mare, in provincia di Salerno, nel Convento dei Carmelitani Scalzi.
Ordinato Sacerdote nel 1947, svolse il suo ministero per venti anni a Frigento, in provincia di Avellino, nel Santuario della B. V. Maria del Buon Consiglio, dove si adoperò anche alla realizzazione di opere sociali, come l'acquedotto dalla città al santuario mariano.
A Nusco e Maddaloni, edificava la comunità intorno alla fede cristiana e nelle opere sociali di lavoro in alcune masserie donate da famiglie del luogo.
Un giorno drammatico del 13 giugno, un incidente stradale provò la sua vita, nella sofferenza dell'immobilità di quattro mesi, da cui, per intercessione dei santi, ritornò sui passi claudicanti, fino ai 94 anni.
Dopo il 1980, per le sue fragilità motorie, ottenne il passaggio dell'Ordine, da Carmelitano a Secolare, giungendo a Canosa nella Parrocchia del Rosario, nella Chiesa di Costantinopoli, ed infine nella Parrocchia di Santa Teresa, accolto fraternamente da don Vito Zinfollino, che ci ripropone la sua figura di Confessore e Predicatore, con le omelie che preparava per iscritto, sulle fonti del Vangelo.
Lo ricordo personalmente, nella Chiesa di Costantinopoli, quando lo accompagnai a visitare per la prima volta, la storica cappella sepolcrale dei fondatori e devoti della Chiesa nel suo culto agreste; lo ricordo, quando mi è capitato di accompagnarlo in macchina, da piazza della Repubblica a casa sua; lo ricordo seduto nella Chiesa di Santa Teresa, in fondo, nell'angolo, intento a confessare o a recitare il Rosario, come fa memoria la foto allegata.
Dalle radici carmelitane di padre Sica, il suo cammino sacerdotale è terminato, nei disegni celesti, nella Chiesa che venera la santa monaca Carmelitana, Teresina di Lisieux, cui si accostò con don Vito a venerare la reliquia giunta a Canosa nella peregrinatio del 2011 dalla Francia a Canosa di Puglia.
Le parole della santa Carmelitana, "mio Dio, io ti amo" (mon Dieu, je vous aime), sono state evocate da don Vincenzo Sica, ad ogni Stazione della via Crucis, che ha seguito nel Venerdì Santo, e sono state iscritte nel saluto del manifesto di cordoglio della Comunità.
Oggi, padre Sica, ha incontrato la santa Teresina nel Regno dei cieli, "Sacerdote in eterno", dove i suoi passi si sono posati accanto al Signore Gesù.
Addio padre Sica, addio don Vincenzo!

maestro Peppino Di Nunno
Don Vito Zinfollino, con la Comunità parrocchiale di Santa Teresa.
Don Vincenzo SicaDon Vincenzo Sica e Don Vito
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