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Stilus Magistri
Ai miei anni giubilari
In questo Giubileo 2025 “erigendo” in casa l’Obelisco Vaticano
giovedì 5 giugno 2025
17.12
In questo anno del Signore del Giubileo AD 2025 rileggo i miei 76 anni in condivisione con Voi. In quel 1949 stavano forgiando le formelle di rame dorato nella Fonderia Marinelli di Firenze per l'inaugurazione dell'Anno Santo nel Natale del MCMXLIX. Con i passi fragili a letto abbiamo eretto l'Obelisco di Piazza San Pietro in Vaticano "umiliando" la nostra dimensione in scala 1:100, con la mia altezza di cm. 1,7.
Dai ricordi di mia madre Rosa Mastrapasqua: "Era il 5 giugno di una primavera precoce e mio padre era nei campi alla Posta del Pozzo a mietere il grano, con le spighe trapuntate di rosso vermiglio dei papaveri rossi, 'li scecquàcquele', quando non si usava l'erbicida."
Un pensiero commosso è per : """Mia madre, Rosa Mastrapasqua, avvertendo le doglie, fece chiamare dai vicini di strada l'ostetrica e suo padre Peppino (Giuseppe Mastrapasqua). Erano le otto circa del mattino della Domenica di Pentecoste e mentre suonavano le campane di San Sabino, venivo alla luce fisiologicamente. Il nonno Peppino si recò in bicicletta in campagna da mio padre: 'vai in paese, è nato il maschio, l'erede; resto io con i mietitori'.
Solo alla nascita si sapeva il sesso del nascituro e lui, il nonno materno, era fiero della nascita del nipote che avrebbe portato il suo nome, Peppino, un bambino che sarà poi padre e maestro Peppinoe oggi nonno Peppino per i sette nipotini trapiantati lontano in Veneto e in Piemonte.
Nel giorno del 70 ° compleanno, il maestro Peppino Di Nunno, ricercatore storico, ha ritrovato negli atti dello Stato Civile di Canosa la registrazione della sua nascita al Tempo del Sindaco Matarrese Giuseppe con cui sono stato Consigliere Comunale negli anni '70. La certificazione di nascita avvenne alla presenza dell'Assessore Tommaso Caporale, come da certificazione della 'levatrice Alloggio Angelica' e con la firma di suo padre Di Nunno Giovanni con due testimoni, Capolongo Domenico, gelatiere di 24 anni, e Rossignoli Agostino, impiegato di 29 anni.
E' stata un'emozione vedere scritta la firma di mio padre, agricoltore, che poi a 70 anni morirà nell'ultimo respiro fra le mie braccia.
Ci vediamo in Piazza San Pietro ai piedi dell'Obelisco Vaticano, mentre proprio in questo mattino ho ricevuto dalla Basilica di San Pietro la foto delle croce riscoperta a 40 metri di altezza dell'Obelisco. Venite a incontrarmi a casa e Vi porterò per mano sui sampietrini di piazza San Pietro all'Obelisco in un viaggio sacro del tempo dall'Antico Egitto, all'Antica Roma, alla "Piazza con le braccia aperte" come ha detto Papa Leone XIV.
Rievoco aggiornati i miei versi in rime con le braccia aperte
Sono 76 primavere sfogliando la mia età cronologia, la mia età mentale, la mia età psicologica, presenti in ognuno di Noi.
Compleanno 5 giugno 2025
Ho le membra in affanni
ma oggi compio i miei anni.
C'era tanto sole quel giorno,
silenzio per strada intorno,
Posta del Pozzo era la contrada
mio padre carrettiere per strada
si recò nel bel campo di grano
con la falce in pugno in mano.
Quella falce la conservo ancora,
la tramando ai nipoti nella dimora.
Si andava a mietere e a falciare,
poi all'aia si andava a trebbiare,
il grano in casa da conservare,
nel bianco mulino a macinare
e di notte la mamma ad impastare
buon pane e focaccia da mangiare
con un segno di croce da pregare.
Oggi il tempo è fragile nei passi,
mentre studio la storia dei sassi,
delle "vie dei ciottoli" del dialetto
con il cuore che batte di affetto.
Se non esco prendetemi per mano
e con Te andrò in cammino lontano.
Era il 5 giugno 1949,
era Domenica di Pentecoste di mattino
suonavano le campane di San Sabino,
suonava il Campanile al figlio Peppino,
perciò in testa mi son rimaste campane
e campanili scalati in Regioni italiane.
Mi annunciò nonno Peppino e si recò in campagna
ora sono io nonno Peppino e lo scrivo sulla lavagna,
vita di famiglia di cinque generazioni,
vita di Scuola tra tante lezioni,
vita di paese con tante dedizioni,
vita di Chiesa con belle vocazioni,
con la mano di Dio di benedizioni.
Vi abbraccio miei cari
Maestro Peppino Di Nunno
Dai ricordi di mia madre Rosa Mastrapasqua: "Era il 5 giugno di una primavera precoce e mio padre era nei campi alla Posta del Pozzo a mietere il grano, con le spighe trapuntate di rosso vermiglio dei papaveri rossi, 'li scecquàcquele', quando non si usava l'erbicida."
Un pensiero commosso è per : """Mia madre, Rosa Mastrapasqua, avvertendo le doglie, fece chiamare dai vicini di strada l'ostetrica e suo padre Peppino (Giuseppe Mastrapasqua). Erano le otto circa del mattino della Domenica di Pentecoste e mentre suonavano le campane di San Sabino, venivo alla luce fisiologicamente. Il nonno Peppino si recò in bicicletta in campagna da mio padre: 'vai in paese, è nato il maschio, l'erede; resto io con i mietitori'.
Solo alla nascita si sapeva il sesso del nascituro e lui, il nonno materno, era fiero della nascita del nipote che avrebbe portato il suo nome, Peppino, un bambino che sarà poi padre e maestro Peppinoe oggi nonno Peppino per i sette nipotini trapiantati lontano in Veneto e in Piemonte.
Nel giorno del 70 ° compleanno, il maestro Peppino Di Nunno, ricercatore storico, ha ritrovato negli atti dello Stato Civile di Canosa la registrazione della sua nascita al Tempo del Sindaco Matarrese Giuseppe con cui sono stato Consigliere Comunale negli anni '70. La certificazione di nascita avvenne alla presenza dell'Assessore Tommaso Caporale, come da certificazione della 'levatrice Alloggio Angelica' e con la firma di suo padre Di Nunno Giovanni con due testimoni, Capolongo Domenico, gelatiere di 24 anni, e Rossignoli Agostino, impiegato di 29 anni.
E' stata un'emozione vedere scritta la firma di mio padre, agricoltore, che poi a 70 anni morirà nell'ultimo respiro fra le mie braccia.
Ci vediamo in Piazza San Pietro ai piedi dell'Obelisco Vaticano, mentre proprio in questo mattino ho ricevuto dalla Basilica di San Pietro la foto delle croce riscoperta a 40 metri di altezza dell'Obelisco. Venite a incontrarmi a casa e Vi porterò per mano sui sampietrini di piazza San Pietro all'Obelisco in un viaggio sacro del tempo dall'Antico Egitto, all'Antica Roma, alla "Piazza con le braccia aperte" come ha detto Papa Leone XIV.
Rievoco aggiornati i miei versi in rime con le braccia aperte
Sono 76 primavere sfogliando la mia età cronologia, la mia età mentale, la mia età psicologica, presenti in ognuno di Noi.
Compleanno 5 giugno 2025
Ho le membra in affanni
ma oggi compio i miei anni.
C'era tanto sole quel giorno,
silenzio per strada intorno,
Posta del Pozzo era la contrada
mio padre carrettiere per strada
si recò nel bel campo di grano
con la falce in pugno in mano.
Quella falce la conservo ancora,
la tramando ai nipoti nella dimora.
Si andava a mietere e a falciare,
poi all'aia si andava a trebbiare,
il grano in casa da conservare,
nel bianco mulino a macinare
e di notte la mamma ad impastare
buon pane e focaccia da mangiare
con un segno di croce da pregare.
Oggi il tempo è fragile nei passi,
mentre studio la storia dei sassi,
delle "vie dei ciottoli" del dialetto
con il cuore che batte di affetto.
Se non esco prendetemi per mano
e con Te andrò in cammino lontano.
Era il 5 giugno 1949,
era Domenica di Pentecoste di mattino
suonavano le campane di San Sabino,
suonava il Campanile al figlio Peppino,
perciò in testa mi son rimaste campane
e campanili scalati in Regioni italiane.
Mi annunciò nonno Peppino e si recò in campagna
ora sono io nonno Peppino e lo scrivo sulla lavagna,
vita di famiglia di cinque generazioni,
vita di Scuola tra tante lezioni,
vita di paese con tante dedizioni,
vita di Chiesa con belle vocazioni,
con la mano di Dio di benedizioni.
Vi abbraccio miei cari
Maestro Peppino Di Nunno