Maria Di Muro
Maria Di Muro
Vita di città

Pasquale Di Muro: replica all' Avv. Vincenzo Princigalli

La nostra azione improntata al rispetto dei ruoli e degli uomini. Non mettiamo in discussione il ruolo degli avvocati

Dopo l'articolo da Lei fatto su CanosaWeb (cosa che ci ha lasciato perplessi visto che in circa 4 anni nessuno della contro parte si era sentito di fare), ho il dovere di procedere ad alcune precisazioni, a titolo di chiarimento e senza volontà di innescare inutili polemiche, nel solco della nostra azione sempre improntata al rispetto dei ruoli e degli uomini.
Il sistema procedurale penale, sia pur nella nostra "ignoranza" (come siamo stati definiti da un difensore in udienza), è cosa conosciuta dal sottoscritto e dalla sua famiglia, quindi fermo restando legittimi gli atti compiuti, non si può toglierci il rammarico e la delusione di fronte a certe sentenze, il cosiddetto "legittimo risentimento".

Non mettiamo in discussione il ruolo degli avvocati, di coloro che fra essi in nome della legalità hanno dato la loro vita, ma è altrettanto vero che non si può viaggiare per stereotipi, in ogni categoria professionale, abbiamo una scala di qualità strettamente personali, ognuno ha un'asticella morale più o meno alta, alle volte tanto da sfociare nel deontologicamente scorretto.
Il rispetto delle regole, è per noi monito indelebile, tre filtri agiscono nelle Nostre scelte, uno legato alle leggi di uno stato in cui Noi crediamo, due la certezza in un giudizio posto dopo questo breve transito terreno e terzo la nostra coscienza come elemento soggettivo, ma strettamente selettivo delle azioni proposte
La verità "almeno dal nostro punto di vista" è che la legge non dovrebbe consentire di beneficiare di un rito "premiante" ove è chiara la responsabilità, e dove esistono certe pene applicabili, esse non devono essere deroga ad una prassi che ormai rende l'ergastolo un inutile cimelio.

Il tecnicismo a cui ci siamo trovati di fronte è disarmante, 24 colpi di martello, preceduti da un pugno per tramortire una delle vittime, aggravate da un accanimento con i corpi a terra, lasciando la donna che diceva d'amare riversa agonizzante con la faccia nel proprio sangue, mentre nel frattempo si lavava e ripuliva il pianerottolo, in cuor suo lo ritiene "non Crudele"? Le ricordo che il medico legale per compassione ci ha fatto riconoscere i corpi dai documenti.
Lei sa bene che quegli istituti giuridici marginali di cui parla, possono se applicati nella sua ottica, ridurre quella pena a una carcerazione che non supererebbe alla data attuale non più di 10 anni, e dopo cosa accade? Una persona che non si è mai pentita cosa farà? Per qualcuno, chiede scusa può essere ritenuto persino offensivo, per le vittime e i famigliari !!!!
Questo a Lei probabilmente non interessa, ma io ho il dovere di difendere nel solco della legge la mia famiglia e siate sicuri che lo farò.

Le azioni che le parti civili possono compiere sono limitate dalla legge, ma noi percorreremo tutte le strade che saranno disponibili, verranno utilizzati tutti i canali, allo scopo di giungere a ciò che noi riteniamo giusto, seguendo la strada maestra della "legalità".
Le assicuro che ogni giorno che passa sta diventando sempre più difficile spiegare o fingerlo di farlo, a un bambino che ti chiede perché sua nonna così giovane non c'è più.

"Che la legge faccia il suo corso"

Pasquale Di Muro e famiglia.
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