
Amministrazioni ed Enti
Comprendere e contrastare la violenza: al via un monitoraggio scientifico
Regione Puglia e Università di Bari insieme
Puglia - giovedì 29 maggio 2025
17.40
Comprendere a fondo per agire meglio. È questo lo spirito alla base dell'accordo firmato tra il dipartimento Welfare della Regione Puglia e Università degli Studi di Bari – Dipartimento di Economia e Finanza, anche in collaborazione con l'ufficio statistico regionale, finalizzato alla raccolta, analisi e monitoraggio scientifico dei dati relativi ai Centri Antiviolenza (CAV) e ai Centri per Uomini Autori di Violenza (CUAV). Un passo deciso e consapevole, attraverso un'attività efficace fondata sui dati nella lotta alla violenza di genere. Grazie ad un lavoro integrato tra istituzioni, si avvia un monitoraggio strutturato che permetterà non solo di leggere meglio il fenomeno, ma anche di misurare l'impatto degli interventi e migliorare l'offerta dei servizi sul territorio. "Le politiche di contrasto alla violenza devono fondarsi sulla comprensione profonda del fenomeno e sulla valutazione scientifica delle risposte messe in campo" – ha dichiarato Ruggiero Mennea, consigliere delegato al Welfare della Regione Puglia. "Questo accordo è un atto di responsabilità politica e civile. Sapere, misurare, capire: sono le parole chiave del welfare pugliese. Vogliamo dare voce anche a chi non denuncia, intercettare l'invisibile e costruire un sistema di prevenzione e protezione sempre più efficace."
Mentre, l'assessora regionale alle Politiche di genere Serena Triggiani commenta: "Insieme al dipartimento Welfare stiamo promuovendo la formazione in materia di prevenzione della violenza di genere. Ritengo importantissimo il ruolo dei Centri antiviolenza regionali: la nostra Regione è stata precursora con una legge del 2014 dedicata proprio alla prevenzione e al contrasto della violenza di genere, al sostegno alle vittime, alla promozione della libertà e dell'autodeterminazione delle donne. C'è ancora tanto da fare: serve costanza, unione, cooperazione di tutte e tutti, delle istituzioni, degli istituti scolastici, delle famiglie, delle associazioni, che sono altri presidi fondamentali sui territori" Il progetto prevede un investimento di 47.619 euro, a valere sulle risorse del DPCM 26 settembre 2022, e avrà durata biennale. L'Università di Bari metterà a disposizione le sue competenze accademiche e metodologiche, in particolare nella rilevazione dell'underreporting – il sommerso, le storie che non emergono nei dati ufficiali – e nell'elaborazione di modelli statistici per valutare l'efficacia dei servizi CAV e CUAV. Un'attenzione particolare sarà rivolta ai Centri per Uomini Autori di Violenza, realtà di più recente attivazione, che necessitano di un'analisi puntuale per valutarne la gestione e l'effettivo contributo nella rottura del ciclo della violenza.
Mentre, l'assessora regionale alle Politiche di genere Serena Triggiani commenta: "Insieme al dipartimento Welfare stiamo promuovendo la formazione in materia di prevenzione della violenza di genere. Ritengo importantissimo il ruolo dei Centri antiviolenza regionali: la nostra Regione è stata precursora con una legge del 2014 dedicata proprio alla prevenzione e al contrasto della violenza di genere, al sostegno alle vittime, alla promozione della libertà e dell'autodeterminazione delle donne. C'è ancora tanto da fare: serve costanza, unione, cooperazione di tutte e tutti, delle istituzioni, degli istituti scolastici, delle famiglie, delle associazioni, che sono altri presidi fondamentali sui territori" Il progetto prevede un investimento di 47.619 euro, a valere sulle risorse del DPCM 26 settembre 2022, e avrà durata biennale. L'Università di Bari metterà a disposizione le sue competenze accademiche e metodologiche, in particolare nella rilevazione dell'underreporting – il sommerso, le storie che non emergono nei dati ufficiali – e nell'elaborazione di modelli statistici per valutare l'efficacia dei servizi CAV e CUAV. Un'attenzione particolare sarà rivolta ai Centri per Uomini Autori di Violenza, realtà di più recente attivazione, che necessitano di un'analisi puntuale per valutarne la gestione e l'effettivo contributo nella rottura del ciclo della violenza.