
La Puglia una delle regioni più colpite dall’illegalità ambientale
A Bisceglie, presentato il Rapporto Ecomafie 2025 di Legambiente
venerdì 10 ottobre 2025
8.55
iReport
La Puglia si conferma una delle regioni più colpite dall'illegalità ambientale in Italia, secondo il Rapporto Ecomafie 2025 di Legambiente, presentato ieri a Bisceglie da Legambiente Bisceglie e da Legambiente Puglia, sotto il patrocinio del Comune di Bisceglie. Il 2024 ha registrato 4.146 reati contro l'ambiente, un incremento del 12,7% rispetto all'anno precedente. Numeri che collocano la regione al secondo posto nazionale dopo la Campania, ma prima per ordinanze di custodia cautelare legate ai reati ambientali e terza per illeciti nel ciclo dei rifiuti. Continua a crescere, impetuoso, il trend dei reati contro l'ambiente in Italia, che nel 2024 hanno oltrepassato la soglia dei 40 mila (+14,4% rispetto al 2023), per la precisione 40.590, con una media di oltre 111 al giorno, 4,6 ogni ora. Aumenta il fatturato ecocriminale, pari a oltre 9,3 miliardi di euro. Così come continuano a salire i numeri dei delitti ambientali previsti dal Codice penale, inquinamento in testa, contestati dalle forze dell'ordine e dalle Capitanerie di porto (971, +61,3%).
Da giugno 2015, con l'entrata in vigore della legge 68, a dicembre 2024 ne sono stati accertati 6.979, con 12.510 persone denunciate, 556 arresti e 1.996 sequestri, per un valore di 1,155 miliardi di euro. La Campania guida anche nel 2024 la classifica regionale, con 6.104 reati, seguita da Puglia (4.146), Sicilia (3.816) e Calabria (3.215), territori di tradizionale insediamento mafioso, in cui si è concentrato quasi il 43% dei reati. Il ciclo del cemento è quello con il maggior numeri di illeciti penali (13.621, il 33,6% del totale), seguito dal ciclo dei rifiuti, in crescita del 19,9%, poi i crimini contro gli animali, gli incendi boschivi e i reati in danno del patrimonio culturale e archeologico del nostro Paese. Anche le filiere agroalimentari registrano numeri da record, con 46.358 illeciti penali e amministrativi. La corruzione ambientale (88 le inchieste monitorate, in aumento rispetto al 2023) fa da collante tra queste attività e gli interessi delle mafie. Salgono a 389 i clan dell'ecomafia. Come ogni anno, la lotta all'illegalità ambientale è stata al centro delle attività dei circoli e dei Centri di Azione giuridica di Legambiente, con esposti e costituzioni di parte civile in diversi procedimenti penali.
Nei dettagli sulla Regione Puglia, la provincia di Bari è quella che presenta dati critici, con un incremento del 73,8% dei reati, seconda solo a Napoli. Non da meno anche la situazione della provincia di Barletta Andria Trani, che il procuratore Renato Nitti definisce una possibile "nuova terra dei fuochi", per la frequenza di episodi di smaltimento illecito e roghi di rifiuti. Gli ecoreati crescono quasi del 15% nel 2024 rispetto al 2023 e le ecomafie producono un giro d'affari di 9 miliardi di euro all'anno. Numeri in crescita e storie di illegalità ambientale diffusa di cui sono "vittime i territori" della Regione Puglia ed in particolare quelli della Barletta Andria Trani ai quali urgono strategie di contrasto ai crimini ambientali e la necessità di rafforzare i controlli e la cultura della legalità .
Riproduzione@riservata
Da giugno 2015, con l'entrata in vigore della legge 68, a dicembre 2024 ne sono stati accertati 6.979, con 12.510 persone denunciate, 556 arresti e 1.996 sequestri, per un valore di 1,155 miliardi di euro. La Campania guida anche nel 2024 la classifica regionale, con 6.104 reati, seguita da Puglia (4.146), Sicilia (3.816) e Calabria (3.215), territori di tradizionale insediamento mafioso, in cui si è concentrato quasi il 43% dei reati. Il ciclo del cemento è quello con il maggior numeri di illeciti penali (13.621, il 33,6% del totale), seguito dal ciclo dei rifiuti, in crescita del 19,9%, poi i crimini contro gli animali, gli incendi boschivi e i reati in danno del patrimonio culturale e archeologico del nostro Paese. Anche le filiere agroalimentari registrano numeri da record, con 46.358 illeciti penali e amministrativi. La corruzione ambientale (88 le inchieste monitorate, in aumento rispetto al 2023) fa da collante tra queste attività e gli interessi delle mafie. Salgono a 389 i clan dell'ecomafia. Come ogni anno, la lotta all'illegalità ambientale è stata al centro delle attività dei circoli e dei Centri di Azione giuridica di Legambiente, con esposti e costituzioni di parte civile in diversi procedimenti penali.
Nei dettagli sulla Regione Puglia, la provincia di Bari è quella che presenta dati critici, con un incremento del 73,8% dei reati, seconda solo a Napoli. Non da meno anche la situazione della provincia di Barletta Andria Trani, che il procuratore Renato Nitti definisce una possibile "nuova terra dei fuochi", per la frequenza di episodi di smaltimento illecito e roghi di rifiuti. Gli ecoreati crescono quasi del 15% nel 2024 rispetto al 2023 e le ecomafie producono un giro d'affari di 9 miliardi di euro all'anno. Numeri in crescita e storie di illegalità ambientale diffusa di cui sono "vittime i territori" della Regione Puglia ed in particolare quelli della Barletta Andria Trani ai quali urgono strategie di contrasto ai crimini ambientali e la necessità di rafforzare i controlli e la cultura della legalità .
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