Smartphone e tablet, in pericolo la vista dei più piccoli

Nei centri oculistici sono sempre di più i bambini con danni alla vista. «L'intenso utilizzo di smartphone rappresenta un problema»

martedì 20 agosto 2013 12.30
Se è sotto gli occhi di tutti la rivoluzione sociale determinata dalla diffusione di smartphone, pad e tablet il cui utilizzo è diventato fenomeno di massa, non sono però ancora definite le conseguenze che questo massivo uso da parte di tutte le categorie di cittadini, di tutte le età, possa portare al singolo ed al modo d'interagire della collettività. È certo però che una buona regola è quella di fare sin da subito attenzione alla salute degli occhi dei più piccoli per non parlare di quella mentale.

Partiamo da ciò che sostiene Jan Vonderlin, portavoce della clinica oftalmologica di Zurigo Pallas secondo cui "L'intenso utilizzo di smartphone rappresenta un problema" di cui bisogna tenere conto per la salute dei propri figli. In particolare, sarebbero proprio i più giovani a soffrire di disturbi nella capacità di concentrazione. Ciò perché gli occhi e di conseguenza il cervello sono sottoposti a uno sforzo maggiore quando devono fissare costantemente uno schermo così piccolo come lo è quello di uno smartphone o di un tablet. Un affaticamento che può essere causa di occhi infiammati, lacrimanti e irritati. Tali dati vengono dalla constatazione diretta dei pazienti che si presentano negli ambulatori o nelle cliniche oculistiche per i quali è possibile verificare che la ragione del loro problema ha origine proprio nell'utilizzo eccessivo di smartphone e tablet e tutti questi nuovi strumenti messi a disposizione dalle nuove tecnologie. Tanto che è stato possibile verificare che tra i giovani è stato osservato un aumento dell'utilizzo di collirio.

Inoltre, sempre a detta degli esperti, la sindrome di visione a questi schermi può portare anche ad un indebolimento della capacità di messa a fuoco, tant'è che un giovane su 10 avrebbe difficoltà a mettere a fuoco un oggetto che si trova nelle sue vicinanze.

L'oftalmologo inglese David Allamby, ha addirittura azzardato un'ipotesi drammatica sulle conseguenze future che questi abusi potranno comportare sulla popolazione vivente: fino alla metà dei bambini che oggi hanno 10 anni, tra venti anni potranno diventare miopi.