Sequestri lampo imprenditori BAT: La situazione non è grave, è gravissima!

Le dichiarazioni di Savino Montaruli Presidente UniBat

giovedì 14 agosto 2025 14.59
Dopo molti giorni dall'episodio criminoso che ha gettato panico tra gli imprenditori andriesi si comincia a registrare qualche timida voce, dopo il grido d'allarme immediatamente lanciato dal Presidente UniBat, Savino Montaruli intervenuto anche su questo gravissimo episodio rivolgendosi direttamente alle Istituzioni. Quella "gravità" del fatto criminale accaduto la mattina di giovedì 7 agosto 2025 sulla strada che porta da Bisceglie ad Andria, denunciata dal sindacalista andriese, viene ora confermata persino da un rappresentante di una sedicente nuova Associazione Antiracket, della cui esistenza in verità gli imprenditori ed il mondo associazionistico locale, mai coinvolto né portato a conoscenza di alcuna fase costituente, non ha notizie se non quelle diffuse sommariamente a mezzo stampa. Sulla stampa odierna si leggono dichiarazioni che alimentano ancor di più la preoccupazione degli imprenditori andriesi, e non solo di quelli più "importanti e facoltosi". Quando si scrivono frasi e dichiarazioni come queste: "...lo hanno inseguito, speronato, preso e picchiato. Lo hanno terrorizzato e poi abbandonato in campagna...". Ed ancora: "...l'imprenditore che è stata vittima di un sequestro lampo non ha fatto quello che i suoi rapinatori gli avevano intimato, annunciandogli anche che sarebbero tornati..". Pare che – sempre secondo quanto si legge – la vittima sarebbe stata accolta, il giorno dopo quello del sequestro, dal Presidente nazionale della Federazione italiana Antiracket. Il suddetto (che peraltro è "solo" Presidente onorario, per la precisione) trovandosi in Sicilia sarebbe venuto subito ad Andria; avrebbe incontrato i Carabinieri e si sarebbe impegnato a portare a Roma, al Ministero dell'Interno e in Commissione parlamentare Antimafia, quanto accaduto. A fronte di questa "visita lampo" ad Andria del Presidente onorario Tano Grasso, si sarebbe altresì tenuta in Prefettura, a Barletta, una riunione sul caso.

Queste le dichiarazioni di Savino Montaruli Presidente UniBat: """da quanto apprendiamo e leggiamo la situazione non sarebbe grave ma gravissima. Le parole dell'esponente Antiracket andriese avrebbero dovuto come minimo sollecitare l'amministrazione comunale a fare fronte comune e soprattutto le istituzioni a prendere coscienza della necessità di avviare processi di compartecipazione attiva. Isolandosi in se stessa, l'amministrazione comunale, le Istituzioni locali non fanno altro che isolare, invece, proprio quelle voci e quelle facce che non si tirano mai indietro nel denunciare episodi criminosi nella nostra città, come quelle del sottoscritto. Chissà se sia proprio questo nostro "attivismo", paradossalmente, a "dare fastidio" a chi sulla bocca ha solo parole di false rassicurazioni che guarderebbero ad un inesistente "va tutto bene". Il Prefetto, ancora una volta, viene sollecitato ad incontrare le Associazioni e gli imprenditori. Quelle Associazioni e quegli imprenditori che non si sentono e che non sono rappresentati da interlocutori sconosciuti dei quali non si ha memoria di impegno civico, sindacale, sociale o di attivismo sul territorio. La situazione non è grave, è gravissima. Continuare a minimizzarla; aspettare di intervenire e scrivere qualche parola solo dopo che altri, come noi e le nostre associazioni, abbiano denunciato, è una pratica assai discutibile e per nulla rassicurante. Se la strategia fosse quella del "poco rumore", del "silenzio" allora ognuno continuerà per la sua strada ed ognuno secondo le proprie coscienze. Se, invece, alle Istituzioni, alla Politica si voglia dare un guizzo di dignità che sia un segnale di coinvolgimento e di concertazione positiva allora restiamo disponibili come lo siamo sempre stati da oltre 40anni, anche come fondatori e componenti storici delle vere Associazioni Antiracket che hanno lasciato traccia nelle pagine di storia locale, senza mai aspettarci nulla in cambio; senza mai aver messo la bavetta al collo e soprattutto senza aver mai fatto da zerbini a nessuno, men che mai a politici le cui gesta non lasciano traccia."""