San Sabino: le origini della bellezza!

Bari ha fatto prima carte false per rivendicarne la paternità. L'ho definito un Santo 'sfortunato'

lunedì 11 febbraio 2013 16.26
In più occasioni ho raccontato in modo piuttosto 'umano' la vicenda storica di San Sabino, l'ho definito un Santo 'sfortunato' in quanto non ha avuto storicamente la rilevanza e l'importanza che avrebbe meritato. Ancora oggi pochi lo conoscono, in Puglia e fuori Regione: la Sua opera pastorale e teologica è stata quasi completamente dimenticata o ignorata; le opere da Lui volute ed edificate, giungono a noi in parte distrutte o insufficientemente valorizzate. Per colpa di chi? Sicuramente una grande responsabilità nel corso dei secoli l'hanno avuta Bari e Canosa.

Bari ha fatto prima carte false per rivendicarne la paternità spirituale e storica (si è pure inventata una traslazione del corpo, ormai ritenuta dagli storici un falso), ma ad un certo punto della propria storia ha preferito la popolarità di san Nicola, per cui nei secoli San Sabino è passato nel dimenticatoio. Canosa non è sfuggita alla logica del 'nemo propheta in patria', per cui non ha fatto nulla per tenere alta la Sua importanza storica, documentatissima, di questo Vescovo, il primo Santo di questa terra e, secondo lo studioso domenicano Gerardo Cioffari, "il più importante vescovo

pugliese dal punto di vista storico ed il meglio sostenuto documentariamente.....


Di seguito Canosaweb documenta la riscoperta della originaria cupola bizantina all'interno della attuale Cattedrale di San Sabino: