Ripresa dei colloqui negli istituti penitenziari

Interviene l’Organizzazione Sindacale Autonoma di Polizia Penitenziaria

giovedì 19 marzo 2020 22.19
L'OSAPP, Organizzazione Sindacale Autonoma di Polizia Penitenziaria, quale sindacato maggiormente rappresentativo di categoria, evidenzia che a norma dell'art. 83 del D.L 17 marzo 2020 n. 18 al punto 16 stabilisce che "Negli istituti penitenziari e negli istituti penali per minorenni, a decorrere dal 9 marzo 2020 e sino alla data del 22 marzo 2020, i colloqui con i congiunti o con altre persone cui hanno diritto i condannati, gli internati e gli imputati a norma degli articoli 18 della legge 26 luglio 1975, n. 354, 37 del decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 2000, n. 230, e 19 del decreto legislativo 2 ottobre 2018, n. 121, sono svolti a distanza, mediante, ove possibile, apparecchiature e collegamenti di cui dispone l'amministrazione penitenziaria e minorile o mediante corrispondenza telefonica, che può essere autorizzata oltre i limiti di cui all'articolo 39, comma 2, del predetto decreto del Presidente della Repubblica n. 230 del 2000 e all'articolo 19, comma 1, del decreto legislativo n. 121 del 2018.".

Per cui a far data dal prossimo lunedi 23 marzo 2020 in tutti gli istituti della Puglia dovrebbero riprendere i normali colloqui dei ristretti con gli aventi diritto. Questo nonostante le ancora vigenti disposizioni che proibiscono mobilità e assembramenti e, nonostante come ben noto la promiscuità presente negli affollati istituti pugliesi, la loro provenienza e quella degli stessi familiari ammessi ai colloqui che dovrebbero potersi spostare da un comune ad un altro e anche dalle diverse regioni italiane. Si sottolinea come del resto si apprende dagli stessi organi di stampa e dai bollettini quotidiani della stessa Protezione Civile che la curva del contagio non risulta ancora attenuarsi. Si evidenziano i timori e le preoccupazioni "da noi condivisi e ben noti del Presidente della Regione Emiliano nelle varie trasmissioni televisive a causa dei continui arrivi di persone da fuori regione in Puglia e quindi, a maggior ragione la questione è certamente a nostro avviso meritevole di voler vedere rafforzate le attenzioni per scongiurare situazioni pregiudizievoli alla sicurezza pubblica e alla stessa ricerca di evitare quanto possibili il moltiplicarsi dei contagi."

Infatti, nel preambolo del DPCM 4 marzo 2020 si legge che si è: "ritenuto necessario disciplinare in modo unitario il quadro degli interventi e delle misure attuative del D.L 23.02.2020 n. 6 da applicare in modo uniforme a tutto il territorio nazionale nonché a individuare ulteriori misure". Tuttavia, "alla nostra organizzazione sindacale - conclude il segretario regionale Puglia dell'OSAPP Nicola Di Nicoli - non risulta ancora una volta essere così per gli istituti di pena, ma confidiamo nella responsabilità del Presidente della Regione Puglia anche per il suo trascorso come da magistrato, quale acuto conoscitore delle problematiche degli istituti penitenziari e della loro peculiarità. Per queste ragioni si invitano le Autorità preposte ad attivare per quanto di propria competenza ogni utile iniziativa a poter scongiurare eventuale possibile recrudescenza delle infezioni da COVID 19."