Lancette indietro di un'ora
Si torna all’ora solare
sabato 27 ottobre 2018
14.38
Tra sabato 27 e domenica 28 ottobre 2018 si torna all'ora solare: alle ore 3.00 le lancette degli orologi saranno spostate sulle ore 2.00. Farà buio prima ma al mattino ci sarà più luce. La giornata di domenica durerà 25 ore, e si potrà dormire un'ora in più. Con la proposta della Commissione dell'Unione Europea, la situazione potrebbe cambiare. Ogni Stato membro dovrebbe infatti decidere autonomamente se adottare l'ora legale o l'ora solare, abrogando così il cambio dell'ora. Un recente sondaggio su base volontaria, ha rivelato che l'80% degli intervistati è contrario allo spostamento delle lancette. Dal 1966, non solo l'Italia, ma anche i Paesi dell'Ue – sono compresi quelli dell'Est Europa e la Svizzera – utilizzano un unico calendario per il cambio dell'ora. Più precisamente l'inizio dell'ora solare e il suo termine avvengono nello stesso momento, e cioè l'ultima domenica di ottobre e l'ultima di marzo. Non si tratta solo di un'ora di sonno in più, vi è la necessità di risparmiare globalmente energia. Secondo le stime preliminari registrate da Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, dal 25 marzo 2018, grazie proprio a quell'ora quotidiana di luce in più che ha portato a posticipare l'uso della luce artificiale, l'Italia ha risparmiato complessivamente 554 milioni di kilowattora (quanto il consumo medio annuo di elettricità di circa 205 mila famiglie), un valore corrispondente a minori emissioni di CO2 in atmosfera per 290 mila tonnellate. Considerando che nel periodo di riferimento un kilowattora è costato in media al cliente domestico tipo circa 20 centesimi di euro al lordo delle imposte, il risparmio economico per il sistema relativo al minor consumo elettrico nel periodo di ora legale per il 2018 è pari a circa 111 milioni di euro. Il regime attualmente in vigore, con una direttiva Ue, mira solo a effettuare il cambio di orario in maniera coordinata tra i vari Paesi, per armonizzare la transizione dall'ora legale a quella solare e viceversa, minimizzando i contrattempi e gli intralci che comporta un cambiamento di orari non coordinato tra i singoli Stati, specie per il settore dei trasporti e per quello della logistica.