La digitalizzazione sia strumento al servizio della persona, non del profitto

L'intervento di Francesco Boccia, ideatore di DigithON, all'apertura della seconda giornata della maratona digitale a Bisceglie

venerdì 12 settembre 2025 15.34
"La digitalizzazione può e deve essere uno strumento al servizio della persona, della comunità, della solidarietà. Il rischio, invece, è che la logica del profitto e della velocità prevalga sul bene comune: la sfida di un nuovo umanesimo è rimettere la persona al centro, senza cadere nella tentazione di ridurla a un dato, a un algoritmo, a un profilo consumatore", così Francesco Boccia, ideatore di DigithON, ha aperto la seconda giornata della maratona digitale in corso a Bisceglie, in collegamento con il Cardinale Matteo Maria Zuppi.
"Un algoritmo per quanto sofisticato non ha in sé il concetto di perdono, comprensione o dell'empatia. La tecnologia aumenta, tocca ogni aspetto della società e delle relazioni sociali ed economiche ma anziché essere focalizzata sul miglioramento della vita delle persone, in molti casi aumenta le diseguaglianze, causato o dalla prevaricazione del più forte o dal divario digitale che a sua volta alimenta nuove forme di disuguaglianza. Accesso alla rete, competenze digitali e uso critico delle tecnologie non possono essere privilegi di pochi. Un umanesimo rinnovato deve promuovere giustizia: l'inclusione digitale diventa parte dell'inclusione sociale. La solidarietà deve passare anche attraverso l'educazione digitale", ha detto Boccia. "Le tecnologie ci rendono sicuramente più connessi, ma non necessariamente in relazione. È un paradosso: più contatti, meno legami. Ma è aumentata anche la cattiveria umana, sia nel mondo online che, purtroppo anche nella vita reale. Oggi ci troviamo nella situazione in cui i potenti della terra, 70enni e 80enni hanno in mano le chiavi dell'intelligenza artificiale e anziché utilizzarla per migliorare la condizione degli esseri umani la utilizzano per distruggere territori e massacrare interi popoli".
"Mettere la persona al centro, nella società di oggi, vuol dire avere il coraggio di dire no alla legge del più forte che utilizza il progresso per aumentare potere e profitto", ha concluso.