12 Ottobre 2011: ai 65 anni del Canto degli Italiani

Un poesia , una musica, una sacra scalinata, un vincolo nazionale. L'adozione del Canto degli Italiani

mercoledì 12 ottobre 2011 12.48
A cura di Peppino Di Nunno
Era il 12 Ottobre 1946, quando, con il Presidente della Repubblica Enrico de Nicola e il Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi, l'Inno di Mameli, Il Canto degli Italiani, diventava INNO NAZIONALE. L' "Inno Nazionale" già figura nella stampa della seconda metà del sec. XIX , a noi concessa dall'Istituto di Storia del Risorgimento del Vittoriano di Roma. Il verbale dell'epoca del 12 Ottobre 1946 fu firmato dal Sottosegretario alla Presidenza Giulio Andreotti, un testimone vivente.

L'adozione del Canto degli Italiani, se pure "in via provvisoria" avveniva in un significativo contesto storico, all'indomani del Referendum Popolare che istituì la Repubblica Italiana per una nuova carta Costituzionale. Fu un trapasso dal Regno d'Italia alla Repubblica Italiana che confermò la continuità nei secoli dell'Inno di Mameli, musicato dal maestro Novaro.
La stessa lapide commemorativa del 1876 nella città di Genova, culla storica privilegiata del Risorgimento Italiano, posta in via San Lorenzo presso le case, dove "ebbe nascita e dimora" Goffredo Mameli, rende onore all'eroe che "DAVA IL SANGUE ALLA PATRIA - AI SECOLI IL CANTO".

Dunque "Ai Secoli il Canto", oltre le frontiere dei Governi, il Canto degli Italiani ci fa crescere Fratelli d'Italia, adottato in via definitiva con il Decreto del 2005.
"FRATELLI D'ITALIA", Il Canto degli Italiani, una poesia e una testimonianza di sangue, una musica e una sacra scalinata intitolata a Genova nel 2010 nell'accesso al Santuario dell'Oregina , dove avvenne la storica "Benedizione delle Bandiere" con il Tricolore di Mameli, nella devozione popolare mariana alla Madonna Patrona di Genova, dove il primo Verbale del Canto degli Italiani fu firmato da Goffredo Mameli nella storia di libertà e nel sangue.
Una scalinata sacra che ci invita tutti da Nord a Sud a camminare in coesione sulle scale della crescita della nostra Patria, della nostra Italia, come fecero in corteo i nostri padri il 10 dicembre 1847.

Al Santuario dell'Oregina di Genova, si cantò per la prima volta "Fratelli d'Italia", in un corteo di 30.000 persone tra contadini, operai e patrioti di diverse regioni, in una laicità sacra e in una libertà benedetta tra cielo e terra. Riceviamo dal Parroco del Santuario di Genova don Giacomo Casaretto e dalla referente studiosa sig.na Barbara Ruggiero la foto della SCALINATA IL CANTO DEGLI ITALIANI da risalire insieme da Canosa di Puglia a Genova, dove ogni 10 Dicembre viene celebrata la Santa Messa con la partecipazione delle Autorità civili e Militari e dell'Istituto Mazziniano del Risorgimento.
E'come ricongiungersi spiritualmente al corteo di Mameli dinanzi al Santuario dell'Oregina.
Anche "le Vie del Signore" vengono evocate da Goffredo Mameli nella 3^ strofa che vogliamo proporre all'attenzione, evitando interpretazioni distorte e approssimate che circolano anche in voci autorevoli.

Uniamoci, uniamoci, /L'unione e l'amore /Rivelano ai popoli /Le vie del Signore.
Giuriamo far libero /Il suolo natio: /Uniti, per Dio, /Chi vincer ci può?

Quell' "Uniti per Dio" non va interpretato come un'esclamazione dei tempi nostri, quasi un'imprecazione, ma come un'invocazione a significare che "se siamo uniti da Dio, chi può vincerci?". "Per" nell'analisi linguistica è mezzo e fine.
Nell'autografo originale, che ci è stato concesso dall'Istituto Mazziniano di Genova, non compaiono le virgole, "Uniti per Dio", a significare un concetto, uno stato d'essere e non una vacua esclamazione, non attribuibile peraltro alla formazione intellettuale di Mameli e alla mentalità del tempo o del suo maestro gesuita, padre Atanasio Canata, che avrebbe ispirato il testo.
Obiettivamente la parola va poi interpretata nel contesto e quell' "Uniti per Dio" figura nel contesto di una strofa che introduce ai valori religiosi delle "vie del Signore" nella coesione dell'unione e dell'amore".

E' un concetto Mazziniano, radicato in Mameli, che riconosce il vincolo di Fratellanza in Dio: "tutti gli uomini di una nazione sono chiamati, per la legge di Dio e dell'umanità, ad essere uguali e fratelli".
E la stessa intitolazione di quel Santuario storico genovese dell'Oregina, nasce dalla locuzione invocativa "Oh Regina!", che oggi non dovrebbe essere pasticciata volgarmente come "Per la Madonna!".

Non si tratta di postulare principi di confessione religiosa, ma di interpretare la storia e postulare i fondamenti etici della cristianità che pongono l'uomo non solo di fronte alla Borsa Affari, alla sfida economica, al mercato della moneta, ai forzieri delle Banche, ma ai fondamenti etici della stessa economia, ai principi religiosi universali di coesione e convivenza, richiamati dallo stesso Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nella giornata francescana del 4 Ottobre e del Patrono d'Italia nell'Anno dell'Unità d'Italia.

Sia nelle Scuole d'Italia questa data del 12 ottobre non solo il riferimento ricorrente della Scoperta dell'America da parte di Cristoforo Colombo, il Columbus day, ma l'Inno day, il giorno del Canto degli Italiani, da leggere,da cantare, da studiare, da testimoniare come Fratelli d'Italia.

Sia la data del 10 Dicembre la data della sacralità del Canto di popolo guidato dal giovane patriota Mameli, elevato per la prima volta in Libertà e Unità.


Ob amorem patriae
maestro Peppino Di Nunno da Canosa di Puglia
L'adozione del Canto degli Italiani
L'adozione del Canto degli Italiani