
Le Pillole
Acciaierie d'Italia: momento drammatico
Necessari alcuni statements e numeri per capire
venerdì 20 giugno 2025
7.07
Acciaierie d'Italia, in particolare sito ex-ilva di Taranto, sta lentamente continuando a vivere ma il momento è drammatico anche volendo spendere pensieri di speranza rispetto al pessimistico commento del Ministro Urso : verosimilmente l'impianto è del tutto compromesso. La politica , il Governo , trattative commerciali di vendita crollate nei fatti , finanziamenti pubblici a goccia , cassa integrazione dai numeri spropositati , contrasti tra Governo , Regione , Magistratura e Sindacati : una somma di tanta incertezza con la certezza oggi del risultato delle Elezioni Comunali dipinte ad arte come un referendum popolare acciaieria si , acciaieria no ?
Oggi Taranto ha Binetti come nuovo Sindaco e presto avremo una nuova Giunta che ci auguriamo competente allargata se necessario a società civile ed opposizione perchè i problemi della città sono tanti e non riguardano solo la ex-ILVA, gestita dallo Stato in regime di amministrazione straordinaria
Taranto non merita un impianto " fantasma" malgrado la sua impronta territoriale enorme , sarebbe offesa alla storia di più grande acciaieria europea , Taranto non può accettare una fine ignominiosa che offenderebbe il patrimonio culturale e produttivo di una comunità che deve intendersi allargata alle comunità limitrofe di Massafra , Martina , Manduria. Deve finalmente sciogliersi il vecchio nodo datato 2012 perchè da troppo tempo l'impianto opera sotto sequestro giudiziario con " facoltà di uso" in attesa della tanto agognata " messa a norma" mai completata .
Non ho mai amato il ritorno ad un passato peraltro tanto descritto quando i problemi sono quelli di oggi , di domani che meritano di essere affrontati con spirito nuovo ,senza alcun pregiudizio ideologico , provando ad individuare del "sistema Taranto " i punti di forza e di debolezza , salvando il principio di coniugazione positiva e coordinata di " Salute e Lavoro "
L'incendio alle tubiere dell'AFO1 del 7 maggio 2025 , il sequestro dell'impianto imposto dalla Procura di Taranto ,durato troppo tempo per impresa e Governo, ha creato un vulnus commerciale , ha rimesso sul tavolo il ricordo della pronuncia della Corte di Giustizia Europea ,aspettando le decisioni del Tribunale di Milano .
Il vulnus è rappresentato dall'abbandono dal tavolo delle trattative da parte di Baku Steel che ha dimezzato il valore della sua offerta a 500 milioni di euro ,richiedendo in parallelo una carica metano da nave rigassificatrice ,un nuovo dissalatore , una autorizzazione AIA definitiva a valle del Parere Istruttorio Complessivo del 04.06.2025 , ricco di almeno un centinaio di pareri di esecuzione preliminare .
Il Governo cerca, verificato il mancato interesse di Jindal che nel mentre ha acquistato la acciaieria di Vitrovice in Slovacchia, una nuova sponda in Baosteel ed intanto si annunciano prevedibili nuove lotte sindacali . Il Sindacato non si è dichiarato soddisfatto dai risultati dell' incontro del 9.6.2025 a Roma con il Governo che onestamente penso oggi non abbia una proposta concreta di vendita ; con la produzione odierna la ex ILVA perde circa 1,5 milioni di euro al giorno , ha finanze al lumicino da reitegrare con i nuovi 200 milioni di euro promessi dal Governo , ha un enorme problema di Cassa Integrazione ; ora lo stabilimento avrebbe bisogno solo di 2000 operai degli 8000 esistenti di cui 3500 già in Cassa Integrazione , dimenticando i 1600 operai cassaintegrati in carico alla bad company ante ingresso di Arcelor Mittal.
L' approccio ideologico bifronte non fa bene a Taranto , si stanno sperperando soldi pubblici e non si risolve da cima a fondo nessun problema .Intanto nel mondo la produzione di Acciaio Green sta aumentando ed i promotori sono i grandi players dell' acciaio da altoforno a partire da Jindal con il suo nuovo impianto in Oman da 3,5 milioni implementabile a 5 milioni di tonnellate per anno alimentato da energia solare .
Credo siano necessari alcuni statements e numeri per capire : a) l'Italia produce l'80% di acciaio utilizzando rottami come carica a forni elettrici , tecnologia che conosciamo molto bene b) nella produzione con forno elettrico la CO2 emessa varia dai 100 ai 200 Kg per tonnellata di acciaio prodotto c) un acciaieria con altoforni emette CO2 tra i 1800 ed i 2000 Kg per tonnellata di acciaio prodotto per anno d) le ottimizzazioni di costo in atto segnalano un target price per acciaio verde a circa 1,5 dollari al kg .
La ex ILVA dovrebbe fare un serio definitivo business plan che preveda una enorme produzione di energia da solare occupando le enormi distese di terreno aziendale disponibile , eliminare il carbone , coprodurre la energia necessaria da metano , costruire l'impianto DRI la cui tecnologia era stata scelta con gara , chiudere il ricorso accettato dal TAR di Lecce del ricorrente Danieli in cordata con Fincantieri , cominciare a costruire altoforni elettrici. Nessun investitore estero illuminato credo accetterebbe tale percorso , lo Stato, che ha già sborsato aiuti per 1 miliardo di euro , deve pensare ad una nuova azienda di Stato ed intervenire investendo almeno 5 miliardi di euro , che risolverebbero i problemi ambientali , sociali , produttivi . Poi rilanciare la vendita assestando la produzione sui 6/8 milioni di tonnellate per anno contro i 2 milioni del 2024 . Lo Stato dovrebbe inoltre verificare , esaminati i contratti ,la fattibiità di una pesante richiesta di risarcimento danni ad Arcelor Mittal ,di cui la dottoressa Morselli è stata solo esecutrice fidata mirando solo al profitto, per attrezzature produttive non manutenzionate a dovere o non manutenzionate affatto a " fine campagna", che hanno avuto impatti alla salute di chi con il rosso delle fumane convive al quartiere Tamburi ed anche chi riposa nel Cimitero sotto lapidi rosse . Lo Stato dovrebbe mettere mano e con il ritorno allo Studio Sentieri dell' Istituto Superiore di Sanità ripensare ed operare per ridare speranza di salute ai Tarantini che vivono nei quartieri Tamburi e Paolo VI . Ci sarà qualcuno a Bari e Roma pronto ad affrontare questo pesante ma necessario cambio di paradigma ?
Nunzio Valentino
Oggi Taranto ha Binetti come nuovo Sindaco e presto avremo una nuova Giunta che ci auguriamo competente allargata se necessario a società civile ed opposizione perchè i problemi della città sono tanti e non riguardano solo la ex-ILVA, gestita dallo Stato in regime di amministrazione straordinaria
Taranto non merita un impianto " fantasma" malgrado la sua impronta territoriale enorme , sarebbe offesa alla storia di più grande acciaieria europea , Taranto non può accettare una fine ignominiosa che offenderebbe il patrimonio culturale e produttivo di una comunità che deve intendersi allargata alle comunità limitrofe di Massafra , Martina , Manduria. Deve finalmente sciogliersi il vecchio nodo datato 2012 perchè da troppo tempo l'impianto opera sotto sequestro giudiziario con " facoltà di uso" in attesa della tanto agognata " messa a norma" mai completata .
Non ho mai amato il ritorno ad un passato peraltro tanto descritto quando i problemi sono quelli di oggi , di domani che meritano di essere affrontati con spirito nuovo ,senza alcun pregiudizio ideologico , provando ad individuare del "sistema Taranto " i punti di forza e di debolezza , salvando il principio di coniugazione positiva e coordinata di " Salute e Lavoro "
L'incendio alle tubiere dell'AFO1 del 7 maggio 2025 , il sequestro dell'impianto imposto dalla Procura di Taranto ,durato troppo tempo per impresa e Governo, ha creato un vulnus commerciale , ha rimesso sul tavolo il ricordo della pronuncia della Corte di Giustizia Europea ,aspettando le decisioni del Tribunale di Milano .
Il vulnus è rappresentato dall'abbandono dal tavolo delle trattative da parte di Baku Steel che ha dimezzato il valore della sua offerta a 500 milioni di euro ,richiedendo in parallelo una carica metano da nave rigassificatrice ,un nuovo dissalatore , una autorizzazione AIA definitiva a valle del Parere Istruttorio Complessivo del 04.06.2025 , ricco di almeno un centinaio di pareri di esecuzione preliminare .
Il Governo cerca, verificato il mancato interesse di Jindal che nel mentre ha acquistato la acciaieria di Vitrovice in Slovacchia, una nuova sponda in Baosteel ed intanto si annunciano prevedibili nuove lotte sindacali . Il Sindacato non si è dichiarato soddisfatto dai risultati dell' incontro del 9.6.2025 a Roma con il Governo che onestamente penso oggi non abbia una proposta concreta di vendita ; con la produzione odierna la ex ILVA perde circa 1,5 milioni di euro al giorno , ha finanze al lumicino da reitegrare con i nuovi 200 milioni di euro promessi dal Governo , ha un enorme problema di Cassa Integrazione ; ora lo stabilimento avrebbe bisogno solo di 2000 operai degli 8000 esistenti di cui 3500 già in Cassa Integrazione , dimenticando i 1600 operai cassaintegrati in carico alla bad company ante ingresso di Arcelor Mittal.
L' approccio ideologico bifronte non fa bene a Taranto , si stanno sperperando soldi pubblici e non si risolve da cima a fondo nessun problema .Intanto nel mondo la produzione di Acciaio Green sta aumentando ed i promotori sono i grandi players dell' acciaio da altoforno a partire da Jindal con il suo nuovo impianto in Oman da 3,5 milioni implementabile a 5 milioni di tonnellate per anno alimentato da energia solare .
Credo siano necessari alcuni statements e numeri per capire : a) l'Italia produce l'80% di acciaio utilizzando rottami come carica a forni elettrici , tecnologia che conosciamo molto bene b) nella produzione con forno elettrico la CO2 emessa varia dai 100 ai 200 Kg per tonnellata di acciaio prodotto c) un acciaieria con altoforni emette CO2 tra i 1800 ed i 2000 Kg per tonnellata di acciaio prodotto per anno d) le ottimizzazioni di costo in atto segnalano un target price per acciaio verde a circa 1,5 dollari al kg .
La ex ILVA dovrebbe fare un serio definitivo business plan che preveda una enorme produzione di energia da solare occupando le enormi distese di terreno aziendale disponibile , eliminare il carbone , coprodurre la energia necessaria da metano , costruire l'impianto DRI la cui tecnologia era stata scelta con gara , chiudere il ricorso accettato dal TAR di Lecce del ricorrente Danieli in cordata con Fincantieri , cominciare a costruire altoforni elettrici. Nessun investitore estero illuminato credo accetterebbe tale percorso , lo Stato, che ha già sborsato aiuti per 1 miliardo di euro , deve pensare ad una nuova azienda di Stato ed intervenire investendo almeno 5 miliardi di euro , che risolverebbero i problemi ambientali , sociali , produttivi . Poi rilanciare la vendita assestando la produzione sui 6/8 milioni di tonnellate per anno contro i 2 milioni del 2024 . Lo Stato dovrebbe inoltre verificare , esaminati i contratti ,la fattibiità di una pesante richiesta di risarcimento danni ad Arcelor Mittal ,di cui la dottoressa Morselli è stata solo esecutrice fidata mirando solo al profitto, per attrezzature produttive non manutenzionate a dovere o non manutenzionate affatto a " fine campagna", che hanno avuto impatti alla salute di chi con il rosso delle fumane convive al quartiere Tamburi ed anche chi riposa nel Cimitero sotto lapidi rosse . Lo Stato dovrebbe mettere mano e con il ritorno allo Studio Sentieri dell' Istituto Superiore di Sanità ripensare ed operare per ridare speranza di salute ai Tarantini che vivono nei quartieri Tamburi e Paolo VI . Ci sarà qualcuno a Bari e Roma pronto ad affrontare questo pesante ma necessario cambio di paradigma ?
Nunzio Valentino