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Stilus Magistri
Sant’Alfonso nel Presepe Giubilare 2025 in Piazza San Pietro
Dalle vie dei Redentoristi che ci legano con il Venerabile Padre Antonio Maria Losito
domenica 21 dicembre 2025
22.25
Il Presepe di Piazza San Pietro nel Santo Natale del Giubileo AD 2025 presenta Urbi et Orbi la natività in arte, storia, fede, cultura e tradizione popolare. Il monumentale presepe è stato offerto dalla Diocesi di Nocera Inferiore, sulle vie dei Redentoristi di Pagani, che custodisce la tomba di Sant'Alfonso. Abbiamo contattato il Direttore della Biblioteca di Nocera con cui abbiamo riscoperto la comune figura del Prevosto Tortora del '700, sepolto in Cattedrale di San Sabino di Canosa di Puglia e originario di Nocera. Accogliamo inoltre il legame con Sant'Alfonso, rappresentato nel Presepe, nostro compatrono, riscoperto da Noi in questo anno nell'Archivio Storico Comunale dopo…180 anni di memoria storica archivistica dal 1845. Sant'Alfonso dalle vie dei Redentoristi, che ci legano con il Venerabile Padre Antonio Maria Losito, "canta" raffigurato con un clavicembalo e due bambini il canto popolare in dialetto napoletano, "quanno nascette ninno…". Lo hanno cantato il coro della Diocesi di Nocera e nei giorni precedenti il Coro della Diocesi di Roma alla presenza di Papa Leone con la bacchetta magistrale di Mons. Marco Frisina, che sarà in visita il 4 gennaio in Cattedrale San Sabino a Canosa di Puglia.
Lo abbiamo ascoltato al mattino della Domenica del Solstizio del 21 Dicembre da RAI Uno e lo cantavamo con i bambini di Scuole e gli Scout alla Luce di Betlemme a Barletta, rievocandolo oggi al Presepe del mio parrucchiere Paolo dopo…il taglio dei capelli con il cerotto alla gola inferma e gioiosa dinanzi al …ninno. Infatti nel nostro dialetto canosino di radici anche napoletane noi diciamo u "menìnne" il mio ninno, il bambino e e al femminile la menénne. Il Canto, che ha plasmato Tu scendi dalle Stelle, cita anche le Sacre Scritture di Isaia, quando il lupo pascolerà con la pecora, in augurio di pace anche nei tempi attuali. Il cuore pastorale di Sant'Alfonso è posto dinanzi ad un pendolo rievocando la consuetudine del Santo di pregare un'Ave Maria al rintocco del pendolo , che scandisce il tempo nel mistero della Madre Santissima Maria, come facciamo anche noi Cristiani all'ora dell'Angelus, a Mezzogiorno.
Una cometa a forma di ancora del logo del Giubileo domina la scena mentre un pescatore indica la Porta Santa della Basilica di San Pietro, di quel Pietro "pescatore" di uomini che guida la Chiesa e una scala simboleggia il passaggio dalla vecchia vita alla nuova vita in Cristo. Al centro della scena, vediamo Sant'Alfonso "cantare" Tu scendi dalle stelle, il canto natalizio che compose nel 1754 affinché anche i più poveri potessero comprendere e celebrare il mistero dell'Incarnazione. Scritto prima in dialetto locale e poi in italiano, l'inno esprime la meraviglia di un Dio bambino nella greppia (praesepium) di povertà, umiltà e fratellanza.
Nella inaugurazione del 15 dicembre "Il presepe, così caro alla tradizione cristiana, ci accompagna nel cammino verso il Natale, proponendo agli uomini e alle donne del nostro tempo quanto avvenne più di 2000 anni fa a Betlemme, la nascita del Salvatore, il mistero di Dio che si fa uomo, che si fa bambino, che entra nella storia dell'umanità con la forza disarmante dell'amore", ha detto nella inaugurazione suor Petrini, Presidente del Governatorato che ha la competenza di Piazza San Pietro.
Il presepe da Nocera è ispirato al Battistero paleocristiano di Nocera Superiore, ci richima in cultura i luoghi sacri della terra Santa, l'Archeologia cristiana sottolineata di recente da Papa Leone XIV. Il presepe nocerino di Piazza San Pietro rappresenta le costruzioni presenti nei cortili tipici dell'Agro nocerino sarnese. La tettoia in legno sotto la quale riposano gli animali. Un portale in tufo grigio nocerino dà accesso all'ambiente interno con la presenza del quadro di Maria Santissima delle Tre Corone, venerata nella città di Sarno, che sovrasta una credenza napoletana. L'icona è realizzata con fiori stabilizzati dagli Infioratori di San Valentino Torio. Il presepe in un anno francescano continua a parlare, a cantare, a stupire, a credere, ad educare all'animo di bambini, del Ninno di Betlemme. Buon Natale!
Maestro Peppino Di Nunno - Presepista di Scuola e di Cattedrale negli anni '80 e 90 fino al 2009
Lo abbiamo ascoltato al mattino della Domenica del Solstizio del 21 Dicembre da RAI Uno e lo cantavamo con i bambini di Scuole e gli Scout alla Luce di Betlemme a Barletta, rievocandolo oggi al Presepe del mio parrucchiere Paolo dopo…il taglio dei capelli con il cerotto alla gola inferma e gioiosa dinanzi al …ninno. Infatti nel nostro dialetto canosino di radici anche napoletane noi diciamo u "menìnne" il mio ninno, il bambino e e al femminile la menénne. Il Canto, che ha plasmato Tu scendi dalle Stelle, cita anche le Sacre Scritture di Isaia, quando il lupo pascolerà con la pecora, in augurio di pace anche nei tempi attuali. Il cuore pastorale di Sant'Alfonso è posto dinanzi ad un pendolo rievocando la consuetudine del Santo di pregare un'Ave Maria al rintocco del pendolo , che scandisce il tempo nel mistero della Madre Santissima Maria, come facciamo anche noi Cristiani all'ora dell'Angelus, a Mezzogiorno.
Una cometa a forma di ancora del logo del Giubileo domina la scena mentre un pescatore indica la Porta Santa della Basilica di San Pietro, di quel Pietro "pescatore" di uomini che guida la Chiesa e una scala simboleggia il passaggio dalla vecchia vita alla nuova vita in Cristo. Al centro della scena, vediamo Sant'Alfonso "cantare" Tu scendi dalle stelle, il canto natalizio che compose nel 1754 affinché anche i più poveri potessero comprendere e celebrare il mistero dell'Incarnazione. Scritto prima in dialetto locale e poi in italiano, l'inno esprime la meraviglia di un Dio bambino nella greppia (praesepium) di povertà, umiltà e fratellanza.
Nella inaugurazione del 15 dicembre "Il presepe, così caro alla tradizione cristiana, ci accompagna nel cammino verso il Natale, proponendo agli uomini e alle donne del nostro tempo quanto avvenne più di 2000 anni fa a Betlemme, la nascita del Salvatore, il mistero di Dio che si fa uomo, che si fa bambino, che entra nella storia dell'umanità con la forza disarmante dell'amore", ha detto nella inaugurazione suor Petrini, Presidente del Governatorato che ha la competenza di Piazza San Pietro.
Il presepe da Nocera è ispirato al Battistero paleocristiano di Nocera Superiore, ci richima in cultura i luoghi sacri della terra Santa, l'Archeologia cristiana sottolineata di recente da Papa Leone XIV. Il presepe nocerino di Piazza San Pietro rappresenta le costruzioni presenti nei cortili tipici dell'Agro nocerino sarnese. La tettoia in legno sotto la quale riposano gli animali. Un portale in tufo grigio nocerino dà accesso all'ambiente interno con la presenza del quadro di Maria Santissima delle Tre Corone, venerata nella città di Sarno, che sovrasta una credenza napoletana. L'icona è realizzata con fiori stabilizzati dagli Infioratori di San Valentino Torio. Il presepe in un anno francescano continua a parlare, a cantare, a stupire, a credere, ad educare all'animo di bambini, del Ninno di Betlemme. Buon Natale!
Maestro Peppino Di Nunno - Presepista di Scuola e di Cattedrale negli anni '80 e 90 fino al 2009

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