Stilus Magistri

Ha reso l’anima a Dio Padre il prete della Passione

Dopo aver concorso anche alla comunità della Chiesa di Sant’Antonio in Loconia

Il 5 settembre 2012, verso le ore 18,00 in seguito ad una caduta in casa, mentre si apprestava a recarsi quotidianamente alla Chiesa della Passione, è deceduto mons. Saverio Manco di Canosa all'età veneranda di 92 anni.
Figlio della Chiesa della Passione era nato e cresciuto in questa strada, sede di patrimonio popolare civile e religioso: in quella strada, come altre famiglie, aveva vissuto il dolore del fratello morto in guerra A Canosa nel 1946 aveva ricevuto l'Ordinazione sacerdotale, avendo subito l'incarico di Assistente spirituale delle Figlie di Maria, presso l'Asilo Minerva, la cui devozione è incisa sul cuore d'argento del simulacro dell'Addolorata. La stessa devozione con il nome "don Manco ideò" è scritta sulla lapide della Madonnina dell'Assunta nell'anno santo del 1950 di fronte alla Cattedrale San Sabino: Lui gioì molto da Roma quando restaurai quella Madonnina con l'addobbo di altarino: " quel dogma dell'Assunzione fu una gioia per tutti".

Nel 1947 riceveva l'incarico di provvedere al culto quotidiano e all'apertura quotidiana della Chiesa agreste di Maria SS. Di Costantinopoli, con la cura ai ragazzi e alle famiglie bisognose.
Nel 1948 concorre alla costituzione della FUCI degli Universitari Cattolici e pone le radici della Comunità Braccianti e degli artigiani dell'ACAI. Pone le basi del Villaggio del Fanciullo da cui sorgerà la Chiesa del Rosario: "dalle famiglie di tanti pecorari, si ritrovavano i ragazzi che dalla strada si riunivano in una Cappella intitolata alla Madonna del Rosario. Formarono anche una banda musicale tra canti, musica e preghiera"

Dopo aver concorso anche alla comunità della Chiesa di Sant'Antonio in Loconia, si trasferiva a Roma nel 1951, maturando il suo sacerdozio e la sua cultura teologica.
Lo incontravamo d'estate nelle sue visite a Canosa, dove si era ritirato nel 2008, con l'incarico di Vicerettore della Chiesa della Passione, dove il risveglio della comunità ha promosso attività e percorsi di fede, che culminavano nella Processione dell'Addolorata, che fino all'anno scorso ha conosciuto i passi infaticabili di don Saverio.
Personalmente lo ringrazio per avermi consentito di accedere e studiare l'Archivio storico della Chiesa della Passione, riscoprendo insieme documenti che meritano di essere pubblicati: un esempio per tutti!
La Chiesa della Passione, che ha visto la nascita dell' Ordine Francescano Secolare (OFS) e del Gruppo di Preghiera Padre Pio, per iniziativa di don Saverio ha riscoperto la figura di Padre Pio, di fronte al simulacro di San Francesco: molti fedeli si recavano a pregare ogni giorno, lasciando un foglietto scritto di preghiera. La Chiesa profumava di cura, di silenzio, di preghiera e di santità di quanti lo hanno aiutato nel servizio. La stessa Chiesa lo ha visto instancabile Confessore tra i banchi e in Sacrestia.
La sua cartella datata nel 2008 si chiude nel 2012, a fianco alle cure della generosa sorella Nella Manco e di suo cognato prof. Giovanni Merafino.

Caro don Saverio ti accompagnano tutti i Canosini, la Comunità parrocchiale di San Sabino, dove la figura di mons. Felice Bacco ha percorso insieme a te le vie della fede, come nel Pellegrinaggio del Reliquiario della Madonna delle Lacrime da Siracusa; Ti accompagnano i Cavalieri dell'Addolorata, i portatori che tu solevi chiamare nella Processione cittadina; ti accompagnano le Figlie di Maria di quel cuore materno trafitto dai Sette Dolori di Maria; ti accompagna in Paradiso la Vergine Addolorata che bagna di lacrime l'amore materno fino a presentarti faccia a faccia dinanzi al volto di Dio Padre, e così sia.

maestro Peppino Di Nunno

mons. Saverio Monaco
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