Don Gabana
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Stilus Magistri

Don Giuseppe Gabana: “Soldato di Cristo e martire della fede”

Nella memoria delle Foibe il Cappellano della Guardia di Finanza

Nella memoria storica delle Foibe del 10 febbraio 2017, abbiamo riscoperto dal mezzo televisivo di TV 2000 la figura di Don Giuseppe Gabana, Cappellano della Guardia di Finanza, ferito a morte dagli assassini che insanguinarono la terra d'Istria per mano dei partigiani di Tito. Una storia "rimossa" nei libri di storia, avvenuta dopo l'Armistizio e la Liberazione e che da pochi anni ha ritrovato dignità umana, morale e civile nel giorno del ricordo istituito con la legge 30 marzo 2004 n. 92, che così prescrive all'art, 1: La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale "Giorno del ricordo" al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. Ma la storia non si sfoglia solo nello stato di diritto, ma anche nelle testimonianze, raccolte per esempio dal libro del Direttore del Museo Storico della Guardia di Finanza, Magg. Gerardo Severino, che abbiamo apprezzato nell'accoglienza e condivisione della ricerca storica del maestro Giuseppe Di Nunno, sul documento apostolico del 1934 del Patrono S. Matteo delle Fiamme Gialle. Il libro, Don Giuseppe Gabana. "Soldato di Cristo e martire della fede" (1904-1944), traccia le vicende umane del Cappellano Militare della Guardia di Finanza, barbaramente assassinato a Trieste nel marzo del 1944 da mani ignote. Don Gabana aveva lasciato la sua parrocchia, nella pacifica provincia bresciana, per seguire i soldati al fronte in servizio permanente. Nel 1941, dopo aver assistito spiritualmente i militi della Guardia alla frontiera, Don Giuseppe viene trasferito tra i Finanzieri. Tra le Fiamme Gialle di Trieste, il Tenente Cappellano si rende protagonista di un apostolato "senza confini", sia nel tentativo di riappacificare le varie etnie, costrette a vivere nei territori dell'allora confine orientale italiano, sia nel tentativo di portare aiuto a quanti avessero bisogno, dai profughi istriani agli ebrei. Nella sua agonia nell'ospedale dopo l'attentato, il Cappellano rese l'anima a Dio, non prima di aver perdonato i suoi assassini. La sua opera e testimonianza suggella il ruolo dei Cappellani militari nelle Forze Armate, dove i Militari si affidano nei pericoli ai valori laici spirituali e a Dio, attraverso il Santo Patrono, come stiamo scrivendo negli studi dei "Patroni caelestes pro Italis Militibus". Al servo di Dio, Don Giuseppe Gabana, al quale il Presidente della Repubblica ha concesso, con suo decreto in data 18 giugno 2008, la Medaglia d'Oro al Merito Civile "alla memoria", è stata intitolata la caserma sede della Guardia di Finanza di Desenzano.L'uomo, il Sacerdote, il Cappellano evocato del libro di Gerardo Severino, hanno ritrovato memoria educativa anche nei mezzi televisivi di oggi, con il sacrificio della vita e con il cuore del perdono. Onore alle Fiamme Gialle e a Don Giuseppe Gabana, martire del servizio e della fede.
Ob amorem patriae
maestro Giuseppe Di Nunno.
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