Bandinu -Orvieto celebra la devozione a San Savino
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Canosa: Tra Storia e Cultur@

Orvieto celebra la devozione a San Savino

Una conferenza tra storia, culto e arte con la dottoressa Giovanna Bandinu

La prestigiosa Saletta delle Conferenze del Museo Etrusco "Claudio Faina" di Orvieto ha ospitato un incontro di grande rilievo culturale e spirituale dal titolo "La devozione a San Savino da Canosa nella città di Orvieto: tra storia, culto, arte e iconografia" che si è tenuto lo scorso 23 ottobre. Relatrice della conferenza è stata la dottoressa Giovanna Bandinu, coordinatrice dell'Ufficio per i Beni Ecclesiastici della Diocesi di Orvieto - Todi, che ha illustrato con passione e rigore il profondo legame tra la figura di San Savino e la Città di Orvieto, dove era venerato nella chiesa di San Giovenale. Santo contemporaneo e amico fraterno di San Benedetto da Norcia, come attestato da papa San Gregorio Magno, suo primo biografo, i due santi erano soliti incontrarsi a Montecassino. San Savino, come ha sottolineato la dottoressa Giovanna Bandinu, è un santo ricordato come un uomo diplomatico e saggio, mediatore tra Roma e l'Oriente, inviato in veste di legato pontificio per due volte a Costantinopoli e allo stesso tempo una figura di instancabile impegno ecclesiastico, dedito alla diffusione del cristianesimo e alla cura dei più poveri.

Nel corso della conferenza grande attenzione è stata riservata al Reliquario del Cranio di San Savino, "capolavoro indiscusso dell'oreficeria trecentesca", realizzato intorno al 1340 - 1345 da Ugolino di Vieri e Viva di Lando, concepito per conservare il cranio – o parte di esso – del santo vescovo Savino. La struttura del reliquiario presenta una base a pianta esagonale e si sviluppa in senso verticale come una microarchitettura in stile gotico da cui emerge tutta la raffinatezza della composizione, tipica dei maestri della scuola orafa senese. Sulla base, sei formelle in smalto traslucido, rappresentano episodi della vita del santo. Il preziosissimo reliquiario venne venduto all'Opera del Duomo di Orvieto nel 1845 dal parroco della chiesa di San Giovenale e conservato nel museo dell'Opera del Duomo. Attualmente l'opera è esposta nella mostra "Grandi Maestri dal Museo dell'Opera del Duomo di Orvieto. Da Simone Martini a Luca Signorelli", in corso al Museo Etrusco "Claudio Faina".

L'evento ha visto la partecipazione di importanti rappresentanti istituzionali: l'ingegnere Andrea Taddei, presidente dell'Opera del Duomo di Orvieto, e il professor Giuseppe M. Della Fina, vicepresidente della Fondazione per il Museo "Claudio Faina", i quali hanno aperto la conferenza con saluti e riflessioni sul valore della tradizione religiosa e della ricerca storica. La conferenza ha offerto un'occasione preziosa per riscoprire il patrimonio spirituale e artistico legato a San Savino, figura venerata tra Umbria e Puglia, e ha sottolineato l'importanza della collaborazione tra enti ecclesiastici e culturali per la valorizzazione della memoria storica. Un appuntamento che ha unito fede, cultura e bellezza, nel cuore di Orvieto, una delle più belle città dell'Umbria, con oltre tremila anni di storia che ha vissuto diverse epoche, alcune delle quali da grande protagonista.
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