Luca Mazzone, cuore di Puglia!

“Invincibile” contro ogni tipo di barriera

lunedì 26 settembre 2016 17.04
Luca Mazzone è l'orgoglio della Puglia che si muove sulle due ruote. Dalla tetraplegia per un tuffo in mare alla rinascita come uomo e come atleta nel nuoto nei primi anni duemila fino a riscoprirsi all'età di 45 anni ancora un vincente con l'handbike e al fianco dei campioni del calibro di Alex Zanardi e Vittorio Podestà che insieme all'handbiker di Terlizzi(BA) formano il trio delle meraviglie del movimento paraciclistico e il punto di forza di una nazionale all'avanguardia grazie all'esperienza del suo commissario tecnico Mario Valentini. Un oro nella cronometro, uno nella staffetta con Alex Zanardi e Vittorio Podestà, un argento nella prova in linea: alla sua prima Paralimpiade da ciclista, la quarta assoluta dopo quelle disputate da nuotatore, per il 45enne di Terlizzi che ha raggiunto in pochi giorni l'obiettivo di una vita fatta di preparazione e sacrifici veri. «Le esperienze nel nuoto mi hanno insegnato a gestire le emozioni e l'adrenalina». - Ha esordito Luca Mazzone nel commentare l'esperienza olimpica in Brasile - «Ho controllato i dettagli, dal cambio ai freni, dalla ruota alla posizione delle gambe. Mi sono concentrato per mantenere il giusto ritmo di gara, nella crono è tutto e il mio passato da nuotatore mi ha aiutato». - L'handbiker di Terlizzi conclude - «Una dedica speciale a mio figlio Yosef e a mia moglie Sara che condivide i miei sacrifici e si preoccupa ogni istante, la seconda per gli amici che mi hanno dato una mano a raggiungere questo obiettivo. La terza per chi ha raccontato le nostre gare, i nostri sacrifici e le nostre emozioni ».

Entusiasta il presidente del Comitato Paralimpico Italiano, Luca Pancalli, al rientro dalle Paralimpiadi di Rio de Janeiro che ha visto la squadra azzurra conquistare 39 medaglie. «La nostra famiglia paralimpica accompagna l'aspetto tecnico agonistico ad una grande comunicazione. La mission è riuscire a cambiare la percezione della disabilità nel mondo attraverso le gesta sportive e credo che il contagio ormai sia inevitabile. Quanto accaduto in Italia e in altri paesi è veramente qualcosa di fenomenale, ma il percorso non è concluso, c'è tantissimo da fare». Come ha dichiarato in un intervista il presidente Pancalli: «Ogni Paese ha molte difficoltà. Con grande umiltà e sacrifici abbiamo dimostrato che il nostro Paese, anche con molte risorse in meno, è riuscito ad arrivare nono, e a dare un messaggio straordinario anche grazie ai media. Le medaglie sono importanti, ma voglio pensare a tutti quei ragazzi disabili a cui manca la possibilità di praticare sport e manca l'offerta sportiva. Bisogna partire dalle strutture, dai tecnici, dalla formazione, dalla consapevolezza che investire sullo sport significa investire sul capitale umano del Paese. Il Paese non cresce solo con il Pil ma con la cultura di uomini e donne di questo Paese». - Ha sottolineato il presidente Pancalli che ha concluso - «Tutta la nostra famiglia paralimpica è legata insieme da un fil rouge, perché tutti noi siamo passati da momenti drammatici, come un incidente o un trauma sportivo o una patologia, e questo ci fa capire che quando si scende in vasca o si va in pedana si sta vincendo per se stessi ma si capisce anche che quella vittoria serve anche a qualcun altro». Per il Comitato regionale della Federciclismo Puglia, il trionfo di Mazzone riempie d'orgoglio il movimento e contribuisce a rafforzare l'immagine del ciclismo pugliese e di un paraciclismo che annovera in Puglia oltre a Mazzone anche Anna Grazia Turco, Carlo Calcagni e Leonardo Melle che, oltre a calarsi nei panni di atleti, sono "invincibili" contro ogni tipo di barriera.