Vaccini, (sfere di) influenza, Sputnik

 La lotta al coronavirus però è un fronte particolare

domenica 24 gennaio 2021 15.29
Se la corsa ai vaccini fosse stata intensa come la corsa agli armamenti, ne avremmo viste delle belle. Ciò non toglie che vige sempre il principio di autodeterminazione dei popoli. In ogni caso ha suscitato scalpore la scelta dell'Ungheria di Orban di acquistare in massa il vaccino Sputnik V. Budapest si è decisa con scelta nazionale sovrana ad acquistare in massa dosi del vaccino russo Sputnik e di quello di Astra Zeneca. Il 16 gennaio scorso aveva già ordinato anche contingenti del Sinovac cinese. Il capo della diplomazia di Orbán ha sottolineato che "vaccini russi sono usati da molto tempo in Ungheria". Cioè dai tempi della dittatura comunista e dell´Impero sovietico. Un dettaglio politico non indifferente. Irritando la Ue, la Nato e la nuova amministrazione Usa, Orbán ha sviluppato un rapporto speciale con la Russia di Putin. E´ contrario alle sanzioni occidentali successive all´intervento militare in Ucraina e all´annessione della Crimea, ed ha acquistato a costi sottoposti a segreto di Stato nuovi reattori nucleari russi per la centrale atomica di Páks, preferendoli a prodotti europei, canadesi o sudcoreani ritenuti da molti esperti piú sicuri e affidabili e anche meno costosi. La lotta al coronavirus però è un fronte particolare. E precedendo il resto della Ue nell'accelerazione al sí a Sputnik e altri vaccini, Orbán mostra ancora una volta spregiudicata abilità politica. Evidentemente il ruolo europeo dell'Ungheria è stato sottovalutato, dagli anni 90 ritenuta economia satellite della Germania, si riscopre la sfera d'influenza politica Russa, se sia un bene o no lo vedremo. In tutto questo resta da capire come l'esecutivo migliore del mondo di casa nostra intenda muoversi all'alba della guida del G20.
Danilo Dell'Aere