Sanità = disastro italiano.
I pazienti non vengono tutelati
domenica 6 dicembre 2015
21.57
A costo di diventare asfissianti, un'altra volta bisogna sottolineare come il contatto tra popolazione e certa politica non vi sia. Si viola la Costituzione, il suo principio di sussidiarietà sancito nell'art. 118 nel quale è prevista la sussidiarietà verticale che prende in considerazione i bisogni dei cittadini che devono essere soddisfatti dall'azione degli Enti Amministrativi pubblici, la democrazia diretta e partecipativa. Tutto sostituito dall'interesse di qualche singolo che vuole lucrare sulla salute del Cittadino (con la C volutamente maiuscola), altro diritto, quest'ultimo, sancito dalla nostra Costituzione all'art. 32 e presentato come diritto fondamentale dell'individuo a ricevere cure . Un diritto immediatamente precettivo ed efficace erga omnes ma solo sulla carta nella realtà le cose son ben diverse. In quanto diritto sociale del cittadino v'è l'obbligo dello Stato a predisporre, tramite un'organizzazione sanitaria idonea, le prestazioni atte alla realizzazione di tale diritto. I pazienti non vengono tutelati, ma non c'è spazio per loro. Non è un problema unicamente di Canosa, ove l'ospedale è (come abbiamo avuto modo di dichiarare un paio di mesi fa) in coma. Abbiamo assistito allo smembramento del nosocomio, che ha perso gradualmente tutti i reparti funzionali e funzionanti, alcuni inaugurati da poco tempo. Si deve ancora rimarcare quanto accaduto ad ostetricia, ristrutturato di sana pianta funzionante in maniera egregia, poi chiuso e smantellato per "abbattere gli sprechi"? E non è uno spreco costruire per demolire nell'arco di alcuni mesi?
Il Cittadino non sa i retroscena, non può conoscerli. Non sempre sa dei cambi degli amministratori (si è perso il conto su quanti assessori con delega alla Sanità si siano succeduti alla Regione) stessa cosa dicasi dei dirigenti, su tutti Gorgoni. A questo punto verrebbe da chiedere al Manager Gorgoni perché non adottare anche in Puglia l'incentivante metodo Cream Skimmig e pertanto, affidare al privato i piccoli interventi poco rischiosi ma soprattutto poco costosi e al pubblico gli interventi più importanti più rari e costosi ?
Forse una soluzione ci sarebbe ma evidentemente non piace o per altre ignote motivazioni non può essere adottata! Negli ultimi 10 anni, soprattutto in Puglia, c'è stato lassismo sullo stato degli ospedali dell'intero territorio, dal Gargano al Salento. Ora ci tocca piangere sul latte versato più e più volte. Forse bisognerebbe, come invocato da qualche giurista e non, e nemmeno come una provocazione, riformulare la Costituzione proprio nel Titolo V rimuovendo la competenza della Sanità dalle Regioni e affidarla a mani esperte e responsabili di delegati dello Stato. Spreco per spreco, almeno potrebbe essere una soluzione.
Per i nostri figli auspichiamo una sanità che funzioni e non che debbano essere costretti ad assistere alle nostre stesse delusioni. Delle promesse fatte con l'ultimo piano di riqualificazione non si è visto alcunché, nonostante le ostentazioni e le strette di mano degli amministratori locali. Si vocifera che a Canosa siano in atto i lavori per il Pronto Soccorso, ma la realtà è diversa. E l'ortogeriatria, con la rimozione di ortopedia, come finirebbe mai potenziata, come suggerito nei vari confronti pubblici e privati? I reparti di riabilitazione cardiologica? CentroRisvegli? Ennesime prese in giro. Ogni richiesta è rimasta lettera morta integralmente ignorata. Tutto questo causerà, collassi delle strutture che non riusciranno mai ad ovviare al flusso di pazienti di tutta o quasi la provincia BAT. Non vogliamo, in questa sede, essere profeti . Purtroppo è la verità tragica a cui ci stiamo affacciando. Si taglia su tutto anche il diritto alla salute oramai è uno spreco e quindi bisogna abbattere i costi, ma forse l'unico vero "spreco" è quello di continuare a lottare, ostinatamente, contro i mulini a vento di questa classe dirigente.
Giada Pastore Movimento politico CondividiAmo
Il Cittadino non sa i retroscena, non può conoscerli. Non sempre sa dei cambi degli amministratori (si è perso il conto su quanti assessori con delega alla Sanità si siano succeduti alla Regione) stessa cosa dicasi dei dirigenti, su tutti Gorgoni. A questo punto verrebbe da chiedere al Manager Gorgoni perché non adottare anche in Puglia l'incentivante metodo Cream Skimmig e pertanto, affidare al privato i piccoli interventi poco rischiosi ma soprattutto poco costosi e al pubblico gli interventi più importanti più rari e costosi ?
Forse una soluzione ci sarebbe ma evidentemente non piace o per altre ignote motivazioni non può essere adottata! Negli ultimi 10 anni, soprattutto in Puglia, c'è stato lassismo sullo stato degli ospedali dell'intero territorio, dal Gargano al Salento. Ora ci tocca piangere sul latte versato più e più volte. Forse bisognerebbe, come invocato da qualche giurista e non, e nemmeno come una provocazione, riformulare la Costituzione proprio nel Titolo V rimuovendo la competenza della Sanità dalle Regioni e affidarla a mani esperte e responsabili di delegati dello Stato. Spreco per spreco, almeno potrebbe essere una soluzione.
Per i nostri figli auspichiamo una sanità che funzioni e non che debbano essere costretti ad assistere alle nostre stesse delusioni. Delle promesse fatte con l'ultimo piano di riqualificazione non si è visto alcunché, nonostante le ostentazioni e le strette di mano degli amministratori locali. Si vocifera che a Canosa siano in atto i lavori per il Pronto Soccorso, ma la realtà è diversa. E l'ortogeriatria, con la rimozione di ortopedia, come finirebbe mai potenziata, come suggerito nei vari confronti pubblici e privati? I reparti di riabilitazione cardiologica? CentroRisvegli? Ennesime prese in giro. Ogni richiesta è rimasta lettera morta integralmente ignorata. Tutto questo causerà, collassi delle strutture che non riusciranno mai ad ovviare al flusso di pazienti di tutta o quasi la provincia BAT. Non vogliamo, in questa sede, essere profeti . Purtroppo è la verità tragica a cui ci stiamo affacciando. Si taglia su tutto anche il diritto alla salute oramai è uno spreco e quindi bisogna abbattere i costi, ma forse l'unico vero "spreco" è quello di continuare a lottare, ostinatamente, contro i mulini a vento di questa classe dirigente.
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