Prende fuoco l’auto del tenente colonnello Francesco Capogna, vicecomandante della Polizia Municipale

Incendiata l’auto personale; la solidarietà e vicinanza dell’Amministrazione comunale

lunedì 23 dicembre 2013 15.53
A cura di Francesca Lombardi
Il sindaco Ernesto La Salvia e l'intera Amministrazione comunale esprimono solidarietà e vicinanza al tenente colonnello Francesco Capogna, vicecomandante della Polizia Municipale di Canosa e di fatto responsabile del corpo, vista la vacanza del ruolo di comandante, vittima di un atto intimidatorio avvenuto la sera del 21 dicembre, a Canosa. Secondo le prime ricostruzioni, alle 20 circa, ha preso fuoco la sua auto, parcheggiata in via Dante. Sono intervenuti i Vigili del Fuoco. I Carabinieri stanno indagando sulla vicenda.

"E' questo l'ennesimo atto "inspiegabile" ai danni di chi compie il proprio dovere all'interno delle Istituzioni - dichiara il primo cittadino di Canosa, che l'altra sera era sul posto con i Carabinieri e i Vigili del Fuoco. - Dopo il proiettile inesploso trovato al Pronto Soccorso dell'Ospedale di Canosa alcuni mesi fa, le minacce personali, l'incendio del portone dell'abitazione del consigliere comunale Cosimo Pellegrino, e, in ultimo, nell'ottobre scorso, il lancio dei chiodi uncinati da parte di sconosciuti in direzione dell'edificio del Comando di Pm, che ha creato panico tra passanti e automobilisti, prende fuoco l'auto del responsabile della Polizia Municipale, un uomo che svolge la propria funzione in maniera integerrima, lavorando nell'interesse della collettività con indiscusso zelo e sacrificio. Esprimo pertanto la mia personale solidarietà e tutto lo sdegno dell'intera Amministrazione comunale per il vile e inqualificabile gesto che il tenente colonnello Francesco Capogna ha dovuto subire. Un gesto che va perseguito con tutte le energie dalle Forze dell'Ordine, affinché non passi la logica perversa per la quale chi riveste un ruolo istituzionale debba sentirsi intimidito nello svolgere il suo compito. Non si ha ancora la certezza che si sia trattato di un incendio doloso. Ma è difficile che l'autocombustione possa essere avvenuta con una temperatura bassa, a 6° centigradi, e con umidità tale da far grondare acqua dalle strade. Se non si è trattato di un "miracolo", dunque, non dorma tranquillo il responsabile. E chi semina odio con le parole non si meravigli dei risultati. Dobbiamo andare avanti così, lavorando duramente per il bene della collettività, in silenzio e senza paure: chi crede nella legalità e la pratica quotidianamente dorme tranquillo la notte. Ed ha tanti amici veri".

ufficio stampa
Francesca Lombardi