La bellezza del dialetto canosino

Nelle nuove poesie di Sante Valentino

martedì 6 novembre 2018 8.53
Un incontro pregno di emozioni, di entusiasmo e tanto gradimento, accompagnato da lunghi applausi quello tenutosi ieri all'Auditorium dell'Oasi "Arcivescovo Francesco Minerva" per la presentazione del nuovo libro "Le ciàule: prose, poesie e filastrocche in vernacolo" del poeta Sante Valentino intervenuto in veste di ospite nell'ambito delle attività culturali promosse ed organizzate dall'Università della Terza Età Sezione "Prof. Ovidio Gallo" di Canosa di Puglia(BT). Da par suo il presidente dottor Sabino Trotta ha condotto la serata dedicata al dialetto, patrimonio immateriale da tutelare e valorizzare con l'obiettivo di sensibilizzare la comunità alla salvaguardia dei saperi tradizionali che rischiano di scomparire. Il dialetto, la lingua del popolo è un "bene culturale e antropologico" da preservare e tramandare alle future generazioni come più volte è stato ribadito nel corso del reading poetico in vernacolo. Ben 30 poesie, 6 prose e 4 filastrocche sono state scritte nell'ultimo lavoro letterario in dialetto canosino con le apposite traduzioni in italiano da Sante Valentino, membro dell' Associazione Nazionale Poeti e Scrittori Dialettali(ANPOSDI). Spiccano i componimenti : Mùje e tànne(Ora e Allora), Li vicchjaridde(I vecchietti),Nu fucarìdde(Un fuocherello), U Natèle nùste(Il Natale nostro), U palummère(La torre colombaria), U paràte del'ùrte(Il muro dell'orto), U petèle(L'orinale),Da Giambàule(Da Giampaolo Sardella), La ròte aggiòre(la ruota gira), La cialànghe(La fame) che sono stati letti-recitati con dovizia di particolari nel corso della serata davanti ad un pubblico attento e partecipe con gli interventi di Antonio Faretina, Maria Gerardi e del cavaliere Cosimo Sciannamea presidente dell'ANCRI BAT Canusium per lo scambio di gagliardetti con l'Università della Terza Età. Ancora una volta, Il versatile Sante Valentino si è fatto apprezzare per la sua rinnovata vena poetica, sensibile e raffinata, esaltando l'orgoglio campanilistico, l'amore per le radici, le tradizioni, la cultura, la storia locale attraverso i suoi personaggi con quel pizzico di umorismo e tanto sentimento. "Dobbiamo essere grati a Sante Valentino per questo suo ulteriore contributo al recupero delle nostre radici che proprio attraverso il linguaggio vernacolare ci aiuta a ritrovare quella sensibilità della parola che è forza e linfa vitale per riaffermare la nostra identità culturale". Il dialetto canosino, di origine latina, è una lingua a tutti gli effetti con la sua grammatica, la sua fonetica e, pertanto "chi si approccia alla scrittura deve rispettare i canoni, le regole della sintassi e della morfologia linguistica". Il libro "Le ciàule: prose, poesie e filastrocche in vernacolo" attraverso i suoi emozionanti componimenti in rima, piacevoli a leggere per l'arguzia e la saggezza, arricchiscono la lingua del popolo e contribuiscono a mantenere viva la cultura tipica, il senso delle tradizioni e della storia canosina e pugliese, delle classi sociali cui spesso il dialetto ha dato voce e continua ad essere familiare con il suo carico di ricordi e affetti legati ad un recente passato.
Bartolo Carbone
Foto a cura di Savino Mazzarella
Il poeta Sante Valentino all'UTE
Il poeta Sante Valentino all'UTE
Il poeta Sante Valentino all'UTE
Il poeta Sante Valentino all'UTE