In memoria delle vittime di mafia, esempi straordinari di impegno, amore e coraggio
Nell'ambito della seconda edizione di "Semi di Legalità" a Canosa di Puglia
venerdì 23 maggio 2025
23.37
Vissuti momenti di preghiera e commemorazione partecipata nel tardo pomeriggio odierno Canosa di Puglia per ricordare: Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, vittime di mafia, esempi straordinari di impegno, amore e coraggio che non vanno dimenticati . Sono passati 33 anni dalla strage di Capaci, un attentato esplosivo compiuto dalla Mafia di Cosa Nostra per uccidere il magistrato Giovanni Falcone. A Capaci vicino Palermo, alle ore 17,56 del 23 maggio 1992, gli attentatori fecero esplodere un tratto dell'autostrada A29, mentre vi transitava il corteo della scorta con a bordo il giudice, la moglie e gli agenti di Polizia, su tre auto Fiat Croma blindate. Oltre al giudice, morirono altre quattro persone: la moglie Francesca Morvillo, anche lei magistrato, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, i tre agenti della scorta. "Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini." Una delle frasi memorabili del compianto Giovanni Falcone, riportata in una targa commemorativa apposta nella via dedicata al magistrato palermitano che aveva scelto di non arrendersi alla "realtà" della mafia e di lottare fino alla fine per la giustizia e per la legalità. Il ricordo delle vittime di mafia, le preghiere di Don Michele Pace e la deposizione dei fiori sono stati tra i momenti salienti della cerimonia che ha onorato "chi ha sacrificato la vita nella lotta alla mafia" che è stata inserita nell'ambito del programma della seconda edizione di "Semi di Legalità" organizzata e promossa dalla Parrocchia di Gesù Liberatore di Canosa di Puglia, insieme all'Oratorio Circolo ANSPI "San Giovanni Bosco", all'Ufficio di Pastorale Sociale, del Lavoro, Giustizia, Pace e Salvaguardia del Creato della Diocesi di Andria, al Rotary Club e al Rotaract Club di Canosa di Puglia, con la collaborazione del Circolo della Stampa -San Francesco di Sales e sotto il patrocinio del Comune di Canosa di Puglia.
Quest'anno le iniziative sono state dedicate alla figura di Renata Fonte (Nardò1951-1984), insegnante e assessore, prima donna vittima di mafia in Puglia, uccisa perché aveva osato dire "no" al malaffare e alle speculazioni edilizie sul litorale salentino, in particolare l'area di Porto Selvaggio. "Una testimonianza esemplare che non è morta con la sua morte" che "ha tutelato e difeso i diritti delle donne e dell'ambiente con quel senso di servizio, con quello spirito di caritas che dovrebbe permeare chi fa Politica con la P maiuscola". Come l'ha evocata di recente sua figlia, Viviana Matrangola, assessora regionale alla legalità che parteciperà alla passeggiata nell'agro canosino a cura dell'Associazione Via Francigena-Canosa, a partire dalle ore 16:30 di sabato 24 maggio, da San Leucio a Pietra Caduta, alla scoperta delle bellezze naturali e culturali, "Sui passi di…Renata Fonte" uccisa a 33 anni perché fortemente impegnata a difesa della "cosa" pubblica e del territorio.
Riproduzione@riservata
Quest'anno le iniziative sono state dedicate alla figura di Renata Fonte (Nardò1951-1984), insegnante e assessore, prima donna vittima di mafia in Puglia, uccisa perché aveva osato dire "no" al malaffare e alle speculazioni edilizie sul litorale salentino, in particolare l'area di Porto Selvaggio. "Una testimonianza esemplare che non è morta con la sua morte" che "ha tutelato e difeso i diritti delle donne e dell'ambiente con quel senso di servizio, con quello spirito di caritas che dovrebbe permeare chi fa Politica con la P maiuscola". Come l'ha evocata di recente sua figlia, Viviana Matrangola, assessora regionale alla legalità che parteciperà alla passeggiata nell'agro canosino a cura dell'Associazione Via Francigena-Canosa, a partire dalle ore 16:30 di sabato 24 maggio, da San Leucio a Pietra Caduta, alla scoperta delle bellezze naturali e culturali, "Sui passi di…Renata Fonte" uccisa a 33 anni perché fortemente impegnata a difesa della "cosa" pubblica e del territorio.
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