Discarica CO.BE.MA.: "E' carente il progetto della messa in sicurezza"

La nota di Italia Nostra Onlus

sabato 27 aprile 2019 16.06
La Provincia di BAT, Autorità competente, ha avviato da qualche mese gli adempimenti preliminari per le operazioni di chiusura e messa in sicurezza della discarica di rifiuti speciali non pericolosi della CO.BE.MA. È stato redatto un progetto di fattibilità tecnico-economica che è stato sottoposto all'esame e alle osservazioni/integrazioni dei vari uffici regionali e provinciali competenti oltre che all'ARPA, alla ASL e al Comune di Canosa. Nella documentazione pubblicata sono contenute anche notizie relative alle autorizzazioni rilasciate a suo tempo dalla Provincia di Bari alla CO.BE.MA. Veniamo così a conoscere che nella discarica, autorizzata all'esercizio a luglio del 1995, ad aprile del 1998 fu consentito il conferimento di rifiuti non pericolosi di natura organica nonché di rifiuti contenenti amianto. Nella documentazione non c'è evidenza di quanti e quali rifiuti di amianto siano stati conferiti dal 1998 al 2005, anno in cui, a seguito di indagini della Magistratura l'attività fu interrotta. Nei mesi di aprile e maggio 2018 è stata eseguita una campagna di monitoraggio sulle acque di falda, sul percolato presente nella discarica e sulle emissioni di biogas. Se i parametri chimico-fisici dei campioni di acqua prelevati dai 3 pozzi spia della CO.BE.MA. risultano nei limiti di legge, e il livello del percolato nel pozzo di raccolta è ad un livello di sicurezza, i dati relativi alle emissioni di biogas sono superiori, e di molto, ai valori soglia. Sul margine sud-sud/ovest della discarica è stato individuato un punto nel quale il flusso di emissione di biogas è risultato di 31,25 milligrammi/metro quadro al secondo; in un altro punto il flusso rilevato è stato di 8,35 milligrammi/metro quadro al secondo. La legislazione italiana è carente in proposito e di solito per queste problematiche si fa riferimento alle linee guida stabilite dall'Autorità Ambientale Inglese che fissa un valore soglia di 0,1 milligrammo/metro quadro al secondo per le discariche in attività. C'è da aggiungere che, in genere, nelle discariche, le emissioni di biogas raggiungono il loro massimo un anno dopo la chiusura e tendono a ridursi drasticamente negli otto anni successivi, e seppure in quantità minime continuano nei 30/40 anni successivi. I livelli emissivi riscontrati in alcuni punti della discarica CO.BE.MA., a 14 anni dalla sua chiusura, sono anomali e fortemente negativi sull'ambiente.

Il biogas è costituito principalmente da metano e anidride carbonica e, in misura minore, da idrogeno, ossigeno, azoto, monossido di carbonio, ammoniaca e acido solfidrico. Il metano e l'anidride carbonica sono i principali responsabili dell'effetto serra. In particolari condizioni di pressione atmosferica e di temperatura e a determinate concentrazioni, il metano e l'idrogeno sono infiammabili. Il metano infine risulta dannoso per la vegetazione perché causa l'asfissia delle radici quando esse vengono investite dal gas nel sottosuolo. Le soluzioni progettuali proposte per risolvere il problema delle emissioni del biogas sono, a parere di ITALIA NOSTRA, del tutto insufficienti. Sono stati infatti previsti solo quattro pozzi per l'estrazione con annesse torce per la termodistruzione del biogas. In situazioni analoghe, per discariche con estensioni più ridotte, la rete dei pozzi di captazione è molto più numerosa. Inoltre non è prevista nessuna misura straordinaria per la messa sotto controllo e per l'estrazione del biogas nei punti emissivi che superano i valori soglia. Gli interventi straordinari per estrarre da quei punti critici il biogas sono da progettare separatamente rispetto alla rete dei pozzi di captazione distribuiti sul corpo della discarica.

L'altra grave lacuna del progetto risiede di non aver affrontato la problematica amianto. La legislazione sul conferimento di rifiuti contenenti amianto prescrive che alcune tipologie di rifiuti possano essere conferiti in discariche di rifiuti speciali non pericolosi, altre tipologie in discariche di rifiuti pericolosi. Come già detto, non si conoscono per la CO.BE.MA. né i quantitativi di rifiuti contenenti amianto che nell'arco di sette anni sono stati depositati, né la loro tipologia. Nel progetto non è previsto un monitoraggio della concentrazione delle fibre di amianto aereodisperse nel sito della discarica. Il Decreto Legislativo n. 36/2003 che recepisce la Direttiva Comunitaria sulle discariche è molto chiaro in proposito. L'Allegato II del Decreto al punto 5.5, "Discariche adibite allo smaltimento di rifiuti di amianto o contenenti amianto" prevede: «Per le discariche dove sono smaltiti rifiuti contenenti amianto il parametro utilizzato per il monitoraggio e controllo è la contrazione delle fibre nell'aria. Per la valutazione dei risultati si deve far riferimento ai criteri cautelativi di monitoraggio indicati nel Decreto del Ministero della Sanità in data 6 Settembre del 1994…» Come è evidente il progetto presentato dalla Provincia per la copertura e la messa in sicurezza della discarica CO.BE.MA. è carente sotto molti aspetti fondamentali e non risolve tutte le problematiche ambientali lì presenti. La somma prevista nel progetto di chiusura e messa in sicurezza della CO.BE.MA. è di 4 milioni e 200 mila euro. Spendete bene i nostri soldi.
Sabino Lagrasta -Presidente ITALIA NOSTRA ONLUS -Sezione di Canosa