Come insegnano i vecchi…
Don Salvatore Sciannamea scrive agli anziani
mercoledì 18 ottobre 2017
23.47
A pochi giorni dall'insediamento nelle parrocchie di Issogne e di Champdepraz, in Valle d'Aosta, don Salvatore Sciannamea assegnato temporaneamente come "fidei donum" della Diocesi di Andria, continua a visitare i luoghi assegnatigli e salutare i residenti, tra i quali molti anziani. Al termine di uno degli ultimi incontri tenuto con gli anziani di Issogne si è rivolto agli stessi scrivendo un lettera postata sui social :«per ringraziarvi per il dono che siete in ogni luogo. Girando per le cappelle delle due parrocchie affidatemi dal Vescovo, Mons. Franco Lovignana ho potuto notare come i castagni sono molto generosi con la nostra gente, attraverso i loro frutti. Ho pensato alle radici di tanti alberi secolari ed ai benefici che hanno apportato particolarmente ai più poveri. È vero, si cercano i frutti, ma senza quelle radici e la storia di quei fusti, non si potrebbe raccogliere nulla. Fuori da ogni metafora, siete voi i nostri alberi, coloro che ci hanno tramandato queste splendide tradizioni, meglio siete la preziosa radice. Passeggiando in montagna, coloro che mi accompagnavano, più volte, per spiegarmi sia il paesaggio che la sapienza montanara, hanno usato questa espressione: "come insegnano i vecchi…" Tutti qui vi riconoscono, non la scienza che è sempre aggiornabile, ma la sapienza, quella conoscenza che dona il gusto del vivere e che resta, quella che si racconta rifacendosi al profumo del latte, al cammino nel sentiero, allo sguardo verso il creato, all'innalzarsi dei monti ed all'incanto delle valli ».
Dopo i ringraziamenti e la descrizione dei luoghi, il parroco canosino si rivolge con enfasi:« Ho pensato, amati anziani, ai tanti momenti di sconforto e di solitudine che siete chiamati ad affrontare, al fatto che molti non vi vedono e che per taluni non esistete. È così se ci si ferma all'apparenza! In realtà siete preziosissimi, perché voi siete la radice! Non dimenticatelo! Le radici non si vedono, ma danno vita! Le radici non mostrano la loro forza, ma sono la stabilità! Le radici sono profonde e fanno innalzare gli alberi secolari, trattenendo le montagne. Le radici trattengono ogni potenziale disastro. Senza le radici si cade ed ogni cosa va persa. Voi siete le radici della stabilità, del giusto vivere, dei valori, dell'insegnamento che ci giunge mediante la più autentica tradizione, il meglio che ci è stato donato. Voi siete immersi nel terreno dell'umiltà per ricordarci che se ci si vuole innalzare, bisogna abbassarsi, se ci si vuole elevare esteriormente, bisogna scavare dentro di sé. Non ci sarebbero faggi, tassi, castagni, pini e tutta la nostra splendida natura, se non partendo da ciò che non si vede: le radici! ».
Il nuovo amministratore parrocchiale delle comunità di di Issogne e di Champdepraz, don Salvatore Sciannamea conclude la missiva scrivendo :«Oggi voglio ringraziarvi perché se ci sono dei frutti, se c'è un amore per il nostro territorio, se si gioisce nel festeggiare, se c'è una festa del pane, se si fa festa con le mucche, se c'è un amore alla storia, al raccontare, se c'è amore per le pietre, se quasi in ogni casa si coltiva l'orto, è semplicemente perché ci siete voi. La vostra vita è stata il lievito per il pane della nostra comunità, il sale che ha dato il gusto del vivere a tanti uomini e donne, la luce della testimonianza che ha illuminato il percorso della vita, la via della speranza che per chi si è trovato smarrito. Vorrei guardarvi negli occhi uno per uno per dirvi grazie, chiedendo di pregare per me, che mi sento tanto piccolo dinanzi al bianco dei vostri capelli, il segno di chi la vita la conosce per davvero. Vogliate semplicemente accogliere il mio grazie, il mio caloroso saluto, ma soprattutto, per ognuno di voi, il mio semplice ma sincero: ti voglio bene! ». Un'altra lettera pregna di sensibilità, di significati e di valori che danno spessore alla missione intrapresa agli inizi del mese da Don Salvatore Sciannamea già ben inserito nel tessuto sociale delle due comunità alpine al fine di sostenerle nelle difficoltà e accompagnarle nel loro cammino quotidiano.
Dopo i ringraziamenti e la descrizione dei luoghi, il parroco canosino si rivolge con enfasi:« Ho pensato, amati anziani, ai tanti momenti di sconforto e di solitudine che siete chiamati ad affrontare, al fatto che molti non vi vedono e che per taluni non esistete. È così se ci si ferma all'apparenza! In realtà siete preziosissimi, perché voi siete la radice! Non dimenticatelo! Le radici non si vedono, ma danno vita! Le radici non mostrano la loro forza, ma sono la stabilità! Le radici sono profonde e fanno innalzare gli alberi secolari, trattenendo le montagne. Le radici trattengono ogni potenziale disastro. Senza le radici si cade ed ogni cosa va persa. Voi siete le radici della stabilità, del giusto vivere, dei valori, dell'insegnamento che ci giunge mediante la più autentica tradizione, il meglio che ci è stato donato. Voi siete immersi nel terreno dell'umiltà per ricordarci che se ci si vuole innalzare, bisogna abbassarsi, se ci si vuole elevare esteriormente, bisogna scavare dentro di sé. Non ci sarebbero faggi, tassi, castagni, pini e tutta la nostra splendida natura, se non partendo da ciò che non si vede: le radici! ».
Il nuovo amministratore parrocchiale delle comunità di di Issogne e di Champdepraz, don Salvatore Sciannamea conclude la missiva scrivendo :«Oggi voglio ringraziarvi perché se ci sono dei frutti, se c'è un amore per il nostro territorio, se si gioisce nel festeggiare, se c'è una festa del pane, se si fa festa con le mucche, se c'è un amore alla storia, al raccontare, se c'è amore per le pietre, se quasi in ogni casa si coltiva l'orto, è semplicemente perché ci siete voi. La vostra vita è stata il lievito per il pane della nostra comunità, il sale che ha dato il gusto del vivere a tanti uomini e donne, la luce della testimonianza che ha illuminato il percorso della vita, la via della speranza che per chi si è trovato smarrito. Vorrei guardarvi negli occhi uno per uno per dirvi grazie, chiedendo di pregare per me, che mi sento tanto piccolo dinanzi al bianco dei vostri capelli, il segno di chi la vita la conosce per davvero. Vogliate semplicemente accogliere il mio grazie, il mio caloroso saluto, ma soprattutto, per ognuno di voi, il mio semplice ma sincero: ti voglio bene! ». Un'altra lettera pregna di sensibilità, di significati e di valori che danno spessore alla missione intrapresa agli inizi del mese da Don Salvatore Sciannamea già ben inserito nel tessuto sociale delle due comunità alpine al fine di sostenerle nelle difficoltà e accompagnarle nel loro cammino quotidiano.