Papa Francesco
Papa Francesco
Le Pillole

La tempesta è per tutti, la barca è di tutti

Il treno per l'Europa può essere l'ultimo

Anche ora mi circonda il buio di quella sera; non riesco ancora a cancellare dai miei occhi la preghiera del Papa, solo in una grande piazza ,a fronte di un immenso mondo.Come non ripensare, con questo confuso stato d'animo, alla "Ed è subito sera" di Quasimodo ?
Ognuno sta solo
sul cuore della terra
trafitto da un raggio di sole,
ed è subito sera .

Ermetica parabola della vita di un uomo: prima sicuro di un egocentrico potere, illuminato dalla luce calda e vigorosa del sole, pieno di una gioia che non riconosce, vuota com'è e senza occhi, i guai confinanti; poi la batosta del buio di una sera, che sempre arriva, fatta di quel dolore, che non guarda in faccia a nessuno, e con lui, con il dolore, il pensiero della morte o la sua triste realtà. La sera del sofferente, affaticato Papa Francesco sarà sera storica. Partendo dalla "dolorosa condizione in cui versa l'umanità" vittima della pandemia, il rappresentante di Dio in Terra, aiutandosi con il Vangelo, ha indicato, a credenti e non, la via per portare in porto, fermati i venti e calmate le acque della tempesta, la barca della Umanità. Queste le Sue parole : "Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca tutti fragili e disorientati, ma allo stesso tempo importanti e necessari. Tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca ci siamo tutti, tutti."

Un Papa solo, claudicante, che parla a Roma ed al Mondo con una voce che rimbomba in una piazza vuota, il cui assordante silenzio è solo disturbato dalla pioggia battente di un Cielo che piange e dal rumore di una Natura ostile che riprende il controllo dei cieli di Roma con i gabbiani. Alle Sue spalle la forza dei Simboli Cristiani di Roma antica: la Madonna Salus Populi Romani e il Crocifisso Miracoloso di San Marcello.Due simboli voluti li, dopo il pellegrinaggio di preghiera. A piedi, il 15 marzo scorso, il vecchio Padre era andato a trovarli, a Santa Maria Maggiore e a San Marcello al Corso, implorando la fine della pandemia. Accanto alla preghiera, al grato riconoscimento verso chi lotta in prima fila, alla vicinanza Cristiana verso chi piange cari affetti perduti, il Pontefice ha alzato preghiera e grido verso i Potenti della Terra, le cui decisioni possono diminuire o aumentare il grado mortifico della tempesta. Avranno capito?

Ha capito certamente l'Albania che, in un momento di crisi, ci ha inviato 30 tra infermieri e medici. La fratellanza non ha vuoti di racconto: il popolo Albanese ricorda Bari, il suo Sindaco Dalfino, la vicinanza, l'aiuto economico e morale ai 20000 stipati il 7 agosto 1991 sulla nave mercantile Vlora nel porto. Il Presidente Albanese Edi Rama ha cosi rappresentato all'Italia l'aiuto piccolo ma simbolico del Suo popolo : "Non siamo ricchi ma non siamo privi di memoria."
Una memoria di fratellanza che regala oggi non solo all'Italia, anche al Mondo una lezione di civiltà. Debbo con tanta amarezza constatare che non tutti hanno capito. Certo non hanno capito i paesi della Europa del Nord, Olanda, Germania, Polonia, Austria per citare i più battaglieri. Continuano a ragionare in termini strettamente economici e non danno nessun valore, nemmeno nel tempo della pandemia, alla Fratellanza predicata da Francesco.

Continuano a fare, a custodire i loro affari, senza remore morali; mi riferisco sopratutto all'Olanda, paradiso fiscale nel cuore della Europa, che ruba alla nostra Italia circa 20 miliardi di tasse all'anno, quelle che gruppi che producono e vendono in Italia evitano solo perchè hanno delocalizzato le sedi legali li nel paese dei canali e dei grandi hub portuali. A questi politici, alle sbandate Christine Lagarde e Von Der Leyen, io che non sono un economista ma semplicemente un verace fautore di una Europa unita, quella che riempiva i sogni ideali di Altiero Spinelli, Alcide De Gasperi, Jean Monnet, Robert Schuman, Konrad Adenauer,Paul Henry Spaak, dico da cittadino Europeo : forse questa pandemia è il capotreno che fischia l'avvio dell'ultimo treno per mantenere in vita l'Europa e la sua Comunità.

Care e cari politici mi faccio aiutare in questo forte messaggio dalle parole del Dalai Lama : "Quel che mi ha sorpreso di più negli uomini dell'Occidente è che perdono la salute per i soldi e poi perdono i soldi per recuperare la salute. Pensano tanto al futuro che dimenticano di vivere il presente. Vivono come se non dovessero morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto". La tempesta è per tutti, la barca è di tutti, il treno per l'Europa può essere l'ultimo.
Nunzio Valentino
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