Tomba Medella da pergamena del Barboni
Tomba Medella da pergamena del Barboni
Storia e dintorni

Ritrovata l’epigrafe della damigella Medella

E' l’unica epigrafe datata

Nella radici storiche della Scuola Bovio di Canosa di Puglia e nella scoperta della pergamena artistica del Prof. Matteo Barboni, dedicata all'On. Giovanni Bovio nella committenza del Comune di Canosa del 1892, abbiamo apprezzato il disegno dell'ipogeo Lagrasta I con l'epigrafe latina sovrascritta.Vogliamo approfondire la lettura e promuovere l'iscrizione, ripercorrendo il viaggio di studio del 1892 del Prof. Barboni al Museo Archeologico di Napoli su committenza del Comune di Canosa. L'autore della pergamena Matteo Barboni, consegnataci in file dal nipote Matteo Barboni di Roma, disegnò l'Ipogeo di Medella rinvenuto nel 1843 "in contrada nomata Rosale di pertinenza Lagrasta", con l'epigrafe ritrovata in un graffito sepolcrale, con la Fanciulla Medella morta deposta sul letto di bronzo dorato , con un lume pendente e con il corredo funerario dei vasi rinvenuti nel 1843, che dal Museo Borbonico di Napoli sono "emigrati" nel Museo Nazionale di Copenaghen. L'ipogeo (dal gr. ὑπό "sotto" e γῆ "terra") della "damigella greca" Medella in sposa ad un cittadino romano fu rinvenuto nel 1843-44 "in contrada nomata Rosale di pertinenza Lagrasta". Fu descritto nel febbraio del 1854 nella sua magnificenza dal Direttore degli scavi di Pompei, l'Architetto e Archeologo Carlo Bonucci (Napoli 1799-1870), inviato dal Real Museo Borbonico di Napoli in terra di Bari in visita con la carrozza a Canosa nel sito con il Sindaco Ferdinando Lopez e l'Arcidiacono Giuseppe Basta, tesoriere della Cattedrale. Fu illustrato dal Bonucci nel Poliorama pittoresco del 1854, con le pagine storiche concesse oggi dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli (Direttore Archivio Dott. Milanese). La via dell'Ipogeo, come riscopriamo nella toponomastica dell'Archivio Storico Canosino, fu intitolata a "Via Medella Dasme" e rinominata, cancellando la storia, nel dopoguerra a Luigi Cadorna, Generale dell'Esercito della Grande Guerra con Delibera di C. C. del 12 maggio 1923.

La tomba fu descritta nella sua magnificenza dall'Arch. Carlo Bonucci (1799-1870) in una relazione e illustrata in una stampa del 1854 del "Poliorama pittoresco di Napoli", che l'autore Barboni della pergamena ha visto al Museo di Napoli e ha riprodotto nel particolare.
MEDELLA DASM. F.
SITA AN. D. III K. IANV.
C. PISONE
M. ACILIO COS.
Svolgimento del testo latino: MEDELLA DASMI FILIA, SITA ANTE DIEM TERTIUM KALENDARUM IANUARII - C. PISONE - M. ACILIO CONSULIBUS.
Traduzione: "Medella Figlia di Dasmo deposta in questa tomba il terzo giorno prima delle Calende di Gennaio (il 28 Dicembre) sotto il Consolato di Calpurnio Pisone e Manio Acilio".
Una lex Acilia Calpurnia "de ambitu" contro i brogli elettorali fu fatta approvare nel 67 a.C. dai consoli Manio Acilio e Calpurnio Pisone.
L'epigrafe del graffito sepolcrale è l'unica epigrafe datata, come riporta la Prof.ssa Silvestrini dell'Università di Bari.
L'Iscrizione è riportata dal Mommsen, Letterato tedesco nel CORPUS CIL IX, pag. 41
"In sepulcro Canusino in quo praeter vasa nonnulla aureorum thesaurus repertus est" (Nella tomba canosina in cui oltre parecchi vasi è stato ritrovato un tesoro di ori). 1848
Il Morea riporta : "scripta in tectorio in parietae camerae sepulcralis subterraneae" ( incisa sull'intonaco sulla parete della camera sepolcrale ipogeica).
La datazione, come nell'intitolazione della tavola bronzea dei Decurioni del 223 d. C. , dell'ipogeo Lagrasta I della tomba di Medella si ricava dall'anni dei Consoli romani eponimi.
I Consoli romani, repubblicani ed alto imperiali, erano "eponimi" (che danno il nome), in quanto l'anno di servizio era conosciuto con i loro nomi. La data dell'epigrafe di Medella segna l'anno di Roma 687 a. U. c. (ab Urbe condita), corrispondente al 67 a. C. anno dei Consoli Acilio e Pisone.
Anche nell'antica Grecia gli Arconti (ἄρχων, pl. ἄρχοντες, arcontes), Magistrati supremi eletti annualmente nell'antica Atene nel X sec. a. C. erano "eponimi", come per gli anni consolari romani.
Erroneamente in alcuni siti e testi la datazione dei Consoli dell'epigrafe di Medella viene rapportata all'anno di Roma 683 a. U. c..
La nostra verifica della data esatta del 687 a. U. c. oltre alla matematica sottrazione sulla linea del tempo dal 753 dei Natali di Roma, trova riscontro nell'opera del "Dizionario delle date, dei fatti, dei luoghi e uomini storici" diretti dal d'Harmonville e pubblicata a Parigi nel MDCCCXLII (1842).
L'opera a pag. 618 alla voce CON dei Consoli Calpurnio Pisone e Manio Acilio riporta l'anno di Roma 687 e l'anno a. Cristo 67.
Auspichiamo che l'epigrafe su stampa o graffito venga riprodotta all'ingresso degli Ipogei del sito Lagrasta, con la stessa dedizione dell'autore della pergamena. Noi l'abbiamo trascritta volontariamente su una lastra tufacea per donarla alla Fondazione Archeologica Canosina nella fruizione delle apprezzate passeggiate archeologiche. Nella passeggiata Archeologica della F.A.C. ripercorriamo con i nostri passi dall'800, ritrovando la storica VIA MEDELLA DASME, da ripristinare da parte dell'Amministrazione Comunale, sensibile al patrimonio archeologico nelle iniziative stimate del Sindaco Roberto Morra, in onore della damigella greca canosina Medella e alle radici storiche dell'Ipogeo del "tesoro" di pertinenza catastale Lagrasta.Buona passeggiata con l'Epigrafe di Medella!
maestro Giuseppe Di Nunno- Ricercatore storico del territorio
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