San Sabino Patrono di Canosa
San Sabino Patrono di Canosa
Storia e dintorni

La primaria Chiesa di Canosa e del Vescovo San Sabino per il dialogo ecumenico

Excursus storico di Domenico Di Pinto

Seguendo Sant'Agostino sento il bisogno di porre la problematica della Chiesa di Canosa e del nostro Santo Sabino "con delicatezza- suaviter" all'attenzione degli Eccellentissimi Arcivescovo di Bari e Vescovo della Diocesi di Andria, altresì concretamente con "utilia et apta": rispetto e verità che si deve alla parola e al nostro Santo concittadino. "Nova et vetera"; sintesi descrittiva:
"nova" leggo sul quotidiano Avvenire del 14 settembre scorso, il rilancio della proposta da parte del Rettore della Basilica di San Nicola di Bari affinchè il Santo Nicola venga proclamato "protettore" del Mediterraneo in conseguenza dell'incontro del Santo Padre avvenuto il 7 luglio scorso a Bari nel solco del rinnovato, vitale dialogo ecumenico tra le religioni.
Ma la Chiesa di Canosa i suoi Vescovi e San Sabino è stata dimenticata?
"Vetera": è doveroso rileggere, anche sommariamente, la storia della Chiesa di Canosa del Prevosto Tortora tradotta dal nostro concittadino mons. Attilio Paulicelli. Canosa avrebbe avuto l'onore del transito di San Pietro per l'ovvia ubicazione della Città sulla via Traiana con l'investitura del primo Vescovo S. Felice Martire, seguito da S. Liberale Martire, da Stercorio che partecipò al Concilio di Sardica nel 344 appendice di quello di Nicea celebrato nel 325. Nei primi secoli cristiani Canosa fu l'unica o la prima Sede vescovile della Puglia, poiché nella sottoscrizione del Concilio di Sardica si rinviene la firma di Stercorio e Vescovo di Canosa e della Puglia.

Al tempo del pontificato di S. Simplicio (468-483) fu elevato alla sede Episcopale di Canosa S. Probo che si recò nel 468 a Costantinopoli in qualità di legato papale per trattare con l'imperatore Leone I° relativamente ai decreti formulati dai vescovi del Concilio Calcedonese al fine di contrastare il primato dei patriarchi di Costantinopoli su tutte le chiese orientali.
Il lustro della chiesa di Canosa proseguì con S. Rufino che sottoscrisse in qualità di Vescovo della chiesa di Canosa subito il Pontefice e i tre Vescovi di Minturno, Velletri e Cuma nel Sinodo che riconosceva quale Papa S. Simmaco. Il Papa Simmaco elesse Vescovo di Canosa S. Memore che partecipò ai Sinodi successivi (ad eccezione del V°) e all'ultimo (VI°) celebrato il 1 ottobre 504. Sotto l'impero di Giustiniano Augusto (527-565) San Sabino operò grandi prodigi tanto da essere trattato da Papa S. Gelasio (492-496) come " amico ed uguale".

San Sabino capeggiò la delegazione papale a Costantinopoli presso l'imperatore Giustino I° nel 525 accompagnando Papa Giovanni I° nel 536 al primo Sinodo Ecumenico contro l'eretico patriarca di Costantinopoli Antimo. E' necessario sottolineare l'amicizia di San Sabino con San Benedetto e la sottoscrizione nel Santo Concilio Ecumenico di Costantinopoli relativamente alla deposizione di Papa Ormida anatematizzando e condannando Severo per i suoi empi scritti, Pietro, già vescovo di Apamea, con i suoi complici e seguaci nonché Zoaro e i suoi compagni e sostenitori.Alla fine del Concilio il 4 giugno 526 San Sabino tornò in Italia approdando a Barletta. Il Papa S. Gregorio ( I° Magno- 590/604) trattò diffusamente San Sabino Vescovo di Canosa. La Chiesa di Canosa fu elevata da Papa Gregorio IV° (827-844) a sede Arcivescovile consacrando Pietro primo Arcivescovo della chiesa di Canosa avendo dieci Vescovi suffraganei sotto la giurisdizione. Verso gli anni 845 Angelario Arcivescovo della chiesa di Canosa e Barese in seguito alla distruzione della città compiuta dai saraceni fu commentatario della chiesa suffragaria di Bari. I vari Arcivescovi di Canosa mantennero il commendatario della chiesa di Bari ed anche di Brindisi sino all'epoca del Papa Urbano II°. Solo il 7 ottobre 1089 la Chiesa di Bari divenne arcivescovile con possedimenti della di Bari e di Canosa.

La Bolla Papale riporta all'inizio la frase "senza pregiudizio della giustizia di qualsivoglia chiesa" che induce a comprendere che l'unione delle due Cattedrali di Bari e Canosa avrebbe cessato con il venir meno delle motivazioni che ne avevano provocate l'unione. Infine regnante Paolo VI pervenne al Vescovo della Diocesi di Andria a firma del Cardinale Segretario di Stato Cicognani una lettera, datata 5 febbraio 1966, nella quale veniva sottolineato in occasione della ricorrenza del XIV° centenario della morte di San Sabino "l'azione preziosa del Santo vescovo quale rappresentante della Sede Apostolica per promuovere l'unità e la pace con le chiese del vicino oriente può offrire utili insegnamenti in questa nostra epoca di speranze per l'unità di tutti i cristiani, segnata dal Concilio Ecumenico Vaticano II°". La permanenza della titolarità da parte della Santa Sede di Arcivescovo di Canosa così come conferita a Mons. Celestino Migliore ora Nunzio a Mosca, dimostra, vieppiù, l'importanza della Chiesa di Canosa. Il rapido excursus storico rappresenterebbe la primazia della Chiesa di Canosa con i suoi primi Vescovi e San Sabino per cui non possa essere offuscata o resa insignificante dal tempo ed essere onorato quale protettore del Mediterraneo .
Dott. Domenico Di Pinto
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