Vino  Coppa di Pitagora
Vino Coppa di Pitagora
Storia e dintorni

Il senso della misura nel vino e nella vita

Gli studi sulla coppa di Pitagora

Sulle vie dell'Antica Grecia è approdato in Puglia, a Canosa, a casa mia, la coppa di Pitagora in terracotta nelle mani dei nostri amici e familiari che hanno visitato dalla Cattedrale di San Sabino con Don Felice Bacco, Atene e i luoghi di arte e di storia della Grecia, nelle comuni radici elleniche della Kaniusion prestigiosa citata da Strabone. Se ad altri tocca di viaggiare, e ne sono lieto, tocca a me studiare la Coppa di Pitagora e presentarla nella sua struttura idraulica dove non si consente che un liquido trabocchi ma che si riversa invece sul fondo esterno attraverso un piccolo foro presente nella parte inferiore della coppa, che si svuota completamente. È il principio dei vasi comunicanti, scoperto dopo secoli in avanti, che non fa traboccare il livello del liquido nella coppa, divenuta famosa e riprodotta nell'arte ellenica e nella filosofia. La ciotola aveva una campana vuota al centro della base, con una cima perforata e un picco che raggiungeva il livello facendo fuoriuscire il vino sotto la base. L'invenzione ingegnosa viene attribuita a Pitagora, matematico e filosofo nato a Samo nell'Antica Grecia nel VI sec. a. C. Il riferimento storico riporta infatti l'isola di Samo nel 530 a. C. con i lavori della fornitura di acqua, sotto la tirannide di Policrate, che voleva fare di Samo una potenza egemone nel mar Egeo. Policrate fece innalzare possenti mura attorno alla capitale e per poterla approvvigionare d'acqua fece scavare una galleria lunga più d'un chilometro attraverso un monte, nella quale venne ricavata una condotta che trasportava l'acqua proveniente dalle numerose fonti dell'isola.

Durante i lavori per la fornitura di acqua, Policrate affrontò nella produttività il problema di moderare il consumo di vino dei lavoratori e fu Pitagora a porre rimedio ed inventare la Coppa della Giustizia. Non divenne solo un principio fisico, ma anche morale e politico, un insegnamento ancora attuale, ad indicare il senso della misura in tutte le cose. Il principio fisico e morale viene ripreso anche nell'Antica Roma con la massima del poeta venosino Orazio, nelle Satire I, vv. 106-107: "est modus in rebus", "vi è una misura nelle cose". Accogliamo l'ingegno, l'arte e la morale del bicchiere intelligente, della coppa di Pitagora, non solo nella moderazione di bere il vino, ma anche nel cibo, nella salute, nello spirito, nella politica. La Coppa ellenica, Κύπελλο Πυθαγόρας (trasl. cupello Pitagoras), da souvenir della Grecia dei nostri viaggiatori, diventa un senso di vita senza tempo e senza confini. Nella civiltà popolare dei nostri padri, si presentava nel corredo della sposa un bicchiere di legno, o anche un boccale , "u rezzùle" nell'uso del vino, "nu rezzùle di mìre". È un lemma riportato dal libro di Dialettologia, "Sulle vie dei ciottoli del dialetto canosino", nella sua usanza, nella radice etimologica latina dell'orciolo, da "urceolus". Il medico greco del II sec. d. C. lo cita e lo descrive anche il compianto Giambattista Minerva, agronomo, nel porgere il vino nel boccale ai mietitori nei campi di Canosa. Policrate lo porgeva ai costruttori dell'acquedotto nella isola di Samo e noi oggi lo porgiamo a Voi sulle vie adriatiche dai vigneti e dai filari delle nostre colline, ma con.... misura! Un buon bicchiere con Pitagora!
maestro Peppino Di Nunno
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