CAMPOSANTO CANOSA
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Storia e dintorni

Coronavirus:i Sacerdoti benedicono i Morti

La cura spirituale della Chiesa

In questa triste primavera dell'epidemia virale del 2020, i morti vittime del "feral morbo" o di altre malattie si distaccano senza esequie in Chiesa, da cui non ascoltiamo il rintocco funebre delle campane, che ascoltiamo normalmente dalle case e ci mettono in comunione con gli estinti. Il Sacerdote, Servo di Dio, al servizio del Popolo di Dio e della Comunità, si reca nel Cimitero per la preghiera e la benedizione, affidando nell'addio l'anima alla Misericordia divina, nella Fede della Risurrezione, come evoca il canto delle esequie "Io credo, risorgerò". In un momento esistenziale del giorno 25 marzo, solennità dell'Annunciazione, Don Felice Bacco, Parroco della Cattedrale di San Sabino, ci ha comunicato il suo pensiero, nel ritorno dalla benedizione nel Camposanto alla salma della cara Laura Detto, diligente Dirigente di Banca, scomparsa prematuramente: "questa mattina da solo ho celebrato la Santa Messa; poi erano rintoccate da poco a mezzogiorno le campane per la preghiera del Padre Nostro di tutti i Cristiani in comunione con Papa Francesco e mi sono recato al Cimitero per la benedizione del feretro. Tristezza, ma fiducia e fede nel Signore". Da Lui apprendiamo il 'cammino' di preghiera solidale ai Morti del Coronavirus.

Alle ore 16,00 di venerdì 27 marzo 2020 suoneranno in comunione le campane della Chiesa locale nei rintocchi funebri dei Sacri Bronzi. Il Vescovo della Diocesi di Andria, Mons. Luigi Mansi si recherà al Cimitero di Andria; don Felice Bacco al Cimitero di Canosa di Puglia ; don Franco Leo al Cimitero di Minervino Murge. Grazie ai nostri Sacerdoti, a don Felice Bacco, a don Nicola Caputo, a don Mario Porro, a don Michele Pace, a don Michele Malcangio, a don Michele Cognetti, a don Saverio Memeo, a don Carmine Catalano, a don Antonio Turturro, a don Vito Zinfollino, a don Nicola Fortunato, a don Raffaele Biancolillo, a don Salvatore Sciannamea, ai Diaconi, agli accoliti, ai religiosi per la comunione ecclesiale e spirituale fino al momento dell'Addio. Dal Vatican News apprendiamo che in Italia, sono almeno 30 i Sacerdoti vittime del Covid-19, di cui 16 nella Diocesi di Bergamo, e uno nella Diocesi di Salerno; uomini dediti al loro Ministero. Cari Sacerdoti, abbiate cura e protezione nel servizio! Siete pochi, preziosi ed essenziali e 'chiamati' da Dio.

Ieri un Segretario Politico rendeva omaggio alla Chiesa e ai Sacerdoti, ma dovrebbe dirlo tutto il Governo, tutto il Parlamento, lo Stato, perché anche i Sacerdoti svolgono una funzione di "protezione civile", anzi di "protezione umana e la cura spirituale" in questo doloroso patimento mondiale. E, mentre scriviamo, si leva la voce in Parlamento dell'On.le Maurizio Lupi che rende onore al Sacerdote Don Giuseppe Berardelli di anni 72, della Diocesi di Bergamo, ammalato di coronavirus. I parrocchiani gli avevano donato un respiratore; Lui ha rifiutato per un paziente più giovane sconosciuto e poi è morto! Questa pandemia si verifica a cento anni dalla "Spagnola" , molto più grave in tempo di Guerra Mondiale. Quei carretti raccontati da mia nonna che trasportavano nella pandemia della Spagnola del 1918 i tanti morti gettati senza esequie nelle fosse comuni recuperate dall'oblio, mi sono venuti in mente nei brividi del cuore, vedendo le bare allineate a terra e trasportate dai mezzi militari ai forni crematoi! Signore mio e Dio mio! Recitiamo una requiem aeternam alla Madonna del Carmelo. Volevamo sradicare lo spirito dalle membra, volevamo sradicare Dio dalla storia degli uomini, invocando lo Stato laico, la Scuola laica per togliere il Crocifisso sostituendolo con una carta geografica! Eppure la Carta Costituzionale all'art. 4 parla di "progresso spirituale della società",

Sì, siamo d'accordo; non vogliamo uno stato confessionale o clericale, ma democratico e fondato anche sui Valori morali e spirituali della vita e del Cristianesimo, cui è radicata la storia e l'intercultura e l'Arte Sacra, e l'Archeologia Sacra, Santa Bellezza, e le pietre vive delle Cattedrali e Basiliche del nostro Popolo nelle sue tradizioni, che quest'anno nella Settimana Santa saranno mute e vuote di popolo e che andrebbero studiate in questa percossa Primavera nelle nostre Scuole. Vogliamo una Scuola e uno Stato Laico, ma attenti a leggere la semantica di "laico" dal Vocabolario greco del Rocci, che ci riconduce al "Popolo" senza contrapporsi alla Cristianità, al Crocifisso, Patrimonio morale comune come ebbe a dire il Presidente della Repubblica Azelio Ciampi. I reduci Militari delle Forze Armate della Grande Guerra, che ho conosciuto e incontrato con gli alunni di Scuola nell'Associazione di corso Garibaldi con mio nonno Giuseppe Mastrapasqua, vollero affidarsi nel 1920 alla Beata Vergine di Loreto, di cui oggi ricorre e canta la muta solennità; i reduci Militari della Seconda Guerra, come mio padre Giovanni ex internato IMI, si affidarono con PIO XII apud Deum (Presso Dio) ai Santi Patroni Celesti, di cui riscopro la storia come cultore nel territorio nazionale. Mi chiedo oggi in cuor mio: ma abbiamo bisogno delle guerre mondiali per ritrovarci e affidarci "presso Dio" e per riscoprirci Società di un bene comune?

Il "cammino nella selva oscura" del giorno odierno del Dantedì ci aiuti anche nella commedia umana e divina ad uscire da questo inferno del virus e a riveder presto le stelle in vita e insieme. Grazie Vescovo, Grazie Sacerdoti, Grazie Chiesa, Grazie Gesù che hai voluto rimanere con noi fino alla fine del mondo.
Maestro Peppino Di Nunno
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