Puglia xylella
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Territorio

Xylella: 1 mld euro di danni

COLDIRETTI PUGLIA:" Vanno previste linee di sostegno attraverso progetti a finanziamento"

Ascoltati ieri i rappresentanti di Coldiretti Lecce, Taranto e Brindisi, capeggiati dal Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, dalla delegazione degli Ispettori della Commissione Europea, guidata dall'ungherese Pete Nandor. In sintesi 4 punti, argomentati in un documento consegnato agli emissari UE – riferisce Coldiretti Puglia – su ricerca, interventi economici, progetti di rinaturalizzazione e comunicazione istituzionale UE. "Abbiamo chiesto che anche l'UE faccia la sua parte, a partire dai gravosi costi per i monitoraggi che non possono ricadere solo su Italia e Regione Puglia. I danni a carico di aziende olivicole, frantoi e vivai, ad oggi stimati per difetto superano il miliardo di euro e vanno previste linee di sostegno attraverso progetti a finanziamento diretto di Bruxelles e sui terreni vocati vanno prefigurate straordinarie assegnazioni extra di autorizzazioni di impianto vigneti", ha aperto così il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, all'incontro con gli ispettori UE a Brindisi.

"Coldiretti Puglia ha sempre riconosciuto il fondamentale ruolo della scienza e della ricerca in questa grave situazione, riponendo in esse le speranze per il futuro della nostra agricoltura. La UE ha già destinato rilevanti risorse – ha precisato Cantele - finanziando due importanti progetti che coinvolgono ricercatori di tutto il continente, ma l'enormità del problema e la portata territoriale, che investe già 3 stati membri, richiede ulteriori sforzi. Fin dall'inizio della crisi, abbiamo candidato le aree infette della regione ad essere il luogo fisico dove la scienza europea e mondiale, con la partecipazione attiva degli agricoltori, possano continuare lo studio di soluzioni per la convivenza e, si spera presto, in una cura". Lo scenario è mutato grazie al tanto atteso provvedimento che ridà la possibilità di impianto nelle aree infette, riconsegnando ai territori martoriati dalla malattia la speranza di un futuro e il reimpianto di cultivar resistenti oggi riconosciute è già un primo rilevante risultato per Coldiretti e potrà essere una sostanziale verifica e messa a punto di protocolli per consentire la convivenza con la malattia. "Innesti per salvare gli olivi monumentali – ha continuato Cantele - e lo studio della biodiversità rappresentata dalle piante selvatiche nate da incroci spontanei sono temi di sicuro interesse e di concreta speranza. Ma sono stati sviluppati fino ad oggi grazie all'impegno volontario di iniziativa privata e ricercatori che vanno supportati in modo tangibile", ha lamentato Cantele.

Determinanti i progetti di rinaturalizzazione, perché il rischio di vedere abbandonate aree importanti della regione, in quanto depositarie di una olivicoltura secolare su terreni marginali e pertanto non riconducibili ad una agricoltura moderna, meccanizzata e da reddito – si legge nel documento consegnato dal Presidente Cantele agli Ispettori - richiedono il supporto finanziario e di know how per progetti di rinaturalizzazione che consentano di recuperare la piena fruibilità anche turistica di dette aree, con innegabili vantaggi ambientali, ecologici ed economici. Capitolo a parte merita, per Coldiretti Puglia, la comunicazione comunitaria. "Fino ad oggi, a parte un modesto tentativo nella fase di Commissariamento e la comunicazione "sanitaria" attraverso cartellonistica sulla presenza di Xylella – ha stigmatizzato Cantele - manca una chiara, seria, dettagliata e coinvolgente informazione istituzionale sui gravi rischi sociali, ambientali ed economici che la patologia reca in ogni regione dove si dovesse insediare". Coldiretti Puglia ritiene indispensabile che la UE "prenda in seria considerazione la possibilità di una campagna di informazione, customizzata sulla base delle specifiche realtà territoriali", ha concluso il Presidente Cantele.

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